Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Trovata la statua rubata Afrodite tornerà a Foggia
Rintracciata dai carabinieri in Germania, dov’era finita dopo il furto del 2011
L’annuncio è arrivato nel giorno di san Valentino, protettore degli innamorati. Il busto di marmo della dea greca dell’amore Afrodite, risalente al primo secolo dopo Cristo, è tornato in Italia e molto presto sarà restituito all’Ateneo di Foggia. Proprio da un’aula del Dipartimento di Studi umanistici, in via Arpi era stata rubata ad agosto del 2011, per poi essere rivenduta due anni più tardi in una casa d’aste di Monaco di Baviera (Germania). L’hanno ritrovata i carabinieri del comando Tutela patrimonio culturale. Il suo valore è di 350 mila euro.
Non è certo un caso che la notizia sia stata divulgata ieri, giorno di san Valentino, protettore degli innamorati. Il busto senza testa della dea greca dell’amore Afrodite, rubato dall’Università di Foggia ad agosto del 2011, è tornato in Italia e molto presto sarà nuovamente esposto nell’Ateneo della Capitanata.
La preziosa scultura di marmo, del valore stimato di 350 mila euro, risalente al primo secolo dopo Cristo, in realtà ha varcato i confini nazionali il 30 gennaio scorso proveniente da Monaco di Baviera. Dopo il furto, avvenuto in un’aula del dipartimento di Studi umanistici, in via Arpi a Foggia, era finita in Germania attraverso una rete di trafficanti clandestini di reperti archeologici ed era stata venduta in una casa d’aste bavarese nel 2013. La vendita, però, era apparsa subito sospetta e non era sfuggita ai militari del comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, al comando del tenente colonnello Nicola Candido, che hanno comparato la foto della statua con quelle della banca dati dei beni culturali trafugati. Una delle tante attività di monitoraggio del mercato antiquariale, sia nazionale che estero, che vede i carabinieri collaborare spesso con i funzionari del Mibact. Grazie, poi, alla collaborazione con la polizia tedesca, i militari sono riusciti a identificare quattro persone. Un trafficante tedesco che spesso approda in Italia per visionare i reperti scavati illecitamente e scegliere quelli di migliore fattura per le sue attività illegali in Germania, un uomo di Ladispoli (Roma) che gestiva una sorta di supermarket di reperti scavati illegalmente o rubati, un altro che effettuava le consegne all’estero e infine il destinatario, ovvero il contrabbandiere tedesco che rivendeva al mercato nero i beni esportati illecitamente. Nel 2016, i quattro sono finiti in manette e sono stati recuperati oltre 2.500 reperti. Dall’Ateneo di Foggia è arrivato il ringraziamento all’Arma dei carabinieri. «In tanti ci chiedono — si legge in una nota dell’Università — quando potranno rivedere la statua nei locali da cui era stata sottratta». «Restiamo in attesa di capire — spiega il rettore, Maurizio Ricci —, modalità e tempi per rientrare in possesso della preziosa scultura e, non appena ne sapremo di più, potremo lavorare a una cerimonia di accoglienza e di bentornato a cui, immagino, sarà lieta di partecipare l’intera cittadinanza».