Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Piove sugli invasi campani e in Puglia arriva l’acqua Aqp aumenta l’erogazione
Ma bisogna fare i conti con una siccità mai registrata dal 1800
Il primo ad annunciarlo è stato il sindaco, Antonio Decaro. Subito dopo è arrivata la conferma da Acquedotto Pugliese. La pressione dell’erogazione dell’acqua è stata leggermente aumentata, anche se la situazione negli invasi rimane critica.
«L’Acquedotto Pugliese mi ha garantito che in questa settimana aumenterà la pressione dell’erogazione dell’acqua, visto l’innalzamento del livello nei bacini idrici della Basilicata», ha detto Decaro, che ha voluto così rassicurare le migliaia di cittadini baresi che avevano segnalato una situazione di grave difficoltà, con rubinetti a secco ormai da quattro mesi. Le ultime piogge hanno permesso di rimpinguare almeno in parte gli invasi e questo ha portato quindi l’Aqp a decidere di aumentare la pressione. «Occorre comunque dotarsi di autoclave con relativo impianto di sollevamento — ha aggiunto il primo cittadino — perché la situazione potrebbe ritornare critica con l’approssimarsi dell’estate». A soffrire di questa situazione non sono solo i residenti in città. Secondo la Coldiretti, infatti, quella del 2017 è stata la più grave siccità dal 1800. La diminuzione della pressione è stata decisa da Aqp nel mese di settembre dello scorso anno, dopo una primavera e un’estate senza piogge. Tutti si sono accorti che l’acqua usciva dai rubinetti meno abbondante e con scarsa pressione e, ai piani alti dei palazzi e negli edifici senza autoclave, in alcune ore della giornata si è rimasti completamente a secco. Ma proprio ieri è arrivata la buona notizia. Le attività di Acquedotto Pugliese, avviate a partire dal luglio scorso, infatti, consentono oggi di immettere in rete oltre 25 mila metri cubi di acqua in più al giorno grazie all’incremento di utilizzo dell’acqua di falda: ciò permette di aumentare leggermente la pressione idrica. Le misure per contrastare la forte siccità dell’anno appena trascorso, il più siccitoso degli ultimi duecento anni, hanno determinato, da un lato il risparmio di circa 3,5 milioni di metri cubi di risorsa nell’ultimo trimestre del 2017, dall’altro un aumento della capacità di produzione, grazie all’utilizzo di fonti integrative come quelle dei pozzi. «Il risultato — scrive in una nota Aqp — è anche frutto di una attenta politica di ottimizzazione della gestione avviata da Aqp negli ultimi anni. Aqp è altresì impegnato, quotidianamente, in una intensa attività di ricerca e riparazione delle perdite, grazie anche a investimenti straordinari per oltre 300 milioni di euro». La situazione non tornerà certo quella di un anno fa perché proseguono le restrizioni di pressione in rete, seppure in forma più attenuata, e permane lo stato di emergenza. Il livello di acqua presente negli invasi, utilizzati anche ai fini irrigui, rimane al di sotto del 50% rispetto alla media degli ultimi 10 anni, anche se le ultime piogge sembrano aver invertito il trend negativo». E nonostante gli ultimi giorni siano stati particolarmente piovosi, da Aqp spiegano che è sulle sorgenti di Capo Sele e Cassano Irpino, fonti storiche per la Puglia, che l’acqua dovrebbe cadere copiosa e abbondante. Perché è lì che si accumula l’acqua che viene immessa nelle condotte dell’Acquedotto pugliese e poi distribuita nelle case, nelle aziende e nelle campagne della regione. Non altrettanto ottimista il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo. «Quando si utilizza acqua tirandola dal sottosuolo — dice — senza restituirla alla terra nelle quantità necessarie, succede che l’acqua di mare arrivi e si inserisca nella falda dove essa era depositata naturalmente. Ergo, alla fine si preleverà dalla falda acqua salata».
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