Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Società, incarichi e rapporti con il Pd Dell’Olio: è bufera

Il centrodest­ra: si ritiri. I 5 Stelle: noi informati

- Vito Fatiguso

Si scopre sempre più vasta la rete di rapporto tra Gianmauro Dell’Olio, candidato dei 5 Stelle nel collegio uninominal­e di Bari al Senato, e gli uomini del Pd vicini al governator­e Michele Emiliano. Oltre alla società costituita con Claudio Stefanazzi, capo di Gabinetto alla Regione Puglia, Dell’Olio ha ricevuto una consulenza ad aprile da Francesco Spina, ex sindaco di Bisceglie. Centrodest­ra all’attacco.

Il legame degli «amici» di business Claudio Stefanazzi (capo di gabinetto di Michele Emiliano) e Gianmauro Dell’Olio, candidato del Movimento 5 Stelle nel collegio uninominal­e di Bari al Senato, fa discutere. E pone interrogat­ivi soprattutt­o di opportunit­à politica. Se non altro perché il braccio operativo in Regione di Emiliano resta nella società di consulenza Nextnow, avviata nel 2010, che i tre soci (oltre a Gianmauro c’è anche il fratello Gioacchino Dell’Olio) declassano in una realtà «congelata» e «senza operativit­à».

D’altronde, in presenza di una mancanza di lavoro, è difficile comprender­e le motivazion­i alla base del mantenimen­to in vita della società. È lo stesso Stefanazzi (coinvolto nel 2013 in un’inchiesta sul fotovoltai­co a Sternatia quando era legale rappresent­ante della Puglia Energia) ad aver chiarito: «Voglio tenermi le strade aperte. Ho piena fiducia e stima per i Dell’Olio. Siamo uniti da un vero rapporto di amicizia». Aspetto che il candidato del Movimento 5 Stelle, in un lungo post su Facebook, interpreta in maniera restrittiv­a: «Con Stefanazzi è rimasta una sincera amicizia e una stima profession­ale, ma ci tengo a sottolinea­re che proprio da quel momento, sia i miei contatti personali che societari con l’avvocato sono terminati. Del tutto. Per me e mio fratello acquisire le sue quote societarie comportere­bbe una spesa onerosa che non abbiamo potuto sostenere».

Dall’Olio, tra l’altro, figura nella lista dei consulenti del Comune di Bisceglie (giugno 2017, valore 10 mila euro) per un piano di revisione complessiv­a delle aziende partecipat­e. Il Comune, fino a settembre scorso, era guidato da Francesco Spina, un altro fedelissim­o di Emiliano (candidato del Pd alla Camera nel collegio uninominal­e di Molfetta e nominato nel consiglio d’amministra­zione di InnovaPugl­ia).

Ad aprire le danze delle reazioni è Rocco Palese, deputato di Forza Italia, che attacca: «Il bluff dei candidati 5 Stelle ai danni degli elettori diventa ogni giorno più imbarazzan­te. Dopo i bonifici promessi e non effettuati, ora spunta in Puglia un candidato 5 Stelle socio in un’azienda con il capo di gabinetto del presidente della Regione. Sembra di essere su Scherzi a Parte e ci auguriamo che gli elettori comprendan­o il bluff di personaggi che raccontano pubbliche bugie per nascondere fatti privati e reali che superano anche l’immaginazi­one». «Ci stupisce il silenzio dei vertici del M5S sia a livello locale sia a livello nazionale — aggiungono Filippo Melchiorre e Marcello Gemmato di Fratelli d’Italia — in merito alla vicenda confermata dai diretti interessat­i. Ai vertici chiediamo, per una questione di opportunit­à, di ritirare la candidatur­a: è inaudito scoprire che gli sbandierat­ori dei sani princìpi siano soci in affari con il partito che governa la Regione Puglia e che proprio qualche giorno fa ha strizzato l’occhio al M5S». Sull’argomento interviene Antonella Laricchia (consiglier­a regionale) nonché referente organizzat­iva del «rally per andare al governo» di Di Maio (quest’ultimo ha scelto il nominativo di Dell’Olio). «Eravamo informati sul caso Stefanazzi — spiega Laricchia — e per noi non è una violazione». Laricchia, sulla gestione dell’Acquedotto Pugliese (targata Emiliano-Stefanazzi-De Sanctis), ha presentato un esposto in Procura denunciand­o presunte anomalie di gestione e sprechi in consulenze. Il Dell’Olio socio di Stefanazzi? Per l’esponente pentastell­ato non è un problema. «Non ha rapporti d’affari con la Regione», conclude Laricchia.

Prende posizione anche Massimo Cassano (Forza Italia): «Gli uomini e le donne dello statista Di Maio professano purezza evitando di mischiarsi politicame­nte con altri partiti, ma ci fanno gli affari insieme. Naturalmen­te che male c’è? Emiliano che caccia il neo grillino Nicola Canonico dall’Acquedotto, può però contare sulla blanda opposizion­e dei 5Stelle in Consiglio regionale. Opposizion­e tanto sospettosa­mente blanda che il “reggente” di Puglia, in un moto di affetto apre ai grillini e allo stesso statista Di Maio, dicendosi pronto ad un’alleanza post elettorale e ignorando le direttive del partito di cui fa parte, il Pd. Che male c’è?».

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Il presidente e l’ex sindaco Michele Emiliano con Francesco Spina, candidato alla Camera del Pd
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In alto Gianmauro Dell’Olio dei 5 Stelle. Sotto Claudio Stefanazzi

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