Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Altra inchiesta su Tap Verifiche sui carotaggi e sulle autorizzaz­ioni

La procura apre un fascicolo perché alcune analisi del sottosuolo sarebbero state fatte con modalità non previste dalle autorizzaz­ioni

- di Francesca Mandese

C’è una nuova inchiesta, la seconda, su Tap, la multinazio­nale che porterà il gas dall’Azerbaijan all’Italia con approdo nella marina di Melendugno, nel Leccese. La pm Paola Guglielmi ha deciso di dare seguito ad alcuni esposti presentati subito dopo l’estate che riguardano i carotaggi eseguiti in località San Foca e le autorizzaz­ioni. La prima riguarda invece l’assoggetta­mento del terminale di ricezione alla direttiva Seveso.

La Procura di Lecce apre un nuovo fascicolo su Tap, la multinazio­nale che porterà il gas dall’Azerbaijan all’Italia con approdo nella marina di Melendugno, nel Leccese. La pm Paola Guglielmi ha deciso di dare seguito ad alcuni esposti presentati subito dopo l’estate che riguardano i carotaggi eseguiti in località San Foca.

Secondo quanto denunciato negli esposti, i sondaggi in mare sarebbero stati eseguiti in tempi e con modalità non previsti dalle autorizzaz­ioni rilasciate dal ministero dello Sviluppo economico. I piezometri (piccoli pozzi di osservazio­ne che servono a misurare il carico idraulico di una falda a una certa profondità) utilizzati, inoltre, non sarebbero stati regolament­ari. La questione fu sollevata da gas. Si tratta ora di verificare se le attività della multinazio­nale si siano affettivam­ente svolte nella piena osservanza del progetto e delle autorizzaz­ioni già ottenute.

Va avanti, intanto, la prima inchiesta, quella in un primo tempo archiviata dal gip e poi riaperta su richiesta della Procura. La coordinano il procurator­e capo Leonardo Leone de Castris e la pm Valeria Farina Valaori. L’ipotesi di reato è di truffa e si riferisce al mancato assoggetta­mento del terminale di ricezione di Masseria del Capitano alla direttiva Seveso. La procura, che ha ottenuto la riapertura del fascicolo in seguito alla richiesta avanzata da otto sindaci salentini, dovrà verificare se il terminale di ricezione di Tap debba essere considerat­o un tutt’uno con la parte che realizzerà Snam. Se così fosse, i due impianti insieme potrebbero superare la quantità di gas gestito oltre al quale è necessario l’assoggetta­mento alla legge Seveso. A stabilirlo saranno i consulenti e i periti nominati dalla Procura e dalla multinazio­nale e il risultato è particolar­mente importante perché potrebbe portare a un blocco dei lavori e alla richiesta di nuove autorizzaz­ioni. La verifica avverrà nell’ambito di un incidente probatorio al quale Tap prenderà parte con propri consulenti e periti di fiducia. Nel primo filone dell’indagine risultano iscritti nel registro degli indagati il country manager di Tap Italia, Michele Mario Elia, la rappresent­ante legale, Claudia Risso, e il direttore generale delle Infrastrut­ture energetich­e del ministero dello Sviluppo economico, Gilberto Dialuce.

Prosegue, intanto, l’attività del Movimento No Tap, che non ha mai abbandonat­o il presidio nelle campagne di San Basilio, proprio di fronte al cantiere della multinazio­nale. Attivo ormai da quasi un anno, raduna gli attivisti che controllan­o l’attività del cantiere e denunciano quelle che ritengono essere violazioni delle autorizzaz­ioni. In diverse occasioni, le proteste sono sfociate in scontri con le forze dell’ordine e in qualche caso in atti di vandalismo ai danni del cantiere Tap.

Esposti contro la multinazio­nale che porterà il gas dall’Azerbaijan a Melendugno

quanti si oppongono alla realizzazi­one del gasdotto già dopo l’estate e i vertici di Tap risposero che tutto si era svolto secondo le regole. A fronte degli esposti presentati, però, la Procura leccese ha deciso di approfondi­re la questione e ha delegato ai carabinier­i del Noe, il Nucleo operativo ecologico dell’Arma, di eseguire alcuni sopralluog­hi nell’area a Nord del cantiere e nella pineta di San Basilio, dove c’è un primo cantiere Tap. In quella zona c’è stato l’espianto di 211 ulivi, che sono stati temporanea­mente sistemati in una nursery a Masseria del Capitano per poi essere rimpiantat­i a lavori conclusi. Altri 1.800 ulivi saranno trattati allo stesso modo man mano che andranno avanti i lavori di scavo del tunnel lungo il quale correrà il tubo del

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 ??  ?? Senza pace il cantiere del gasdotto sul versante salentino. Sotto accusa le analisi del sottosuolo
Senza pace il cantiere del gasdotto sul versante salentino. Sotto accusa le analisi del sottosuolo
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Ogni occasione è buona Uno striscione No Tap anche a Novoli durante i concerti dopo l’accensione della Fòcara

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