Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
NOSTRO PADRE E LE ELEZIONI NOTTI INSONNI E GRANDE INTUITO
Dall’Opt alla ConeBeamCT, fino alla risonanza magnetica: panoramica delle tecnologie per la diagnosi, la cura e l’installazione di apparecchi
Il 4 marzo si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Quello con le elezioni è sempre stato un appuntamento pieno di interessanti risvolti nella nostra famiglia, sin da quando eravamo bambini o adolescenti, da quando, insomma, nostro padre aveva iniziato a prendere parte attiva nella vita politica, prima a Napoli e poi sulla scena nazionale. Tra i tanti ricordi, le campagne elettorali che allora si facevano in modo del tutto diverso da oggi. L’organizzazione del cosiddetto «materiale elettorale», manifesti, volantini, bigliettini e, soprattutto, i grandi comizi in piazza o nei cinema. Per noi ragazzini era tutto tra l’eccitante e lo stupefacente. Ci chiedevamo, si riempirà una piazza così grande? Le lunghe file di tabelloni metallici con i manifesti con i volti dei candidati - hanno ricoperto tutti i manifesti di papà! commentavamo un poco delusi. La sua capacità oratoria, tre discorsi diversi, a braccio, nella stessa giornata. Il telefono di casa che non smetteva mai di squillare. La sua piccola agenda, qualche appunto in tasca: ricordava tutto. Tra i compiti a noi riservati, la dettatura degli articoli a La voce Repubblicana.
Alzi la mano chi non si è mai imbattuto in un apparecchio per radiografia, nello studio di un dentista. Ogni buon odontoiatra ne possiede almeno uno per gli esami endorali: piccole lastrine di dimensioni appena sufficienti per visualizzare uno o due denti, anche se orami le classiche pellicole sono state sostituite da un mini detettore (o rivelatore) che si posiziona nella bocca del paziente e che, attraverso i raggi X, permette di visualizzare l’immagine radiologica sullo schermo di un computer. Il secondo step della radiologia odontoiatrica è l’ orto pan tomografo con braccio, per teleradiografie del cranio. Questo apparecchio si può anche trovare nello studio dell’odontoiatra, ma più di frequente è in uso negli ambulatori di radiologia privati e pubblici e serve per ottenere delle orto pan tomografie( OP T ), ossia panoramiche di tutto l’apparato masticatorio nelle sue componenti: elementi dentari, mandibola, mascella, condili mandibolari, articolazioni temporo-mandibolari. Il tutto, con una sola esposizione. «Alcuni apparecchi più evoluti permettono di eseguire uno studio dedicato delle articola apparecchi
La tomografia computerizzata a fascio conico riduce al minimo la quantità di radiazioni, rispetto alla Tc
zioni temporomandibolari sia a bocca aperta sia chiusa, per verificare i rapporti dei condili mandibolari con le cavità glenoidee» dice il dottor Marcello Bellacicca (nella foto), direttore sanitario del centro di radiologia “Aemmegi” a Valenzano. «Questo apparecchio – prosegue l’esperto – permette di eseguire anche la teleradiografia del cranio, che serve per eseguire le valutazioni ortodontiche per le relazioni tra le componenti dentarie ed ossee del mascellare superiore e inferiore. «Ad esempio, questo esame viene sempre chiesto per gli adolescenti– riprende il dottor Bellacicca – i quali si sottopongono a controllo ortodontico, per poi poter programmare l’installazione di ortodontici (l’apparecchietto fisso o mobile che i ragazzi portano spesso negli anni dell’adolescenza)». Un’altra tecnologia è la tomografia computerizzata, che viene usata per visualizzare tridimensionalmente l’apparato masticatorio e lo splancnocranio (il massiccio facciale) sia per le problematiche endodontiche, ortodontiche, implantologiche, sia per le malformazioni e i traumi del massiccio facciale. «Fino a qualche anno fa, si usava la classica Tac spirale (tomografia assiale computerizzata) – sottolinea il dottor Bellacicca – che è di solito indicata per studiare tutti i distretti corporei con problemi di importante esposizione dei pazienti alle radiazioni. Da qualche anno – continua l’esperto – è sempre più utilizzata la ConeBeamCT (tomografia computerizzata a fascio conico) – che permette di ottenere le stesse immagini con elevato potere di risoluzione spaziale grazie a piccoli apparecchi dedicati al massiccio facciale, che determinano una irradiazione veramente limitata e di molto inferiore al TC spirale standard». Con questi apparecchi si ottengono ricostruzioni 3D del massiccio facciale e si fanno analisi DentalScan per le valutazioni preimplantari. Inoltre, è possibile valutare l’anatomia delle articolazioni temporomandibolari. «Il limite della CBCT – precisa il dottor Bellacicca – è la non ottimale visualizzazione delle parti molli; questo è lo scotto da pagare per una dosimetria molto inferiore alla tradizionale TC, ma conoscendo questa caratteristica indirizziamo le indicazioni di questa metodica verso lo studio dello scheletro e dell'apparato dentario». Per un certo periodo, c’è stata una corrente di pensiero scientifico che riteneva di fare le valutazioni cefalometriche non sulla teleradiografia del cranio, ma sull’immagine volumetrica 3D del cranio acquisita con CBCT, ma al momento i vantaggi di tale tipo di analisi non sono stati sufficienti a giustificare la maggior esposizione alle radiazioni. Infine, anche la risonanza magnetica ha un ruolo in radiologia odontoiatrica, permettendo di visualizzare in maniera ottimale le articolazioni temporo-mandibolari e, in particolare, i profili ossei e il menisco articolare con i suoi legamenti. La RM permette, ovviamente, di studiare il neurocranio (encefalo e midollo spinale), la base cranica e il collo in maniera ottimale, ma in ambito strettamente odontoiatrico appare indicata solo per lo studio delle articolazioni temporomandibolari. Risponde il dottor Angelo L’Abbate, specialista in oculistica. «Una retinopatia diabetica come quella da lei descritta, richiede, per prima cosa, un massimo sforzo da parte sua e dell’endocrinologo per compensare al meglio il suo diabete. Seppur raramente, si sono osservati casi di remissione dopo un perfetto compenso della glicemia. Contemporaneamente, compito dell’oculista è “personalizzare” il trattamento. A tal fine, abbiamo diverse opzioni terapeutiche: in genere vale il concetto dello step by step (gradino per gradino): si può cominciare con la semplice terapia medica locale (colliri) e/o generale, per poi proseguire con la terapia laser, eventualmente il passaggio successivo è alle terapie intravitreali (chiamate comunemente le punture nell’occhio) con farmaci anti VEGF e/o steroidi. Più raramente, invece, diventa necessario un trattamento chirurgico. Tutte queste possibilità terapeutiche possono anche essere variamente combinate. In definitiva, deve fidarsi/ affidarsi alle mani del suo oculista di fiducia, il quale le prospetterà il miglior percorso terapeutico possibile, personalizzandolo anche in considerazione delle altre sue caratteristiche (età, attività, condizioni psico-fisiche generali, etc)».
L’ orto pan tomografia è indispensabile per programmare l’installazione di apparecchi ortodontici