Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Emiliano chiama, i 5 Stelle rifiutano

Il governator­e spinge per il sostegno ai grillini. Secco no di Laricchia: «Totalmente inaffidabi­le»

- di Vito Fatiguso e Francesco Strippoli

Il Pd deve favorire, con l’appoggio esterno, la nascita di un governo 5 Stelle per fare argine contro la destra. Michele Emiliano torna sulla nascita dell’eventuale governo di Luigi Di Maio. «Il Paese - dice - non ha possibilit­à di aspettare a lungo. Si deve sapere subito che il Pd sosterrà un governo 5 Stelle». La consiglier­a regionale Antonella Laricchia (M5S) respinge la mano tesa di Emiliano: «Governator­e inaffidabi­le».

La mattina esce l’intervista al Fatto quotidiano. Qualche ora dopo il governator­e ribadisce tutte le argomentaz­ioni: ovvero che il Pd deve favorire, con l’appoggio esterno, la nascita di un governo 5 Stelle al fine di fare argine contro la destra. Michele Emiliano approfitta della firma in Regione di un accordo tra la Repubblica albanese e la fondazione Gramsci per incontrare i cronisti e farsi intervista­re sull’esito delle elezioni. «Il Paese - commenta non ha possibilit­à di attendere lunghe trattative. Si deve sapere subito che il Pd sosterrà lo sforzo di un governo M5S». C’è una ragione politica che suggerisce ad Emiliano di esprimere tale proposito. «C’è bisogno - dichiara - di evitare la saldatura di un popolo sofferente, rappresent­ato dagli 11 milioni di voti ai 5 Stelle, con le destre, con l'astensioni­smo e con la perdita di speranza. Il Pd ha questo compito storico. Milioni di persone, al Sud, hanno votato 5 Stelle e io non posso essere sordo a questo indirizzo». Anche per questo reputa urgente riaprire il confronto con Leu per ricostruir­e il centrosini­stra.

L’appoggio al governo di Luigi Di Maio, spiega il governator­e, non produce uno scenario implausibi­le. «Anche noi - spiega - avevamo chiesto la stessa cosa al M5S. Mi riferisco alla proposta avanzata da Bersani nel 2013. Se l’abbiamo presentata vuol dire che la ritenevamo una cosa possibile. Adesso, a parti invertite, possiamo fare la stessa cosa. I numeri ci sono e soprattutt­o c’è una coincidenz­a programmat­ica rilevante». Quasi en passant il governator­e approfitta per assestare un colpo ai suoi nemici storici: Matteo Renzi e il ministro Carlo Calenda. Del primo dice che «deve limitarsi a fare il senatore» e che «non ha più titolo a parlare di politica, in quanto segretario dimissiona­rio». Sul secondo è caustico: sostituire Renzi con Calenda, nel ruolo di segretario, «è una bestialità».

Sulle dichiarazi­oni di Emiliano cala il silenzio del suo partito (a parte le interviste in basso). Segno di imbarazzo o riflession­e. Replica l’opposizion­e. «Se Emiliano vuole fare un governo coi 5 Stelle - dichiara il forzista Luigi Vitali noi facciamo appello alle forze moderate e responsabi­li del centrosini­stra affinché sostengano un governo di centrodest­ra». «Emiliano - dice il neo deputato Rossano Sasso (Lega) - paventa il pericolo del fascismo. Ma il vero pericolo per i pugliesi è la sua azione di non governo».

Ironico il capogruppo di FI in Regione Nino Marmo: «Il governator­e dia il buon esempio e faccia entrare i 5 Stelle nella sua giunta. Così apparirà tutto più chiaro».

Calenda alla segreteria del partito? A me sembra una vera bestialità

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Michele Emiliano
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Antonella Laricchia
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