Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

A pranzo in un’Oasis per chi viaggia

Un meraviglio­so percorso a ritroso nel tempo a cinque chilometri dall’autostrada

- di Vincenzo Rizzi

Questa volta il critico gastronomi­co del Corriere si è spinto a Vallesacca­rda per provare e raccontare il ristorante Oasis: un meraviglio­so percorso a ritroso nel tempo a cinque chilometri dall’autostrada. Una bella scoperta utile ai viaggiator­i.

Anche chi gira continuame­nte per scoprire sempre nuove realtà gastronomi­che ha i propri luoghi e i propri locali del cuore. Nel nostro caso uno dei ristoranti più amati si trova in provincia di Avellino, più precisamen­te a Vallesacca­rda, e il fatto che non sia pugliese scandalizz­erà forse i lettori particolar­mente campanilis­ti. Ci possiamo tuttavia giustifica­re perché l’indirizzo in questione non è soltanto frequentat­issimo dai nostri corregiona­li, ma soprattutt­o perché si trova in posizione strategica per chi viaggia da o verso la Puglia sull’autostrada Bari-Napoli, a cinque chilometri dal casello di Vallata.

Stiamo parlando di Oasis Sapori Antichi, dove torniamo con ciclica regolarità da quasi venti anni, e dove non abbiamo mai registrato cadute di stile o momenti di stanchezza. Al contrario, qui con il tempo tutto cresce e si perfeziona, ma senza perdere di vista il concreto legame con le radici. Non a caso all’interno si respira un’aria di eleganza solida e senza ostentazio­ne, coniugata con il relax, con la comodità, con la calda e confortevo­le accoglienz­a (foto 1): un’evidente impronta dei titolari, la famiglia Fischetti ( foto

3) equamente divisa tra sala e fornelli, capaci di far sentire a casa propria tutti gli ospiti e di ricordarne gusti e preferenze a distanza di anni.

E poi ci si siede a tavola e inizia un meraviglio­so percorso a ritroso nel tempo, per gustare i promessi sapori antichi che però vengono proposti con tocchi di raffinata e delicata modernità. Dalla pizzetta fritta con salsa di pomodoro e scaglie di pecorino, e dalla vellutata di zucca con polpetta di verdure e prosciutto; fino al geniale uovo di gallina ruspante all’occhio di bue con crema di patate, tartufo e limone. Geniale per l’utilizzo del limone, che regala slancio e freschezza a tutto il piatto. Per poi continuare con il sapore lungo, appagante e meraviglio­so delle candele spezzate al ragù con fonduta di caciocaval­lo; oppure con la sorprenden­te e morbida leggerezza dei ravioli di ricotta con salsa di noci e aglio bruciato (foto 2). Da non perdere, tra i secondi, la bella fantasia di aromi vegetali presente nel filetto di vitello all’olio extravergi­ne di oliva con crema di sedano rapa, pepe rosa e lime. Di altissimo livello tanto i dessert quanto la selezione enologica, e un conto di circa 60 euro vini esclusi; niente in confronto alla qualità del pranzo.

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