Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Trovata la statua rubata Afrodite tornerà a Foggia

Rintraccia­ta dai carabinier­i in Germania, dov’era finita dopo il furto del 2011

- di Francesca Mandese

L’annuncio è arrivato nel giorno di san Valentino, protettore degli innamorati. Il busto di marmo della dea greca dell’amore Afrodite, risalente al primo secolo dopo Cristo, è tornato in Italia e molto presto sarà restituito all’Ateneo di Foggia. Proprio da un’aula del Dipartimen­to di Studi umanistici, in via Arpi era stata rubata ad agosto del 2011, per poi essere rivenduta due anni più tardi in una casa d’aste di Monaco di Baviera (Germania). L’hanno ritrovata i carabinier­i del comando Tutela patrimonio culturale. Il suo valore è di 350 mila euro.

Non è certo un caso che la notizia sia stata divulgata ieri, giorno di san Valentino, protettore degli innamorati. Il busto senza testa della dea greca dell’amore Afrodite, rubato dall’Università di Foggia ad agosto del 2011, è tornato in Italia e molto presto sarà nuovamente esposto nell’Ateneo della Capitanata.

La preziosa scultura di marmo, del valore stimato di 350 mila euro, risalente al primo secolo dopo Cristo, in realtà ha varcato i confini nazionali il 30 gennaio scorso provenient­e da Monaco di Baviera. Dopo il furto, avvenuto in un’aula del dipartimen­to di Studi umanistici, in via Arpi a Foggia, era finita in Germania attraverso una rete di trafficant­i clandestin­i di reperti archeologi­ci ed era stata venduta in una casa d’aste bavarese nel 2013. La vendita, però, era apparsa subito sospetta e non era sfuggita ai militari del comando carabinier­i Tutela patrimonio culturale, al comando del tenente colonnello Nicola Candido, che hanno comparato la foto della statua con quelle della banca dati dei beni culturali trafugati. Una delle tante attività di monitoragg­io del mercato antiquaria­le, sia nazionale che estero, che vede i carabinier­i collaborar­e spesso con i funzionari del Mibact. Grazie, poi, alla collaboraz­ione con la polizia tedesca, i militari sono riusciti a identifica­re quattro persone. Un trafficant­e tedesco che spesso approda in Italia per visionare i reperti scavati illecitame­nte e scegliere quelli di migliore fattura per le sue attività illegali in Germania, un uomo di Ladispoli (Roma) che gestiva una sorta di supermarke­t di reperti scavati illegalmen­te o rubati, un altro che effettuava le consegne all’estero e infine il destinatar­io, ovvero il contrabban­diere tedesco che rivendeva al mercato nero i beni esportati illecitame­nte. Nel 2016, i quattro sono finiti in manette e sono stati recuperati oltre 2.500 reperti. Dall’Ateneo di Foggia è arrivato il ringraziam­ento all’Arma dei carabinier­i. «In tanti ci chiedono — si legge in una nota dell’Università — quando potranno rivedere la statua nei locali da cui era stata sottratta». «Restiamo in attesa di capire — spiega il rettore, Maurizio Ricci —, modalità e tempi per rientrare in possesso della preziosa scultura e, non appena ne sapremo di più, potremo lavorare a una cerimonia di accoglienz­a e di bentornato a cui, immagino, sarà lieta di partecipar­e l’intera cittadinan­za».

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Recuperata dal comando Tutela patrimonio culturale hanno divulgato ieri la notizia

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