Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il Politecnico vola «Ma le tasse sono troppe alte»
Anno accademico, la protesta di un gruppo di studenti
Chiedono il dimezzamento delle tasse universitarie gli studenti che ieri mattina hanno protestato davanti all’aula magna del Politecnico di Bari durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. «Il miglior investimento possibile oggi» è «la ricerca scientifica di eccellenza» ha detto il rettore del Politecnico di Bari, Eugenio Di Sciascio, nella cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico. Per il rettore «se davvero si vuole investire sul futuro, si punti sulle università e sulla conoscenza. Si diano risposte adeguate, quindi: quelle umane innanzitutto e quelle strutturali». Il Politecnico di Bari registra un aumento di iscrizioni.
Richiesta «Chiediamo al Rettore che non prevalga una cultura aziendalistica»
«In una università pubblica non si possono accettare incrementi in media di quasi il 40% della tassazione. Si compromette il diritto allo studio». Lo dice Chiara Vitale, vice presidente del consiglio degli studenti e coordinatrice dell’organizzazione studentesca Link, al Sit in di protesta tenuto ieri a margine dell’inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari. La «no tax area» approvata con la legge di Bilancio e al debutto in quest’anno accademico, infatti, ha esentato gli studenti in famiglie con Isee inferiore ai 13 mila euro, lasciando poi alla discrezionalità di ogni università le modalità di recupero, dalle altre fasce di reddito, delle mancate entrate. «È così che – dice Vitale – al Politecnico è passato un rincaro che pesa soprattutto sulle fasce medie di reddito. L’Iseee, peraltro, non è calcolato solo sulla liquidità ma anche sugli immobili, che non servono per pagare le tasse. E si sono imposti anche tempi brevi, per cui è ancora più difficile gestire questi aumenti. Mentre, se non si paga in tempo non si possono sostenere gli esami a febbraio». «La fascia massima – precisa Savino Ingannamorte di Link Bari – è salita da 1300 a 2250 euro». «Dovrei laurearmi entro quest’anno - conferma Domenico Bruscella, studente di ingegneria meccanica - La prima rata era di 200 euro, poi, con il nuovo regolamento, la seconda è salita a 950. Per la terza ne serviranno altri 950. Quindi mi toccherà pagare oltre 2000 euro. L’anno scorso erano 900». La protesta di Link di ieri non è stato un fulmine a ciel sereno: «Abbiamo denunciato l’emergenza tasse a marzo scorso– ricorda Vitale - con una campagna contro il regolamento tasse, che è stato approvato dal Cda comunque a giugno scorso. Oggi ci mobilitiamo per chiedere al Rettore che non prevalga una cultura aziendalistica nell’università ma il principio per cui la formazione dev’essere accessibile a tutti». «Il Sit in ha riguardato solo una decina di studenti – replica il Rettore, Eugenio Di Sciascio – La verità è che il 25% degli studenti ora non paga più un euro di tasse». Andava prevista più progressività? «Si è stabilito che le tasse debbano salire solo per studenti non meritevoli o fuori corso. Gli studenti lavoratori, invece, possono iscriversi al part time ed evitare penalizzazioni. D’altra parte questo regolamento è stato proposto dallo stesso Consiglio degli studenti. Lo abbiamo preso e applicato». Di diverso parere Vitale: «Quello approvato ha attuato criteri differenti su alcuni punti. Quanto al part time, lo si può richiedere solo se si è in corso. È un circolo vizioso che penalizza i più deboli».