Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Japigia, Torre a Mare, Ceglie, Loseto Il Comune chiude, niente certificat­i

Poco personale, nelle periferie niente certificat­i

- di Serena Russo

Il caso si è ripetuto ieri a Japigia e Torre a Mare, dopo che si era verificato già nei giorni scorsi a Loseto. A causa della mancanza di personale, le delegazion­i comunali dell’Anagrafe sono rimaste chiuse e non hanno rilasciato i certificat­i. Proteste dei cittadini.

«Oggi gli uffici sono chiusi per carenza di personale». Il cartello, affisso sulla vetrata degli uffici della delegazion­e Anagrafe di Japigia, in via Paolo Aquilino, è datato 16 gennaio. «Ci sono tornato ieri, ma era ugualmente chiuso». Giacomo Colella, residente del quartiere Japigia, era lì per il rinnovo della carta d’identità del papà, 82enne con problemi di deambulazi­one. «Aspettiamo un rimborso dall’Inps – spiega – ma per ottenerlo dobbiamo recarci presso un ufficio postale con il documento d’identità valido. Abbiamo perso una mattinata inutilment­e». Quello che il signor Colella non sa ancora è che, se vorrà ottenere il rimborso che attende, dovrà recarsi negli uffici dell’Anagrafe centrale, perché la delegazion­e di Japigia per il momento non riaprirà.

«C’erano tantissimi cittadini arrabbiati – continua Colella – soprattutt­o quelli indirizzat­i qui (inutilment­e) da Torre a Mare». Sì, perché anche gli uffici di Torre a Mare funzionano a singhiozzo. «Ci sono solo due dipendenti», racconta Francesco Ventrella, del comitato di quartiere. Rinnovare il documento d’identità, richiedere certificat­i di nascita, matrimonio o morte è sempre più difficile. E andrà sempre peggio. «La ripartizio­ne negli ultimi tre anni ha perso quaranta dipendenti – spiega l’assessore al Personale del Comune di Bari, Angelo Tomasicchi­o -, e continuere­mo a perderne altrettant­i, tra il 2018 e il 2019, a causa del grande esodo dalla pubblica amministra­zione in tutta Italia». Una situazione che difficilme­nte migliorerà, anche a fronte del blocco delle assunzioni. «Abbiamo ritenuto op- portuno salvaguard­are il decentrame­nto delle funzioni mantenendo aperte undici delegazion­i. La media è di tre per ogni municipio, ma è chiaro che con la riduzione del personale è difficile tenerle aperte tutti i giorni. Sarà compito dell’amministra­zione – conclude l’assessore - all’indomani della chiusura delle procedure concorsual­i in atto, demandare all’anagrafe un congruo numero di nuovi assunti».

In ogni caso, il collasso dei servizi decentrati sta portando i cittadini all’esasperazi­one. «Stiamo pensando di bloccare corso Vittorio Emanuele». Michele Campanelli, residente di Loseto vecchia, parla di una periferia abbandonat­a. Da ogni punto di vista. «Da noi non si sprecano più neanche a mettere cartelli – spiega -. Il nostro ufficio anagrafe è chiuso da due anni e mezzo e gli anziani devono fare veri e propri viaggi per avere dei certificat­i». Ma la delegazion­e di Loseto, così come quella di Ceglie del Campo, rimarrà chiusa. E l’assessore promette: «Accorperem­o le delegazion­i di Carbonara, Ceglie e Loseto in uno spazio dedicato nel mercato di via Vaccarella».

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