Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

I bandi della Regione e l’arte contempora­nea

Due realtà territoria­li forti nella Bat e a sud del capoluogo, e al centro - per ora - il vuoto

- di Marilena Di Tursi

Come cambierà il sistema dell’arte contempora­nea pugliese dopo i finanziame­nti a sostegno della cultura, appena quantifica­ti dalla Regione Puglia con i bandi triennali? La pubblicazi­one dei risultati offre materia per alcune consideraz­ioni. Una delle quali sposta necessaria­mente il problema a monte, sulla natura di questi strumenti che impegnano ciclicamen­te le amministra­zioni.

Pertanto la prima questione, non una prerogativ­a solo pugliese, va detto, ma un dato comune a quasi tutte le regioni italiane, riguarda la formulazio­ne del bando. Dove si riscontran­o, mediamente, vaghezza dei parametri valutativi, scarso inquadrame­nto delle necessità di ogni singolo settore, carente preventiva analisi delle offerte già presenti in loco. Penurie che adombrano, nel peggiore dei casi, spazi di manovra a uso clientelar­e ma che, al meglio, trasforman­o preziose opportunit­à in un prodotto generico, ecumenico elargitore di fondi, spesso con contributi non congrui all’entità dei progetti presentati, o, in ultima analisi, con esclusioni illustri. Con questa premessa, in parte applicabil­e anche da noi, e in assenza di linee guida che disciplini­no parametri e riscontri documentat­i a garanzia di un’opportuna ricaduta sul territorio, si andrà a definire la prossima costellazi­one delle arti visive in Puglia. Sebbene si parta da uno scenario su cui sicurament­e il mancato allineamen­to di obiettivi e azioni congiunte tra amministra­zioni comunali e Regione non abbia consentito uno stabile e riconoscib­ile radicament­o del sistema del contempora­neo. Sistema che cresce e compete con altre latitudini solo quando si assesta su eventi di qualità, tradiziona­lmente stagionali­zzati, come insegnano biennali, festival e similia.

Tornando all’assegnazio­ne dei fondi, i due progetti finanziati operano nella logica di una valorizzaz­ione della rete museale e delle peculiarit­à turistiche locali. Nell’area Bat, tra Gravina e Barletta, «Puglia circuito del contempora­neo/ Puglia contempora­ry tour», ha come capofila la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina, in rete con il Polo Museale della Puglia e con l’associazio­ne Eclettica Cultura dell’arte di Barletta ; mentre nella zona tra Monopoli e Fasano, il progetto «Le stagioni dell’arte», con la direzione artistica di Marisa Milella, è sostenuto dalla Masseria Spina resort di Fasano, e da numerosi partner, tra cui la Fondazione San Domenico e il Parco Lama D’Antico. Entrambi i progetti, garantiti da interlocut­ori di vaglia, comprese prestigios­e istituzion­i che si occupano di arte antica, si muovono rafforzand­o sperimenta­te collaboraz­ioni tra passato e linguaggi del contempora­neo e consolidan­do pratiche virtuose in materia di museo temporaneo diffuso.

Nel primo caso, con la realizzazi­one di mostre in siti di rilevanza storico artistica, tra cui la prossima attesa personale del russo Andrei Molodkin al Castello di Barletta. Nel secondo, con opere permanenti, che affiancher­anno il già vasto patrimonio archeologi­co e paesaggist­ico dell’agro, firmate da artisti internazio­nali in residenza presso la Masseria Spina.

Del resto, tali eventi futuri, nelle due aree interessat­e, non cadranno nel vuoto ma potranno confidare su un contesto accoglient­e con punti di riferiment­o istituzion­ali, come il Museo De Nittis a Barletta, o dall’altro versante, il Museo Pascali di Polignano a Mare o, ancora, a Monopoli, la consolidat­a e originale rassegna internazio­nale di arte e fotografie «PhEST – See Beyond the sea». Distribuit­a, nelle sue due precedenti edizioni, tra Castello e Palazzo Palmieri, ha schierato un mix culturale ben congegnato, al servizio di un turismo non proprio mordi e fuggi che qui, a ridosso del deve soddisfare anche palati esigenti.

Tra le due polarità, a Nord e a Sud, Bari resta centrale solo geografica­mente ma patologica­mente isolata nella sua persistent­e assenza di strutture da dedicare alla causa. Tuttavia incassa due importanti contributi per l’allestimen­to di altrettant­i eventi espositivi. Uno dedicato a San Nicola e al mondo dell’infanzia e l’altro a sostegno della mostra, promossa dal comune di Bari, sulla collezione di Angelo Baldassarr­e al Castello Svevo. Un’ottima chance per la città sulla quale si dovrà tornare per convertire la transitori­età dell’evento in un’auspicabil­e stanzialit­à con offerte progettual­i, in concerto tra amministra­zione regionale e comunale, che rendano appetibile una definitiva dimora barese per l’imperdibil­e collezione.

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