Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Vicepresid­e picchiato a scuola Arrivano le scuse

Il docente colpito a scuola perché aveva rimprovera­to il figlio

- di Carlo Testa

«Mi spiace, sono pentito». L’uomo che ha aggredito il vicepresid­e della scuola media Murialdo di Foggia chiede scusa e attraverso il suo avvocato, Antonietta De Carlo, annuncia anche una lettera aperta. L’aggressore è indagato di lesioni per aver picchiato Pasquale Diana, insegnante di sostegno, molto benvoluto a scuola. Tutto sarebbe nato a causa di un rimprovero rivolto al figlio dell’aggressore, un ragazzo di undici anni.

Ida Lasalandra, preside Ci siamo spaventati Se ci affidano i loro figli è perché devono aver fiducia in noi

Inchiesta La procura ha aperto un’inchiesta, il padre del ragazzino è indagato per lesioni

Per tre giorni ha preferito non parlare. Ma alla fine attraverso il suo avvocato deciso di chiedere scusa. Lui, il padre del ragazzo di undici anni che ha aggredito un vicepresid­e per un rimprovero al figlio, tramite il legale interviene su una vicenda che ha riproposto in tutta Italia il problema delle aggression­i tra le mura scolastich­e.

«Il mio assistito - dice l’avvocato Antonietta De Carlo - è pentito e chiede scusa a tutti. Non aveva intenzione di colpire il professore, non sa cosa gli sia accaduto». L’avvocato precisa che l‘aggressore «è profondame­nte pentito» e mette tutto nero su bianco. «Lo faremo ufficialme­nte con una lettera», aggiunge il legale.

L’aggression­e risale a sabato scorso nella scuola media Murialdo di Foggia, in via Ordona. La vicenda è stata ricostruit­a dalla polizia e dalle autorità scolastich­e. Tutto sarebbe stato innescato da un rimprovero rivolto a un alunno di undici dal vicepresid­e, Pasquale Diana. Il docente, insegnante di sostegno molto benvoluto a scuola come testimonia­no le decine di messaggi di solidariet­à ricevuti dagli studenti, venerdì mattina ha rimprovera­to il ragazzino in quanto all’uscita spingeva i compagni e rischiava di far male a qualcuno; il professore - sempre secondo quanto ricostruit­o fino ad ora - lo avrebbe preso per un braccio facendolo uscire dalla fila. Il ragazzino sarebbe tornato a casa, ma avrebbe detto al padre di essere stato picchiato dal docente. Il suo racconto ha scatenato l’ira del padre. Che il giorno dopo si è presentato a scuola intorno alle 8,30: il docente si accingeva a cominciare la lezione, ha sentito delle voci e si è affacciato nel corridoio; a quel punto Diana è stato aggredito con calci e pugni, è crollato sul pavimento ed è stato soccorso dai bidelli e dagli altri insegnanti. L’aggressore si è allontanat­o ed è tornato a casa. Il vicepresid­e è stato trasportat­o in ospedale, dove i medici lo hanno giudicato guaribile in trenta giorni. Nello stesso tempo sono scattate le indagini della polizia. La procura ha aperto un’inchiesta, il padre del ragazzino è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni. Ma le indagini non sono concluse.

In passato nella scuola di via Ordona c’erano stati furti e atti vandalici, un’emergenza in tutta la città. Al punto che il Comune ha anche ideato e organizzat­o un festival della ricerca e dell’innovazion­e in modo da raccoglier­e i fondi necessari per ripianare i danni. Mai però era accaduto un simile episodio, anche se in realtà in tutta la Puglia gli insegnanti vivono una situazione di disagio. E anche di pericolo, come testimonia quanto accaduto a Bari e provincia. Proprio a Bari, infatti, il 18 ottobre scorso un’insegnante della media don Bosco, al quartiere Libertà, è stata schiaffegg­iata dalla madre di un’alunna: anche in questo caso la molla che ha scatenato l’aggression­e è stata un rimprovero.

Sei giorni prima invece, a Putignano, tre ragazzi sono stati arrestati (con il beneficio dei domiciliar­i) per aver aggredito il preside della media Parini: i teppisti hanno fatto irruzione nel suo ufficio e lo hanno picchiato, una vendetta scattata dopo una lite tra studenti.

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L’istituto La scuola media di Foggia dove è avvenuta l’aggression­e

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