Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il docente ferito: «Voglio tornare dai miei ragazzi»
Se quel genitore avesse chiesto un colloquio avremmo chiarito tutto
«In tanti anni non ho mai rifiutato spiegazioni a nessuno e se quel genitore mi avesse chiesto un colloquio avremmo sicuramente chiarito tutto». Così il professor Pasquale Diana si rivolge ipoteticamente all’uomo che sabato mattina lo ha aggredito brutalmente per vendicare un rimprovero che il figlio aveva ricevuto il giorno precedente. Il professor Diana, insegnante di sostegno e vicepreside della Murialdo ha spiegato anche di non aver reagito all’aggressione perché aveva su di lui gli occhi del figlio di chi lo stava aggredendo e dei suoi alunni. «Noi – ha aggiunto - abbiamo fatto tante lezioni sul rispetto delle regole e sul linguaggio non violento, reagendo avrei annullato tutto quello che avevo cercato di insegnare loro e non me lo sarei mai perdonato».
Ieri mattina alle 8.30 quando la campanella è tornata a suonare all’interno dell’istituto Murialdo di Ordona Lavello di Foggia gli studenti non c’erano, perché a casa per le festività di Carnevale. Ma c’era la preside Ida La Salandra, c’erano molti insegnanti e c’era pure lui Pasquale Diana: sul suo volto ben visibili i segni dell’aggressione. E ieri mattina era presente anche una delegazione di genitori degli studenti che hanno partecipato ad un consiglio d’istituto straordinario. Genitori che hanno ribadito lo sdegno sull’aggressione subita dal loro vicepreside: uno sdegno espresso anche con una lettera aperta in cui prendono distanze «dall’atteggiamento disumano e violento di questo genitore che non solo non ha avuto alcun rispetto nei confronti del professore in quanto persona ed educatore, ma non ha neanche considerato né rispettato il ruolo dell’istituzione scolastica in quanto agenzia formativa ed educativa».
Intanto il professor Diana, ora in convalescenza per le ferite subite vuole tornare al più presto a scuola «per spiegare ai ragazzi quello che è successo». Ragazzi e genitori che, in questi ultimi tre giorni, lo hanno tempestato di messaggi di solidarietà, come quelli giunti dal ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, dal sindaco di Foggia, Franco Landella e da numerosi docenti della città. «Se quel genitore mi avesse chiesto un colloquio avremmo sicuramente chiarito tutto. L’unica vera grande intolleranza che ho è per il non rispetto delle regole».