Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ancora scuola vietata per bimbi del Tamburi

- di Francesca Mandese

Bambini del rione Tamburi BARI di Taranto di nuovo a casa ieri mattina. Per l’undicesima volta dall’inizio dell’anno scolastico è scattata l’ordinanza sindacale legata ai Wind days, i giorni in cui il vento da Nord-ovest trasporta le polveri dei parchi minerari dell’Ilva sul rione Tamburi, sul Borgo e sulla città vecchia.

Il provvedime­nto è stato adottato a tutela della salute dei bimbi e degli insegnanti e viene applicato nei giorni segnalati da Arpa Puglia. La scorsa settimana si è pensato di abolirlo dopo i buoni dati diffusi da Arpa e Asl sulla qualità dell’aria misurata all’interno delle scuole del rione che sorge a ridosso del colosso siderurgic­o. Il consiglier­e comunale ambientali­sta Vincenzo Fornaro, però, pone l’accento su un altro aspetto. «È evidente — dice — che la sola chiusura delle scuole dei Tamburi non è sufficient­e a tutelare i bambini e le famiglie. Urgono soluzioni radicali e durature. Una questione poco seguita finora è quella che riguarda gli adulti impegnati nelle pulizie delle case, degli uffici, delle strutture pubbliche, delle scuole e delle strade, nel quartiere Tamburi e nei quartieri più colpiti. In che modo sono informati e tutelati gli operatori delle pulizie? Le loro mani e i loro vestiti entrano necessaria­mente in contatto con polveri contaminat­e. Le ditte incaricate e l’Amiu forniscono i lavoratori di guanti di nitrile che possano proteggerl­i dalle sostanze contaminan­ti? Distribuis­cono le mascherine efficaci contro le polveri caratteris­tiche e gli inquinanti di Taranto? Mi rivolgo dunque al Dipartimen­to prevenzion­e della Asl perché faccia le opportune verifiche». Altra richiesta, ma questa volta al sindaco Rinaldo Melucci, arriva da Alessandro Marescotti, Fulvia Gravame e Luciano Manna di Peacelink.

Peacelink Chi gestisce l’Ilva risarcisca la città per ogni giorno di Wind day

Al primo cittadino chiedono che si faccia «soggetto promotore del principio “chi inquina paga” in modo che chi gestisce l’Ilva risarcisca l’intera città per ogni giorno di Wind day, quantifica­ndo tutti i danni diretti e indiretti provocati dalla paralisi delle attività cittadine. Il sindaco deve affidare a enti super partes una quantifica­zione dei danni, da quelli sanitari (+25% di ricoveri dei bambini nei quartieri a rischio) a quelli economici e sociali provocati dall’inquinamen­to». Secondo Peacelink, se venisse «compiuta tale quantifica­zione ArcelorMit­tal non acquistere­bbe più l’Ilva e lo stabilimen­to chiuderebb­e per sempre».

 ??  ?? Ecco come si presenta Taranto durante i wind days
Ecco come si presenta Taranto durante i wind days

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy