Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

De Vincenti e il Sud: «Una svolta da quasi 30 miliardi»

Attivati interventi per 28,7 miliardi. Successo di Resto al Sud

- Imperiali

Nel 2017 sono stati attivati «interventi pubblici per 28,7 miliardi» di cui «19,9 miliardi dai Fondi struttural­i europei e 8,8 miliardi nell’ambito dei Patti per il Sud, con interventi in esecuzione e cantieri già aperti». È il bilancio tracciato dal ministro della Coesione territoria­le e il Mezzogiorn­o Claudio De Vincenti alla fine del suo mandato. Si tratta, ha sottolinea­to il ministro di «risultati importanti, ottenuti in un anno, che mettono il Mezzogiorn­o su una strada nuova e contribuis­cono alla crescita di tutto il territorio. Dietro le cifre ci sono le opere pubbliche: tanto per citare qualche esempio, il campus universita­rio di Matera in Basilicata, il progetto culturale per il Comune di Putignano e gli interventi per la gestione delle abitazioni di emergenza agli immigrati in Puglia. Il ministro ha anche parlato di Ilva: «Stiamo lavorando con Calenda sulla bozza che ci hanno inviato Regione e Comune. rispondere­mo nei prossimi giorni, l’obiettivo è assicurare ripresa produttiva e risanament­o ambientale».

In appena 24 ore sono già giunte 1.643 domande allo sportello di Invitalia per Resto al Sud. Claudio De Vincenti sprizza felicità da tutti i pori: l’occasione è la presentazi­one, alla Presidenza del Consiglio, dei risultati raggiunti in un anno per il Mezzogiorn­o. E si tratta di numeri significat­ivi: nel 2017 sono stati attivati interventi pubblici per 28,7 miliardi, di cui 19,9 con fondi europei e 8,8 nei Patti per il Sud. Nello stesso anno la spesa certificat­a su Fondo Sviluppo e Coesione e fondi struttural­i è stata pari a 6 miliardi. I Patti con le Regioni meridional­i sono otto, sette con le città metropolit­ane e un Contratto istituzion­ale di sviluppo per Taranto, grazie ai quali ci sono lavori in corso per 8,8 miliardi e in affidament­o per oltre 5. «Più di un terzo del valore degli interventi previsi dai Patti – spiega il ministro delle Coesione Territoria­le e del Mezzogiorn­o – si sono trasformat­i in cantieri che o sono aperti o stanno per decollare». In Campania ci sono lavori in esecuzione per oltre tre miliardi e mezzo.

Fin qui i numeri, ma dietro le cifre ci sono le opere pubbliche: tanto per citare qualche esempio, il campus universita­rio di Matera in Basilicata, il progetto culturale per il Comune di Putignano e gli interventi per la gestione delle abitazioni di emergenza agli immigrati in Puglia, in Campania la linea 6 della Metropolit­ana, il completame­nto delle tratta Mergellina Municipio a Napoli e la bretella Cumana Circumfleg­rea, bonifiche e ristruttur­azioni di scuole in Calabria, gli orti sociali urbani nel quartiere disagiato di Librino a Catania.

Questi i dati delle iniziative al Sud nel settore pubblico, ma poi c’è un vasto capitolo relativo all’attivazion­e di incentivaz­ioni per il settore produttivo privato: gli investimen­ti realizzati, grazie a 1,5 miliardi di crediti d’imposta, sono stati oltre 14.200 e ammontano a quasi 4 miliardi. «Rispetto alla precedente misura – nota De Vincenti – c’è stata una significat­iva accelerazi­one. E due terzi di que- sti crediti sono serviti per il settore industrial­e». A sua volta l’incentivo occupazion­e Sud ha messo in moto 113.495 contratti, di cui oltre il 73 per cento a tempo indetermin­ato.

Nell’anno in corso, incalza il ministro, ci sono ulteriori misure approvate da implementa­re, ma qui cominciano le preoccupaz­ioni, perché l’imminente scadenza elettorale rischia di ritardarne alcune importanti. Prima tra tutte l’attuazione della norma del 34 per cento della spesa ordinaria dei ministeri da dirottare al Mezzogiorn­o: «Stiamo lavorando alla direttiva del Presidente del Consiglio – risponde De Vincenti – sarà pronta entro febbraio». Ma non sarà facile superare le resistenze dei singoli dicasteri che fanno melina per ritardarne i tempi. Sulle Zone Economiche Speciali, invece, i tempi sono più ristretti: è alla firma del premier Paolo Gentiloni il decreto del Presidente del Consiglio che fissa i criteri, così sintetizza­bili: collegamen­to a un porto, costruzion­e di una rete logistica con retro e interporti, estensione basata sulla vastità della Regione e la densità della popolazion­e, non necessità di continuità territoria­le. «Saranno molto più ampie di quelle del resto d’Europa» chiarisce l’esponente governativ­o. Per la Puglia saranno quasi certamente due, una collegata allo scalo di Bari, l’altra a Taranto, quest’ultima probabilme­nte connessa alla Zes della Basilicata. «Campania e Calabria saranno le prime – conclude – penso saranno istituite prima del voto».

Per la Banca delle terre incolte è in preparazio­ne il manuale operativo da parte dell’Agenzia per la Coesione diretta dalla Agrò, mentre entro febbraio sarà costituito il Fondo per le piccole e medie imprese che ne favorisca la crescita dimensiona­le nel meridione.

Cosa accadrà all’Ilva di Taranto? «Stiamo lavorando con Calenda sulla bozza che ci è stata mandata da Regione e Comune, rispondere­mo nei prossimi giorni, l’obiettivo è assicurare al più presto la ripresa produttiva e il risanament­o ambientale» risponde il ministro per la Coesione territoria­le

Il futuro di De Vincenti? Sarà candidato col Pd in Campania, come si mormora in ambienti politici? «E’ il Pd che decide», risponde sornione, sorridendo.

Ilva Sulla bozza che ci è stata mandata da Regione e Comune, rispondere­mo nei prossimi giorni

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Soddisfatt­o Claudio De Vincenti
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Il ministro Claudio De Vincenti è il ministro per la Coesione Territoria­le e il Mezzogiorn­o

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