Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gli attori di Emma Dante nudi come Bestie di scena
Per la stagione del Comune l’ultimo, durissimo spettacolo della regista siciliana
Sono una quindicina gli attori sul palco, uomini e donne. Quando il pubblico entra in sala sono già lì, sul palcoscenico, che si allenano come forsennati in abiti sportivi, saltando, correndo e sudando. Poi, quando il pubblico ha preso posto, si spogliano completamente buttando in platea quel poco che hanno indosso, e restano nudi. Il disagio per gli spettatori è forte, perché non c’è nulla di aulico o di idealizzato nella nudità in mostra. C’è la carne nella sua evidenza materiale, c’è il corpo nella sua fisicità più assoluta, c’è una presenza collettiva che mette in gioco pudore, vergogna e provocazione.
«Volevo raccontare il lavoro dell’attore - spiega l’autrice, la siciliana Emma Dante - la sua fatica, la sua necessità, il suo abbandono totale fino alla perdita della vergogna e alla fine mi sono ritrovata di fronte a una piccola comunità di esseri primitivi, spaesati, fragili, un gruppo di “imbecilli” che, come gesto estremo, consegnano agli spettatori i loro vestiti sudati, rinunciando a tutto. Da questa rinuncia è cominciato tutto».
«Le Bestie di scena - continua Emma Dante - ballano, cantano, urlanoa, amano, ridono, combattono. Alla fine i resti ammucchiati sul palcoscenico mi lasciano un senso di desolazione e di abbandono che mi riporta a una frase di un libro di Giorgio Vasta,
Absolutely Nothing: «Non mi interessa il tempo dei bom- bardamenti ma quello che comincia subito dopo, a guerra finita: un tempo in cui la distruzione si è fatta oblio. Le macerie devono restare non
per ricordare i bombardamenti, ma perché descrivono tutto ciò che da allora non è accaduto. Le macerie come sintesi delle occasioni mancate».
Bestie di scena è stato uno spettacolo-evento della scorsa stagione, di cui si è parlato moltissimo per tante ragioni, a cominciare ovviamente dalla clamorosa nudità dei suoi interpreti. Coprodotto dal Piccolo di Milano, dal teatro Biondo di Palermo e dal Festival di Avignone, è uno scomodo e dolente capolavoro. In scena al Petruzzelli, per la stagione di prosa del Comune e del Teatro Pubblico Pugliese, questa sera alle 21 e domani alle 18.