Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Apertura di Boccia «Noi con Di Maio loro con Michele»
Una specie di accordo. «Noi del Pd - dice l’appena rieletto deputato emilianista Francesco Boccia - siamo pronti a sostenere dall’esterno un governo del Movimento 5 Stelle, se i pentastellati sosterranno in Puglia la giunta regionale di Michele Emiliano». Per chiarire il concetto aggiunge che «i pentastellati dovrebbero accordare l’appoggio alla giunta perché solo così otterrebbero la considerazione che chiedono».
«Pronti a far nascere il governo Di Maio, ma i 5 Stelle sostengano Emiliano in Regione». Francesco Boccia, rieletto deputato, è nella pattuglia dei parlamentari che si richiama alle posizioni del governatore. Emiliano dice: Renzi smetta di parlare di politica.
«L’espressione è ruvida ma Michele dice cose oggettive. Renzi si è dimesso: come prima di lui fecero Veltroni (per aver perso la Sardegna) e Bersani (per la mancata elezione di Prodi al Quirinale). Dopo aver mollato la segreteria, non hanno mai neppure coordinato una riunione per evitare di condizionare il partito. Renzi è un patrimonio del Pd, ma è giusto che oggi faccia solo il senatore di Firenze». Dell’apertura di Emiliano ai 5 Stelle cosa pensa?
«Il voto ci ha collocato senza dubbio all’opposizione: ne è convinto anche Emiliano. Detto questo, nessuno può misconoscere che dall’Abruzzo in giù un elettore su due ha votato 5 Stelle. Non possiamo certo dire che siano tutti sovversivi, populisti e antisistema. Al contrario si deve dire che se quando siamo capaci di fare il Pd, i 5 Stelle si ridimensionano». Perché il risultato in Puglia è stato pessimo, nonostante il Pd?
«Non era candidato Emiliano, era candidato il Pd. Nello stesso giorno del tracollo, il pd Zingaretti è stato rieletto alla Regione Lazio. Se in Puglia si fosse candidato Emiliano avrebbe vinto. È un principio che deve valere sempre, anche a parte invertite». A cosa sta pensando?
«Quando Renzi diceva che il disastro politico di Napoli dipendeva dai napoletani e non da lui, gli ho dato ragione. Ora che si votava per le politiche del governo centrale non si può dire è colpa dei responsabili locali. Hanno perso Renzi e la classe dirigente del Pd, mi ci metto anche io per la mia piccola parte».
Emiliano apre ai 5 Stelle, Antonella Laricchia chiede considerazione per loro in Regione. Si è formato un asse?
«Andiamo per gradi. Noi non parliamo di un governo con i 5 Stelle: niente ministri e niente sottosegretari. Noi diciamo di favorire, dall’esterno, la nascita di un governo Di Maio anziché un esecutivo a guida Salvini. Ecco, consiglierei a Laricchia di fare lo stesso e di accordare l’appoggio esterno al governo regionale. Diversamente quel che chiede non ha senso». Cosa non ha senso?
«Non ha senso chiedere di vedere i dossier di governo o invocare attenzione verso i temi da loro sollevati. In
due parole: i 5 Stelle devono deporre atteggiamenti preconcetti nei confronti della giunta».
Ci sarebbero solo i pochi parlamentari di Emiliano a sostenere l’eventuale governo Di Maio?
«Lo capiremo con la Direzione di lunedì. Io penso che nel Pd ci sia una base consistente pronta a farsi sentire».
Dopo Renzi si è dimessa la segretaria campana. Deve mollare anche quello pugliese?
«In Campania i numeri della sconfitta sono disastrosi. Nel collegio di Napoli la media dei 5 Stelle si è assestata sul 54%, dieci punti più della Puglia. Ad ogni modo io penso che le dimissioni di Renzi inneschino un processo. Si apre il congresso e vale per tutti. Tutti sono scaduti».
Non vogliamo ministri oppure sottosegretari Vogliamo evitare un esecutivo a guida Salvini Dimessa la segretaria campana? I numeri della sconfitta a Napoli sono stati disastrosi L’esito delle urne «Il risultato pugliese è stato pessimo perché non era candidato il presidente della Regione, ma il Pd»