Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Con Tap no, con i Paesi arabi sì
Intesa della Regione per spingere le imprese pugliesi al business delle forniture di gas
La Regione Puglia ha stretto un accordo di cooperazione internazionale con la Camera italo-araba che coinvolgerà 120 imprese pugliesi. Tra i business da sviluppare, quello delle forniture di gas e olio.
C’è anche il business dell’olio e del gas (testualmente «tecnologie e forniture oil & gas») nell’intesa che la Regione Puglia, guidata dall’ecologista anti-trivelle e anti-Tap Michele Emiliano, ha stretto con la Camera di cooperazione italo-araba per unire il mondo imprenditoriale mediorientale a quello pugliese. Un accordo che intende stringere rapporti commerciali per lanciare ponti di dialogo. Tanto che la Puglia è la prima regione in Italia a firmare un protocollo d’intesa con l’associazione che promuove le relazioni tra l’Italia e i 22 Paesi aderenti alla Lega degli Stati Arabi, con un mercato che supera i 400 milioni di abitanti. Ma per parlare di Medio Oriente e dei suoi business, evidentemente, il gas e il petrolio non possono essere estromessi. Neanche quando l’interlocutore è un soggetto istituzionale che vuole diventare, sulla carta, green e carbon-free.
Il documento è stato firmato dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Mazzarano, e dal vicepresidente della Camera di cooperazione italo-araba, Raimondo Schiavone. Come prima iniziativa concreta si terrà a Bari, nel quartiere della Fiera del Levante, la prima Borsa internazionale delle imprese Italo-Araba sulla falsariga di quelle organizzate in Sardegna e nelle Marche. L’appuntamento si terrà dal 3 al 5 maggio prossimi. L’obiettivo è creare sinergie tra le varie realtà: da un lato sono attese 120 imprese pugliesi che avvieranno un confronto con 30 soggetti commerciali dei Paesi arabi provenienti da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Kuwait, Oman e Qatar.
Nei primi nove mesi del 2017 l’export pugliese (verso i Paesi inclusi nell’intesa) ammonta a 106,5 milioni con un trend di crescita del 2,2% rispetto allo stesso dell’anno precedente. Dal punto di vista merceologico la «Borsa» punterà su settori specifici come la meccanica avanzata (industria per la trasformazione alimentare, macchinari elettrici, imballaggi, automazione e automotive), olio e gas, green e blue economy (energie rinnovabili e trattamento delle acque), materiali per l’edilizia e soprattutto apparecchi e dispositivi biomedicali e cosmesi. «In un’epoca in cui si alzano muri e fili spinati — ha commentato Mazzarano — la Puglia tenta di costruire ponti e creare occasioni dialogo. Il commercio è anche confronto culturale. L’area del Mediterraneo e del Medio Oriente rappresenta un’opportunità strategica sia per l’internazionalizzazione che per l’attrazione di investimenti esteri, in grado di creare sviluppo economico e occupazione. Verso i Paesi arabi già esportiamo macchine, calzature, articoli di abbigliamento, prodotti agricoli, apparecchiature per telecomunicazioni e mobili. E in occasione della Borsa vorremmo far conoscere anche i prodotti e il know how pugliese legati alla green economy e alla blue economy, ai materiali per l’edilizia, ai dispositivi biomedicali e alla cosmesi, alla meccanica avanzata: in sostanza tutto il made in Puglia più innovativo».
Soddisfatto per l’intesa è il vice presidente della camera di cooperazione Italo-araba. «La firma di un protocollo d’intesa con la Regione Puglia — ha spiegato Schiavone — il primo di questo tipo in Italia, è di straordinaria importanza per intensificare i processi di internazionalizzazione del sistema produttivo locale verso i mercati esteri. Una prima occasione è rappresentata proprio dalla Borsa internazionale delle imprese italo-arabe. La scelta del capoluogo non è casuale: la città di Bari è, infatti, uno degli snodi commerciali più importanti del Mezzogiorno, con una forte vocazione all’export verso i mercati arabi. L’evento di Bari, inoltre, è anche un ponte ideale con Expo Dubai 2020, chiamata a raccogliere il testimone dell’esposizione universale di Milano, attraverso il filo conduttore della sostenibilità dell’ambiente e la tutela delle risorse del pianeta».
Dal punto di vista operativo il protocollo d’intesa ha individuato un gruppo di lavoro formato dalla dirigente della sezione Internazionalizzazione della Regione Puglia, un rappresentante della camera di cooperazione italo-araba e un componente di Puglia Sviluppo. Magari ricordando del «pericolo» petrolio e gas.