Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Crac Ciccolella, Giancaspro indagato
Inchiesta per bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Perquisizioni anche nella sede del Bari
C’è anche il presidente del Bari Calcio, Antonio Giancaspro, fra gli indagati in una inchiesta su una presunta bancarotta fraudolenta del «Gruppo Ciccolella» di Molfetta, società nel settore della floro-vivaistica.Perquisita anche nella sede del Bari Calcio.
Una trentina di perquisizioni e una valanga di documenti sequestrati. Entra in una fase importante l’inchiesta della guardia di finanza su una presunta bancarotta fraudolenta del gruppo «Ciccolella» di Molfetta, società che opera nel settore della florovivaistica. Tra gli indagati c’è anche l’imprenditore molfettese e presidente del Bari Calcio, Cosmo Antonio Giancaspro. I destinatari delle perquisizioni, oltre Giancaspro, sono i tre fratelli Corrado, Vincenzo e Antonio Ciccolella, gli avvocati Michele Bellomo e Francesco Quarto di Bari e il commercialista Gianluca Petrera di Bari. L’operazione sospetta che ha coinvolto Giancaspro riguarda un bonifico da 600mila euro per l’acquisto (poi non avvenuto) di un immobile. Secondo l’accusa, Giancaspro, in concorso con l’avvocato Bellomo, avrebbe riciclato parte del denaro distratto dai fondi delle società Ciccolella, quantificato in 7 milioni di euro. Nel febbraio 2016, Giancaspro avrebbe ricevuto un bonifico da 600mila euro su un conto personale dalla società Masa srl di Bellomo (ritenuto un prestanome della società Ciccolella) sulla base di un preliminare di vendita di un immobile. Quella trattativa però non andò a buon fine e la somma fu restituita con le stesse modalità alla società di Bellomo. Secondo la finanza si è trattato di una finta trattativa immobiliare per dissimulare il trasferimento della consistente somma di denaro. Dalle indagini sono dunque emerse «alcune ipotesi di distrazione di fondi della Ciccolella Spa (società già quotata in Borsa e fallita nel gennaio 2015) e conseguente riciclaggio degli stessi, tramite complessi passaggi di denaro e quote societarie tra società infragruppo e soggetti operanti in Italia e in Paesi esteri (Malta e Gran Bretagna)». Le persone iscritte nel registro degli indagati rispondono, a vario titolo, dei reati di bancarotta fraudolenta e riciclaggio. Le perquisizioni, in abitazioni private e uffici, sono andate avanti per tutta la mattinata di ieri e sono terminate solo nel tardo pomeriggio. Oltre a documenti cartacei i finanzieri hanno sequestrato anche materiale informatico ritenuto utile all’attività investigativa. Una perquisizione ha riguardato anche la sede della società calcistica della Fc Bari che risulterebbe estranea all’inchiesta.
Ma la vicenda ha creato malumore tra i supporter del Bari che sui social hanno manifestato la loro preoccupazione «Che rischiamo adesso?». È stato questo il refrain dei tifosi biancorossi ieri mattina dopo la diffusione della notizia e della perquisizione nella sede del Bari calcio.