Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Laricchia, no al governatore «È totalmente inaffidabile»
La portavoce del M5S respinge i tentativi di alleanza «Trasparenza e Aqp, ecco i nostri piani per la Puglia»
È più di una mera (e schiacciante) vittoria elettorale. Perché il M5S di Puglia, grazie all’esercito di 42 parlamentari (oltre il 67% del totale), è destinato a fare il salto di qualità. Un’evoluzione da movimento di «protesta» e «opinione» a qualcosa di più strutturato con un meccanismo da partito. Anche vista l’ampiezza della pattuglia di deputati (28) e senatori (14) che sarà il punto di riferimento dei territori nelle rivendicazioni romane. Un rapporto che, nei piani del M5S, avrà ripercussioni già dalle prossime scadenze amministrative, ma non sui rapporti di forza in Regione. «Perché? Di Michele Emiliano — afferma Antonella Laricchia, portavoce pentastellata in Consiglio — non ci fidiamo affatto».
Laricchia, il M5S passa da 10 parlamentari del 2013 a 42 del 2018. Cosa cambia nei contenuti? «La crescita è rilevante. Adesso possiamo contare su un numero elevato di portavoce che potrà lavorare meglio per risolvere i problemi dei pugliesi. Non nascondo che sinora eravamo un po’ in affanno: ci sono molte emergenze da affrontare e ora abbiamo a disposizione una rete capillare presente su tutta la Puglia. Un esempio? Lunedì scorso si è tenuto un appuntamento a Taviano. Prima avrei dovuto chiedere informazioni ai nostri consiglieri comunali, mentre ora c’è la deputata Nadia Aprile». I portavoce sono già al lavoro?
«Certamente. Abbiamo già tenuto un incontro organizzativo in vista del prossimo insediamento. Sin dalla loro candidatura non sono mai stati lasciati soli; molti di loro hanno instaurato un rapporto di amicizia con gli attivisti. Quest’ultimi sono la nostra vera forza. Tutti si sono spesi per loro».
Il Movimento in Puglia cresce, ma c’è il problema della leadership nei territori.
«Con il lavoro dei parlamentari anche questo aspetto sarà risolto. L’invito è lavorare con serenità e impegno».
A proposito di impegno, il voto vi rende più forti in Consiglio regionale. Il governatore Emiliano vi corteggia e propone un’alleanza con Di Maio.
«Vorrei essere chiara. Di Maio ha lanciato un appello a tutto il parlamento affinché si realizzi il programma ideato dal Movimento. A livello regionale, invece, Emiliano è totalmente inaffidabile e i risultati deludenti della sua azione amministrativa sono sotto gli occhi di tutti. Avevamo proposto il taglio dei vitalizi e la maggioranza ha respinto la riforma. Ma ora la metà degli
elettori pugliesi ha dato fiducia al M5S e si apre una nuova fase». Quale?
«Abbiamo una lista di misure urgenti da approvare. Si parte da un nuovo modello di trasparenza del bilancio regionale da applicare anche alle società controllate. Una nuova piattaforma per far conoscere come vengono spesi i soldi pubblici: tutto fino all’ultimo appalto assegnato con il nome dell’impresa che ha realizzato l’opera. Ma anche le regole per le nomine nelle società partecipate devono cambiare e occorre concludere il processo di ripubblicizzazione dell’acqua».
A proposito di nomine, in casa Aqp Emiliano annuncia un allargamento del consiglio d’amministrazione a cinque
componenti. Si parla di una mossa contro l’«opposizione» di Nicola Canonico.
«Questo è proprio un esempio di come viene utilizzata la cosa pubblica. Chi guida una società deve essere selezionato per merito, non per altri fini. Emiliano in questi anni ha gestito gli affari della Regione per incrementare il consenso, ma non ha avuto alcun risultato. Ha perso». In che senso?
«Chiude le elezioni con un risultato del Pd regionale al di sotto di cinque punti rispetto alla media nazionale. Questo nonostante le liti con Matteo Renzi e le aperture al centrodestra. Il Movimento ha subito rifiutato le sue poltrone e i cittadini ci hanno premiato: ora siamo maggioranza».
I risultati deludenti dell’azione amministrativa di Michele Emiliano sono sotto gli occhi di tutti Chiude le elezioni con un Pd in Puglia al di sotto di 5 punti rispetto alla loro media nazionale Abbiamo una lista di misure urgenti da approvare Si parta da un diverso modello di Bilancio