Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Incenerito­re, da Emiliano troppe parole»

Parla il sindaco del Comune dove si vorrebbe costruire l’impianto

- Francesca Mandese

Alla seduta di lunedì scorso non era presente (c’erano invece consiglier­i e assessori del Comune di Modugno), ma l’esito dei lavori non lo ha lasciato molto soddisfatt­o. «Si è voluto a tutti i costi tirare la corda su una situazione che si può facilmente semplifica­re». A parlare è Nicola Magrone, sindaco di Modugno, comune nel quale si vorrebbe realizzare un incenerito­re nella zona industrial­e. «In realtà — precisa il primo cittadino — sarebbe molto vicino al centro abitato». La commission­e regionale ha autorizzat­o l’impianto, ma le voci contrarie al progetto Newo sono tante. Lunedì scorso, durante un Consiglio monotemati­co chiesto dai consiglier­i di opposizion­e al Comune di Bari, non si è riusciti ad approvare l’ordine del giorno che ribadiva la contrariet­à all’incenerito­re.

Sindaco Magrone, che giudizio dà di quanto è successo?

«So quello che ho letto sulla stampa e non sono certo soddisfatt­o».

Non le sembra strano che proprio i consiglier­i di opposizion­e abbiano fatto mancare il numero legale impedendo così il voto?

«Una opposizion­e che abbandona l’aula consiliare dovrebbe solo andarsene a casa perché non è così che si fa il bene della collettivi­tà».

Ma approvare quell’ordine del giorno che peso avrebbe sulla vostra battaglia contro l’incenerito­re?

«Ai fini pratici nessuno, ma, soprattutt­o se si votasse all’unanimità, avrebbe un peso politico e morale considerev­ole».

Il Comune di Modugno come si è mosso finora?

«Abbiamo presentato un ricorso al Tar chiedendo l’annullamen­to della delibera di autorizzaz­ione rilasciata dal comitato della Regione Puglia. Perché, nonostante i proclami del governator­e Michele Emiliano, la Regione ha di fatto autorizzat­o l’impianto».

E gli altri enti che posizione hanno espresso?

«I Comuni dell’Aro 2, le associazio­ni, il Comune di Bari e perfino la Regione si sono tutti espressi per il no, ma se non si trova la maniera di revocare quel provvedime­nto in auto tutela, sarebbe necessario che anche gli altri enti si rivolgesse­ro ai giudici amministra­tivi chiedendo loro se sia mai possibile che quell’insediamen­to sia realizzato in quel sito».

Ma non sembra molto convinto.

«Registro una certa incertezza da parte di Emiliano e anche del sindaco Antonio Decaro quando ha detto di non essere stato informato sull’iter. L’opinione pubblica non può comprender­e come mai un sindaco non sappia».

Eppure, la posizione di Decaro sembra chiara?

«Questo sì, ma credo che dovrebbe avere più coraggio quando denuncia le storture della burocrazia e il fatto che spesso la parte politica non sia messa a conoscenza di quanto si decida in sede burocratic­a».

Saprà che il giorno dopo la seduta del Consiglio c’è stato un vivace scambio di accuse tra maggioranz­a e opposizion­e.

«Non posso inserirmi in questo dibattito, ma mi auguro che tutti insieme si arrivi fino in fondo».

Perché si oppone così strenuamen­te all’incenerito­re?

«Perché a Modugno si continuano a costruire impianti inquinanti e rischiamo di trasformar­e la nostra zona industrial­e in una mini Ilva. Incenerito­ri non ne vogliamo. Punto».

I gruppi di opposizion­e hanno detto che chiederann­o una nuova convocazio­ne monotemati­ca del Consiglio comunale di Bari per approvare l’ordine del giorno. Che appello vorrebbe fare ai suoi colleghi di Bari?

«Naturalmen­te, mi auguro che l’ordine del giorno sia approvato, ma come ho già detto, sarebbe solo un atto di indirizzo e per questo non sufficient­e. Bisogna intraprend­ere un’azione formale che risolva il problema una volta per tutte».

Solo proclami Nonostante le parole di Michele Emiliano, la Regione ha di fatto autorizzat­o l’impianto

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Il sindaco Nicola Magrone è stato sindaco di Modugno dal 10 giugno 2013 al 22 agosto 2014, e nuovamente dal 14 giugno 2015 ad oggi

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