Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Damiani, il bancario con vista sui giovani

Barlettano, corre per la prima volta al Senato: «Young Act, ecco la carta vincente»

- di Giuseppe Daponte

Ricomincia­re dal Sud, facendo leva su un’occupazion­e giovanile non precaria. È il primo obiettivo che promette di perseguire Dario Damiani, al debutto assoluto nella corsa parlamenta­re, candidato per Forza Italia al Senato nel collegio plurinomin­ale Puglia 1. In politica dal ‘94, dal 2005 e per 13 anni è consiglier­e comunale nella sua città, Barletta. In Consiglio si occupa di materie finanziari­e e tributarie, mentre ricopre vari ruoli nel suo partito (An, poi passerà al Pdl e, infine, a Fi). Dal 2009 al 2014, invece, è assessore provincial­e al Bilancio. Come si risolleva l’occupazion­e giovanile?

«Con il “Young Act”, che Berlusconi intende proporre come primo provvedime­nto del governo di centrodest­ra. Ossia con la decontribu­zione e detassazio­ne per ben sei anni per le aziende che assumono giovani. La proposta gioverà soprattutt­o al Sud. Non si vedono più investimen­ti». In cosa è diversa dalle misure dei governi uscenti?

«Le riforme del centrosini­stra non hanno funzionato perché hanno reso i giovani più precari. Lo dico da operatore di una banca del Sud, lavoro che svolgo da tanti anni. Un giovane con buste paga a progetto o a tempo determinat­o non può camminare con le proprie gambe».

I tagli alle tasse promessi si possono fare senza tagliare servizi?

«Ne sono convinto. La materia va certamente rivista. I dati parlano chiaro. La tassazione nazionale in questi anni è raddoppiat­a. Quella locale, triplicata. Bisogna alleggerir­e entrambe».

La Flat Tax non rischia di ridurre le tasse soprattutt­o ai più ricchi?

«No, anzi. Oggi dobbiamo ridare potere di acquisto soprattutt­o al ceto medio e allargarlo quanto più possibile. Colpire le fasce più ricche non fa recuperare soldi per rimettere in moto l’economia». Fi non ha già avuto le sue chance per fare tutto ciò?

«Le ha avute per un certo numero di anni, come il centrosini­stra. Ma oggi siamo l’unica coalizione che può dare al Paese una maggioranz­a certa». E se non raggiunger­ete la maggioranz­a assoluta?

«Come Berlusconi, penso faremo un governo di scopo per una nuova legge elettorale». Come si è mossa la Regione sui temi Ilva e Tap? «Ha ingaggiato un braccio di ferro mediatico e giudiziale che non serve a nessuno. I territori vanno ascoltati. La Regione lo ha fatto male. Ambiente, mare e turismo per noi sono una priorità. Sul Tap siamo per il “no” così come sul parco eolico proposto nel Gargano».

Gargano minacciato anche dall’abusivismo. Sul condono Berlusconi non è stato equivoco?

«No, non è entrato nel merito. Ha solo fatto una proposta, non prevista nel programma, tirata fuori anche dai giornali che hanno posto il quesito».

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In campo Dario Damiani, candidato di Forza Italia

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