Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I bandi della Regione e l’arte contemporanea
Due realtà territoriali forti nella Bat e a sud del capoluogo, e al centro - per ora - il vuoto
Come cambierà il sistema dell’arte contemporanea pugliese dopo i finanziamenti a sostegno della cultura, appena quantificati dalla Regione Puglia con i bandi triennali? La pubblicazione dei risultati offre materia per alcune considerazioni. Una delle quali sposta necessariamente il problema a monte, sulla natura di questi strumenti che impegnano ciclicamente le amministrazioni.
Pertanto la prima questione, non una prerogativa solo pugliese, va detto, ma un dato comune a quasi tutte le regioni italiane, riguarda la formulazione del bando. Dove si riscontrano, mediamente, vaghezza dei parametri valutativi, scarso inquadramento delle necessità di ogni singolo settore, carente preventiva analisi delle offerte già presenti in loco. Penurie che adombrano, nel peggiore dei casi, spazi di manovra a uso clientelare ma che, al meglio, trasformano preziose opportunità in un prodotto generico, ecumenico elargitore di fondi, spesso con contributi non congrui all’entità dei progetti presentati, o, in ultima analisi, con esclusioni illustri. Con questa premessa, in parte applicabile anche da noi, e in assenza di linee guida che disciplinino parametri e riscontri documentati a garanzia di un’opportuna ricaduta sul territorio, si andrà a definire la prossima costellazione delle arti visive in Puglia. Sebbene si parta da uno scenario su cui sicuramente il mancato allineamento di obiettivi e azioni congiunte tra amministrazioni comunali e Regione non abbia consentito uno stabile e riconoscibile radicamento del sistema del contemporaneo. Sistema che cresce e compete con altre latitudini solo quando si assesta su eventi di qualità, tradizionalmente stagionalizzati, come insegnano biennali, festival e similia.
Tornando all’assegnazione dei fondi, i due progetti finanziati operano nella logica di una valorizzazione della rete museale e delle peculiarità turistiche locali. Nell’area Bat, tra Gravina e Barletta, «Puglia circuito del contemporaneo/ Puglia contemporary tour», ha come capofila la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi di Gravina, in rete con il Polo Museale della Puglia e con l’associazione Eclettica Cultura dell’arte di Barletta ; mentre nella zona tra Monopoli e Fasano, il progetto «Le stagioni dell’arte», con la direzione artistica di Marisa Milella, è sostenuto dalla Masseria Spina resort di Fasano, e da numerosi partner, tra cui la Fondazione San Domenico e il Parco Lama D’Antico. Entrambi i progetti, garantiti da interlocutori di vaglia, comprese prestigiose istituzioni che si occupano di arte antica, si muovono rafforzando sperimentate collaborazioni tra passato e linguaggi del contemporaneo e consolidando pratiche virtuose in materia di museo temporaneo diffuso.
Nel primo caso, con la realizzazione di mostre in siti di rilevanza storico artistica, tra cui la prossima attesa personale del russo Andrei Molodkin al Castello di Barletta. Nel secondo, con opere permanenti, che affiancheranno il già vasto patrimonio archeologico e paesaggistico dell’agro, firmate da artisti internazionali in residenza presso la Masseria Spina.
Del resto, tali eventi futuri, nelle due aree interessate, non cadranno nel vuoto ma potranno confidare su un contesto accogliente con punti di riferimento istituzionali, come il Museo De Nittis a Barletta, o dall’altro versante, il Museo Pascali di Polignano a Mare o, ancora, a Monopoli, la consolidata e originale rassegna internazionale di arte e fotografie «PhEST – See Beyond the sea». Distribuita, nelle sue due precedenti edizioni, tra Castello e Palazzo Palmieri, ha schierato un mix culturale ben congegnato, al servizio di un turismo non proprio mordi e fuggi che qui, a ridosso del deve soddisfare anche palati esigenti.
Tra le due polarità, a Nord e a Sud, Bari resta centrale solo geograficamente ma patologicamente isolata nella sua persistente assenza di strutture da dedicare alla causa. Tuttavia incassa due importanti contributi per l’allestimento di altrettanti eventi espositivi. Uno dedicato a San Nicola e al mondo dell’infanzia e l’altro a sostegno della mostra, promossa dal comune di Bari, sulla collezione di Angelo Baldassarre al Castello Svevo. Un’ottima chance per la città sulla quale si dovrà tornare per convertire la transitorietà dell’evento in un’auspicabile stanzialità con offerte progettuali, in concerto tra amministrazione regionale e comunale, che rendano appetibile una definitiva dimora barese per l’imperdibile collezione.