Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Vicepreside picchiato a scuola Arrivano le scuse
Il docente colpito a scuola perché aveva rimproverato il figlio
«Mi spiace, sono pentito». L’uomo che ha aggredito il vicepreside della scuola media Murialdo di Foggia chiede scusa e attraverso il suo avvocato, Antonietta De Carlo, annuncia anche una lettera aperta. L’aggressore è indagato di lesioni per aver picchiato Pasquale Diana, insegnante di sostegno, molto benvoluto a scuola. Tutto sarebbe nato a causa di un rimprovero rivolto al figlio dell’aggressore, un ragazzo di undici anni.
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Inchiesta La procura ha aperto un’inchiesta, il padre del ragazzino è indagato per lesioni
Per tre giorni ha preferito non parlare. Ma alla fine attraverso il suo avvocato deciso di chiedere scusa. Lui, il padre del ragazzo di undici anni che ha aggredito un vicepreside per un rimprovero al figlio, tramite il legale interviene su una vicenda che ha riproposto in tutta Italia il problema delle aggressioni tra le mura scolastiche.
«Il mio assistito - dice l’avvocato Antonietta De Carlo - è pentito e chiede scusa a tutti. Non aveva intenzione di colpire il professore, non sa cosa gli sia accaduto». L’avvocato precisa che l‘aggressore «è profondamente pentito» e mette tutto nero su bianco. «Lo faremo ufficialmente con una lettera», aggiunge il legale.
L’aggressione risale a sabato scorso nella scuola media Murialdo di Foggia, in via Ordona. La vicenda è stata ricostruita dalla polizia e dalle autorità scolastiche. Tutto sarebbe stato innescato da un rimprovero rivolto a un alunno di undici dal vicepreside, Pasquale Diana. Il docente, insegnante di sostegno molto benvoluto a scuola come testimoniano le decine di messaggi di solidarietà ricevuti dagli studenti, venerdì mattina ha rimproverato il ragazzino in quanto all’uscita spingeva i compagni e rischiava di far male a qualcuno; il professore - sempre secondo quanto ricostruito fino ad ora - lo avrebbe preso per un braccio facendolo uscire dalla fila. Il ragazzino sarebbe tornato a casa, ma avrebbe detto al padre di essere stato picchiato dal docente. Il suo racconto ha scatenato l’ira del padre. Che il giorno dopo si è presentato a scuola intorno alle 8,30: il docente si accingeva a cominciare la lezione, ha sentito delle voci e si è affacciato nel corridoio; a quel punto Diana è stato aggredito con calci e pugni, è crollato sul pavimento ed è stato soccorso dai bidelli e dagli altri insegnanti. L’aggressore si è allontanato ed è tornato a casa. Il vicepreside è stato trasportato in ospedale, dove i medici lo hanno giudicato guaribile in trenta giorni. Nello stesso tempo sono scattate le indagini della polizia. La procura ha aperto un’inchiesta, il padre del ragazzino è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di lesioni. Ma le indagini non sono concluse.
In passato nella scuola di via Ordona c’erano stati furti e atti vandalici, un’emergenza in tutta la città. Al punto che il Comune ha anche ideato e organizzato un festival della ricerca e dell’innovazione in modo da raccogliere i fondi necessari per ripianare i danni. Mai però era accaduto un simile episodio, anche se in realtà in tutta la Puglia gli insegnanti vivono una situazione di disagio. E anche di pericolo, come testimonia quanto accaduto a Bari e provincia. Proprio a Bari, infatti, il 18 ottobre scorso un’insegnante della media don Bosco, al quartiere Libertà, è stata schiaffeggiata dalla madre di un’alunna: anche in questo caso la molla che ha scatenato l’aggressione è stata un rimprovero.
Sei giorni prima invece, a Putignano, tre ragazzi sono stati arrestati (con il beneficio dei domiciliari) per aver aggredito il preside della media Parini: i teppisti hanno fatto irruzione nel suo ufficio e lo hanno picchiato, una vendetta scattata dopo una lite tra studenti.