Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Polveri Ilva sui Tamburi, ancora scuole chiuse
Il provvedimento scatena il Codacons: «Nei wind day il quartiere va evacuato»
Il vento e le polveri che negano un diritto, una storia (brutta) che ormai ciclicamente si ripete. Ieri e oggi, per ordinanza sindacale, al rione Tamburi di Taranto le scuole sono rimaste chiuse. Il motivo è da legare ai Wind day, ovvero i giorni di forte vento proveniente da nord ovest, indicati sul sito di Arpa Puglia, che spinge verso il quartiere le polveri dei parchi minerali dell’Ilva, aumentando i rischi per la salute. Sono già dieci i giorni di chiusura delle scuole del rione a ridosso del Siderurgico dall’inizio dell’anno scolastico. L’ennesimo caso ha sollevato la contestazione dei consumatori. Il Codacons ha deciso di presentare una nuova denuncia alla Procura di Taranto, in cui si chiede anche di procedere contro l’Ilva e contro i commissari che consentono la prosecuzione dell’attività e non impediscono la diffusione di sostanze nocive coprendo i siti tossici in occasione dei Wind day. L’associazione chiede alla magistratura di disporre, avvalendosi della Protezione Civile, «l’evacuazione del quartiere Tamburi - spiega il presidente Carlo Rienzi a scopo precauzionale e come misura di tutela della popolazione. Non è più tollerabile che i cittadini siano costretti ad essere prigionieri in casa propria per proteggersi dall’inquinamento prodotto dall’Ilva, e a non poter mandare a scuola i propri figli. Il rione Tamburi deve essere quindi evacuato fino a che l’emergenza non sarà risolta». Sulla vicenda si è espressa pure la sezione Legambiente di Taranto. «Sono 40 giorni che la nostra richiesta ai commissari straordinari Ilva di adottare con urgenza nuove misure di mitigazione - compreso l’abbassamento dei cumuli di minerale e il loro arretramento utili a ridurre il carico di polveri nocive che grava sulla città e in modo particolare sugli abitanti del quartiere Tamburi, sembra caduta nel vuoto». I problemi non avranno «fine sino - sottolinea Legambiente - alla copertura dei parchi minerali ed alla realizzazione delle altre misure previste già dall’Aia del 2012 per abbattere l’inquinamento prodotto dallo stabilimento siderurgico. Ai commissari straordinari conclude la nota diffusa da Legambiente Taranto - chiediamo decisamente impegni concreti».