Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La candidata in Canada «Diecimila ricercatori e investimenti esteri»
Nata a Barletta e residente in Canada, ad Ottawa. Angela Maria Pirozzi, 55 anni, è candidata del Pd al Senato per la circoscrizione Estero, collegio Centro e Nord America. Avvocata, sposata, due figli. Dopo una brillante carriera bancaria in Italia, si è trasferita in Canada, lavora per Bank of Montreal. Avvocata Pirozzi, come è maturata la sua candidatura?
«Ho dato la mia disponibilità per spirito di servizio. Ho accettato con entusiasmo, senso di responsabilità e orgoglio tutto italiano. Il Pd ha deciso di premiare il mio impegno apprezzato e riconosciuto nella stragrande maggioranza della comunità italiana del Nord America».
Quale contributo pensa di poter dare, così lontana, alla soluzione delle questioni italiane?
«Quando sarò eletta al Senato, il mio compito sarà quello di rappresentare i connazionali che vivono in Nord America e tutelare i loro diritti di cittadini italiani. Voglio assumere questo incarico con tutta la mia passione, il mio impegno, la mia esperienza e la mia competenza di avvocato». Entrando nei temi concreti?
«Vorrei portare nelle istituzioni italiane il modello politico altamente democratico ed efficiente del Nord America. In particolare mi riferisco alla snellezza burocratica del sistema amministrativo anglosassone».
La sua esperienza di italiana istruita e formata, di trasferirsi all’estero, è comune a molti altri concittadini. Cosa pensa del problema dei “cervelli in fuga” e come pensa si possa rimediare? «Per rispondere a questa do- manda, vorrei rifarmi espressamente a quanto contenuto nei 100 punti del programma del Partito democratico dove è prevista l’assunzione strutturale di circa 10 mila ricercatori di tipo B (a tempo determinato, ndr) nei prossimi cinque anni. Il tutto, chiaramente, supportato da incentivi e forme di sostegno alla mobilità internazionale per studenti e ricercatori».
Quali sono le iniziative del programma del Pd che più le stanno a cuore?
«Nel gruppo di studio istituito dal Pd nella formazione del programma elettorale nazionale, sono stata leader all’interno sul tema “Inclusione e diversità”. Nello specifico, all’interno del mio gruppo, mi sono occupata di “parità di genere e disabilità”. Vorrei partire da qui».
Ossia?
«Intendo sostenere una proposta di legge che prenda spunto e si ispiri al “Codice di comportamento” utilizzato nella pubblica amministrazione e nelle imprese private, in Canada. Sono norme per la tutela della “diversità” in senso ampio (disabilità fisica, mentale, di religione, razza, eccetera)».
Quale sarebbe la prima proposta di legge che le piacerebbe presentare se diventasse parlamentare?
«Vorrei subito affrontare i temi specifici che affliggono la nostra comunità italiana all’estero. Mi riferisco in particolare al riacquisto della cittadinanza e poi all’abolizione dell’Imu sulla prima casa che i connazionali hanno lasciato in Italia. Penso inoltre alla tutela sanitaria quando si viaggia in Italia. Dopo di che c’è un altro tema sul quale spingere». Qual è?
«Gli investimenti. Mi adopererò per rendere agevole la burocrazia e snellire la fiscalità dei privati nordamericani che vorranno investire in Italia e che potranno finalmente realizzare posti di lavoro per chi vive in territorio italiano».
Se eletta in Senato farò in modo da favorire gli investimenti americani in Italia