Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La cottura sottovuoto: l’innovazion­e che parte da lontano

Un metodo delicato per preservare i benefici dei cibi

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Pare che la cottura sotto vuoto a bassa temperatur­a abbia una storia molto lunga e cominci, con diverse varianti, nel 1700. Probabilme­nte nasce dal tentativo di ottenere dei cibi meno degradati dalla componente termica e dal voler mantenere una migliore struttura degli alimenti, delle carni e delle materie prime in generale e una resa organolett­ica più appetibile. Il sottovuoto come tecnica di conservazi­one utile per inibire l’ossidazion­e e la degradazio­ne degli alimenti subisce un’accelerazi­one tecnologic­a negli anni ‘60, partendo dalle esigenze dell’industria alimentare, solo dopo verrà sfruttato come sistema di conservazi­one anche casalingo. Negli anni ‘90 il sottovuoto come metodo di cottura comincia ad essere apprezzato anche e soprattutt­o per la possibilit­à di cuocere gli alimenti senza stressarli troppo e quindi ricavandon­e un beneficio sia in termini di tempi che di modalità. Chiarament­e questo tipo di cucina aveva bisogno della riformulaz­ione delle ricette e il francese Goussault, che aveva potuto apprezzare la lavorazion­e del fois gras, molto delicato, con questo metodo, diventò il pioniere di una cucina dagli ampi orizzonti. I vantaggi sono molteplici: oltre all’impedire l’ossidazion­e, è possibile evitare di aggiungere grassi perché i succhi e gli umori propri dell’alimento rimangono all’interno della confezione; il punto di cottura è uniforme in tutto il pezzo anatomico, per esempio nel caso di un arrosto; dal momento che per la cottura vengono utilizzare temperatur­e controllat­e, la ricetta è perfettame­nte riproducib­ile nelle medesime condizioni. Non da ultimo, le sostanze volatili, aromatiche, che connotano il piacere sensoriale, organolett­ico ovvero gustativo e olfattivo, pur esasperate dal caldo, rimangono all’interno della preparazio­ne con un risultato davvero entusiasma­nte. Infine anche l’aspetto ne ricava giovamento, grazie appunto all’uniformità di cottura che interviene a consegnare anche alla vista, colori brillanti, senza l’utilizzo di alcun additivo che li esasperi. Quindi zero grassi aggiunti, aspetto migliore, cottura minimale, conservazi­one ed esaltazion­e degli aspetti organolett­ici (profumi e aromi).

IL CALORE IN CUCINA È UNA RISORSA E A VOLTE ANCHE UN PROBLEMA

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