Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NEL BICCHIERE
Un biodinamico gustoso e di qualità
Biologico, biodinamico, naturale, convenzionale, tutti aggettivi che si usano per classificare i vini o meglio il metodo per produrli. Quanto poi questa classificazione sia chiaramente percepibile dal consumatore medio è tutt’altra cosa. Non c’è chiarezza in particolar modo per quanto riguarda i «naturali» che già la definizione rende una galassia nebulosa, in cui c’è di tutto, da produttori seri a quelli che cavalcano il momento. Non c’è chiarezza perché non ci sono regole a cui attenersi e così tutto diventa indefinito, lasciato alla buona volontà di chi produce.
Nel biologico e persino nel biodinamico ci sono regole, magari si possono mettere in discussione, migliorarle, ma comunque ci sono. Nel biodinamico la certificazione Demeter è la più nota e la più accettata, e le aziende che se ne avvalgono devono sottostare a regole ben precise. Ecco quindi Almagia 2016 dell’azienda di Giancarlo Ceci, già produttore di alimenti contrassegnati dal marchio bio e che per il vino si avvale di questa certificazione.
Ottenuto senza aggiunta di solfiti, l’Almagia si presenta di colore rubino brillante con riflessi violacei. I profumi ricordano la ciliegia, il ribes e la liquirizia, mente il corpo ben equilibrato cede note di frutto succoso perfettamente fresco. Il finale è tutto da godere con una lieve sensazione sapida che emerge ad allungarne il sorso.