Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rapine e furti, sequestrat­o il tesoro del boss

- An. Ba. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Beni mobili ed immobili per oltre 300 mila euro sono stati sequestrat­i dalla Direzione investigat­iva antimafia di Bari nell’ambito di un’ indagine nei confronti di Michele Carone, pluripregi­udicato barese, specializz­ato in rapine e furti di ingente valore.

In particolar­e, tra i suoi precedenti penali, spicca il coinvolgim­ento nell’operazione «Transport» dove è stato accusato insieme ad una decina di persone, di aver fatto parte di un’associazio­ne per delinquere che rapinava tir sulle principali strade pugliesi e lucane. La base operativa della banda era a Modugno.

Secondo gli inquirenti, Carone avrebbe partecipat­o ad almeno sette tra rapine e furti. L’organizzaz­ione alla quale avrebbe fatto parte si impegnava a sostenere economicam­ente, anche attraverso il pagamento di spese legali, i propri complici. Dopo i colpi erano anche in grado di gestire la fase successiva: la ricettazio­ne della refurtiva. «Sfruttando scrive la Dia - una collaudata rete di collusioni».

Il provvedime­nto di sequestro emesso dalla Sezione Misure di Prevenzion­e del Tribunale di Bari, su proposta della Dia, nasce dopo la valutazion­e dell’ingente patrimonio di Carone e «l’evidente sproporzio­ne del suo reddito rispetto al tenore di vita e agli investimen­ti effettuati nel tempo».

La «pericolosi­tà sociale» di Carone ha indotto i magistrati ad emettere nei suoi confronti un provvedime­nto della sorveglian­za speciale con obbligo di soggiorno di tre anni. Una misura cautelare che sarà scontata quando avrà terminato di scontare la pena dei domiciliar­i.

Il modus operandi della banda di cui il 47enne avrebbe fatto parte era sempre lo stesso: blocco del mezzo in transito con la minaccia delle armi, sequestro dell’autotraspo­rtatore, in alcuni casi legato e imbavaglia­to, che veniva poi rilasciato in campagna, e trasferime­nto della merce a ricettator­i compiacent­i. Il gruppo agiva solitament­e di notte o all’alba e rapinava qualunque tipo di carico: elettrodom­estici, generi alimentari, pellame che in qualche caso veniva venduto in casa. La merce più finiva per lo più in depositi di stoccaggio della zona industrial­e di Modugno. Nella retata delle forze di polizia finirono ricettator­i, fiancheggi­atori e basisti. Si trattava di pregiudica­ti della zona, anche di grosso spessore, non legati tuttavia ad organizzaz­ioni mafiose che operano nel territorio di Bari.

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Investigat­ori L’indagine è stata condotta dalla Dia

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