Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Un Kozak scacciacrisi spinge il Bari Frosinone battuto
Vittoria casalinga per 1-0 contro la capolista Frosinone. Partita sofferta che fa tirare un sospiro di sollievo a Fabio Grosso
Il Bari allontana la crisi grazie a un gol di Kozak e riesce a tornare alla vittoria, per giunta imponendosi sulla capolista Frosinone. I biancorossi vincono per 10 al San Nicola tornando quindi al successo che mancava dal 16 dicembre. Con questa vittoria la squadra di Grosso sale al quinto posto.
L’ultima volte di Libor BARI Kozak fu contro lo Stoke City, esattamente 1512 giorni fa. Vestiva la maglia dell’Aston Villa e mai avrebbe pensato, in quei giorni felici, che tra un infortunio e l’altro avrebbe vissuto oltre quattro anni di calvario e conseguente digiuno di marcature. Ieri Kozak ha realizzato il gol decisivo, al culmine di una partita in cui ha sgomitato e combattuto come sempre. Un colpo di testa imperioso nel cuore dell’area di rigore, sovrastando Ariaudo e Terranova, e regalando al Bari tre punti che valgono come l’oro.
Dopo due sconfitte pesanti e un punto nelle ultime tre giornate, un vero e proprio toccasana per Grosso, risalito in quinta posizione in attesa del match di oggi del Parma e Cittadella.
L’allenatore pescarese, finito sul banco degli imputati negli ultimi giorni, le ha azzeccate tutte. Ha confermato il 4-3-3 ma ha cambiato gli interpreti, schierando Marrone e Gyomber nel cuore della difesa, Basha al centro del campo, Henderson mezz’ala sinistra, e soprattutto Anderson nel tridente offensivo. L’olandese ha fatto «traslocare» Galano a sinistra, ma forse è stata proprio questa la scelta vincente di Grosso. Soprattutto nel secondo tempo Anderson è stato devastante. Assieme a Sabelli ha composto una coppia irresistibile. È lì che il Bari ha fatto la differenza. «Era l’occasione giusta per una prova di squadra – ha detto però Grosso, soffermandosi sul gruppo – Volevamo dimostrare a noi stessi in primis che eravamo vivi. Ci abbiamo messo agonismo, sacrificio, forza e qualità. Kozak? Sono felicissimo per lui. È una persona silenziosa e grandissimo lavoratore. Negli ultimi anni la sfortuna si è accanita contro di lui, sta tornando, ha bisogno di giocare e con le sue qualità potrà fare sempre meglio».
È anche l’augurio del gigante ceco, che ha dovuto subire due interventi a tibia e perone, e uno alla caviglia, dopo che in Italia, nella sua esperienza laziale, era riuscito a ritagliarsi uno spazio da protagonista. «Sono contento ed emozionato – ha detto – perché sono stati anni di inferno. Dedico questo gol a me e alla mia famiglia perché senza di loro non so se sarei riuscito a tornare, alla società che ha creduto in me sin dal primo giorno. Mi fa piacere tutto l’affetto che mi circonda. Mi dimostra che in tanti continuano ad avere fiducia in me nonostante la lunga assenza dai campi. Ma ora devo continuare così, per me deve essere un nuovo inizio».
La vittoria, peraltro, spezza l’incantesimo del Bari contro le dirette concorrenti. Mai era successo che i biancorossi vincessero contro una grande del campionato. Avevano perso contro Empoli (per due volte), lo stesso Frosinone (all’andata) e con il Palermo, pareggiando invece con il Parma.
Finalmente è capitato, e anche in modo convincente, grazie pure a una prestazione difensiva nuovamente solida. Ottima la performance di Gyomber, bene Basha da schermo davanti alla retroguardia. Non era semplice annullare le velleità del tridente Ciano-Dionisi-Ciofani.
Tra le note a margine, la dedica della vittoria ad Aniello Salzano, vittima nei giorni scorsi di una lesione al legamento crociato anteriore. Per lui campionato finito.