Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Piove sugli invasi campani e in Puglia arriva l’acqua Aqp aumenta l’erogazione

Ma bisogna fare i conti con una siccità mai registrata dal 1800

- Francesca Mandese

Il primo ad annunciarl­o è stato il sindaco, Antonio Decaro. Subito dopo è arrivata la conferma da Acquedotto Pugliese. La pressione dell’erogazione dell’acqua è stata leggerment­e aumentata, anche se la situazione negli invasi rimane critica.

«L’Acquedotto Pugliese mi ha garantito che in questa settimana aumenterà la pressione dell’erogazione dell’acqua, visto l’innalzamen­to del livello nei bacini idrici della Basilicata», ha detto Decaro, che ha voluto così rassicurar­e le migliaia di cittadini baresi che avevano segnalato una situazione di grave difficoltà, con rubinetti a secco ormai da quattro mesi. Le ultime piogge hanno permesso di rimpinguar­e almeno in parte gli invasi e questo ha portato quindi l’Aqp a decidere di aumentare la pressione. «Occorre comunque dotarsi di autoclave con relativo impianto di sollevamen­to — ha aggiunto il primo cittadino — perché la situazione potrebbe ritornare critica con l’approssima­rsi dell’estate». A soffrire di questa situazione non sono solo i residenti in città. Secondo la Coldiretti, infatti, quella del 2017 è stata la più grave siccità dal 1800. La diminuzion­e della pressione è stata decisa da Aqp nel mese di settembre dello scorso anno, dopo una primavera e un’estate senza piogge. Tutti si sono accorti che l’acqua usciva dai rubinetti meno abbondante e con scarsa pressione e, ai piani alti dei palazzi e negli edifici senza autoclave, in alcune ore della giornata si è rimasti completame­nte a secco. Ma proprio ieri è arrivata la buona notizia. Le attività di Acquedotto Pugliese, avviate a partire dal luglio scorso, infatti, consentono oggi di immettere in rete oltre 25 mila metri cubi di acqua in più al giorno grazie all’incremento di utilizzo dell’acqua di falda: ciò permette di aumentare leggerment­e la pressione idrica. Le misure per contrastar­e la forte siccità dell’anno appena trascorso, il più siccitoso degli ultimi duecento anni, hanno determinat­o, da un lato il risparmio di circa 3,5 milioni di metri cubi di risorsa nell’ultimo trimestre del 2017, dall’altro un aumento della capacità di produzione, grazie all’utilizzo di fonti integrativ­e come quelle dei pozzi. «Il risultato — scrive in una nota Aqp — è anche frutto di una attenta politica di ottimizzaz­ione della gestione avviata da Aqp negli ultimi anni. Aqp è altresì impegnato, quotidiana­mente, in una intensa attività di ricerca e riparazion­e delle perdite, grazie anche a investimen­ti straordina­ri per oltre 300 milioni di euro». La situazione non tornerà certo quella di un anno fa perché proseguono le restrizion­i di pressione in rete, seppure in forma più attenuata, e permane lo stato di emergenza. Il livello di acqua presente negli invasi, utilizzati anche ai fini irrigui, rimane al di sotto del 50% rispetto alla media degli ultimi 10 anni, anche se le ultime piogge sembrano aver invertito il trend negativo». E nonostante gli ultimi giorni siano stati particolar­mente piovosi, da Aqp spiegano che è sulle sorgenti di Capo Sele e Cassano Irpino, fonti storiche per la Puglia, che l’acqua dovrebbe cadere copiosa e abbondante. Perché è lì che si accumula l’acqua che viene immessa nelle condotte dell’Acquedotto pugliese e poi distribuit­a nelle case, nelle aziende e nelle campagne della regione. Non altrettant­o ottimista il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Nino Marmo. «Quando si utilizza acqua tirandola dal sottosuolo — dice — senza restituirl­a alla terra nelle quantità necessarie, succede che l’acqua di mare arrivi e si inserisca nella falda dove essa era depositata naturalmen­te. Ergo, alla fine si preleverà dalla falda acqua salata».

I controlli Più acqua grazie anche ai controlli per evitare perdite L’emergenza I cittadini di Bari tirano un sospiro di sollievo dopo 4 mesi di rubinetti quasi a secco

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