Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Inceneritore, da Emiliano troppe parole»
Parla il sindaco del Comune dove si vorrebbe costruire l’impianto
Alla seduta di lunedì scorso non era presente (c’erano invece consiglieri e assessori del Comune di Modugno), ma l’esito dei lavori non lo ha lasciato molto soddisfatto. «Si è voluto a tutti i costi tirare la corda su una situazione che si può facilmente semplificare». A parlare è Nicola Magrone, sindaco di Modugno, comune nel quale si vorrebbe realizzare un inceneritore nella zona industriale. «In realtà — precisa il primo cittadino — sarebbe molto vicino al centro abitato». La commissione regionale ha autorizzato l’impianto, ma le voci contrarie al progetto Newo sono tante. Lunedì scorso, durante un Consiglio monotematico chiesto dai consiglieri di opposizione al Comune di Bari, non si è riusciti ad approvare l’ordine del giorno che ribadiva la contrarietà all’inceneritore.
Sindaco Magrone, che giudizio dà di quanto è successo?
«So quello che ho letto sulla stampa e non sono certo soddisfatto».
Non le sembra strano che proprio i consiglieri di opposizione abbiano fatto mancare il numero legale impedendo così il voto?
«Una opposizione che abbandona l’aula consiliare dovrebbe solo andarsene a casa perché non è così che si fa il bene della collettività».
Ma approvare quell’ordine del giorno che peso avrebbe sulla vostra battaglia contro l’inceneritore?
«Ai fini pratici nessuno, ma, soprattutto se si votasse all’unanimità, avrebbe un peso politico e morale considerevole».
Il Comune di Modugno come si è mosso finora?
«Abbiamo presentato un ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della delibera di autorizzazione rilasciata dal comitato della Regione Puglia. Perché, nonostante i proclami del governatore Michele Emiliano, la Regione ha di fatto autorizzato l’impianto».
E gli altri enti che posizione hanno espresso?
«I Comuni dell’Aro 2, le associazioni, il Comune di Bari e perfino la Regione si sono tutti espressi per il no, ma se non si trova la maniera di revocare quel provvedimento in auto tutela, sarebbe necessario che anche gli altri enti si rivolgessero ai giudici amministrativi chiedendo loro se sia mai possibile che quell’insediamento sia realizzato in quel sito».
Ma non sembra molto convinto.
«Registro una certa incertezza da parte di Emiliano e anche del sindaco Antonio Decaro quando ha detto di non essere stato informato sull’iter. L’opinione pubblica non può comprendere come mai un sindaco non sappia».
Eppure, la posizione di Decaro sembra chiara?
«Questo sì, ma credo che dovrebbe avere più coraggio quando denuncia le storture della burocrazia e il fatto che spesso la parte politica non sia messa a conoscenza di quanto si decida in sede burocratica».
Saprà che il giorno dopo la seduta del Consiglio c’è stato un vivace scambio di accuse tra maggioranza e opposizione.
«Non posso inserirmi in questo dibattito, ma mi auguro che tutti insieme si arrivi fino in fondo».
Perché si oppone così strenuamente all’inceneritore?
«Perché a Modugno si continuano a costruire impianti inquinanti e rischiamo di trasformare la nostra zona industriale in una mini Ilva. Inceneritori non ne vogliamo. Punto».
I gruppi di opposizione hanno detto che chiederanno una nuova convocazione monotematica del Consiglio comunale di Bari per approvare l’ordine del giorno. Che appello vorrebbe fare ai suoi colleghi di Bari?
«Naturalmente, mi auguro che l’ordine del giorno sia approvato, ma come ho già detto, sarebbe solo un atto di indirizzo e per questo non sufficiente. Bisogna intraprendere un’azione formale che risolva il problema una volta per tutte».
Solo proclami Nonostante le parole di Michele Emiliano, la Regione ha di fatto autorizzato l’impianto