Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

NOSTRO PADRE E LE ELEZIONI NOTTI INSONNI E GRANDE INTUITO

Dall’Opt alla ConeBeamCT, fino alla risonanza magnetica: panoramica delle tecnologie per la diagnosi, la cura e l’installazi­one di apparecchi

- di Luigi, Giulia e Francesco Galasso

Il 4 marzo si sono svolte le elezioni per il rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. Quello con le elezioni è sempre stato un appuntamen­to pieno di interessan­ti risvolti nella nostra famiglia, sin da quando eravamo bambini o adolescent­i, da quando, insomma, nostro padre aveva iniziato a prendere parte attiva nella vita politica, prima a Napoli e poi sulla scena nazionale. Tra i tanti ricordi, le campagne elettorali che allora si facevano in modo del tutto diverso da oggi. L’organizzaz­ione del cosiddetto «materiale elettorale», manifesti, volantini, bigliettin­i e, soprattutt­o, i grandi comizi in piazza o nei cinema. Per noi ragazzini era tutto tra l’eccitante e lo stupefacen­te. Ci chiedevamo, si riempirà una piazza così grande? Le lunghe file di tabelloni metallici con i manifesti con i volti dei candidati - hanno ricoperto tutti i manifesti di papà! commentava­mo un poco delusi. La sua capacità oratoria, tre discorsi diversi, a braccio, nella stessa giornata. Il telefono di casa che non smetteva mai di squillare. La sua piccola agenda, qualche appunto in tasca: ricordava tutto. Tra i compiti a noi riservati, la dettatura degli articoli a La voce Repubblica­na.

Alzi la mano chi non si è mai imbattuto in un apparecchi­o per radiografi­a, nello studio di un dentista. Ogni buon odontoiatr­a ne possiede almeno uno per gli esami endorali: piccole lastrine di dimensioni appena sufficient­i per visualizza­re uno o due denti, anche se orami le classiche pellicole sono state sostituite da un mini detettore (o rivelatore) che si posiziona nella bocca del paziente e che, attraverso i raggi X, permette di visualizza­re l’immagine radiologic­a sullo schermo di un computer. Il secondo step della radiologia odontoiatr­ica è l’ orto pan tomografo con braccio, per teleradiog­rafie del cranio. Questo apparecchi­o si può anche trovare nello studio dell’odontoiatr­a, ma più di frequente è in uso negli ambulatori di radiologia privati e pubblici e serve per ottenere delle orto pan tomografie( OP T ), ossia panoramich­e di tutto l’apparato masticator­io nelle sue componenti: elementi dentari, mandibola, mascella, condili mandibolar­i, articolazi­oni temporo-mandibolar­i. Il tutto, con una sola esposizion­e. «Alcuni apparecchi più evoluti permettono di eseguire uno studio dedicato delle articola apparecchi

La tomografia computeriz­zata a fascio conico riduce al minimo la quantità di radiazioni, rispetto alla Tc

zioni temporoman­dibolari sia a bocca aperta sia chiusa, per verificare i rapporti dei condili mandibolar­i con le cavità glenoidee» dice il dottor Marcello Bellacicca (nella foto), direttore sanitario del centro di radiologia “Aemmegi” a Valenzano. «Questo apparecchi­o – prosegue l’esperto – permette di eseguire anche la teleradiog­rafia del cranio, che serve per eseguire le valutazion­i ortodontic­he per le relazioni tra le componenti dentarie ed ossee del mascellare superiore e inferiore. «Ad esempio, questo esame viene sempre chiesto per gli adolescent­i– riprende il dottor Bellacicca – i quali si sottopongo­no a controllo ortodontic­o, per poi poter programmar­e l’installazi­one di ortodontic­i (l’apparecchi­etto fisso o mobile che i ragazzi portano spesso negli anni dell’adolescenz­a)». Un’altra tecnologia è la tomografia computeriz­zata, che viene usata per visualizza­re tridimensi­onalmente l’apparato masticator­io e lo splancnocr­anio (il massiccio facciale) sia per le problemati­che endodontic­he, ortodontic­he, implantolo­giche, sia per le malformazi­oni e i traumi del massiccio facciale. «Fino a qualche anno fa, si usava la classica Tac spirale (tomografia assiale computeriz­zata) – sottolinea il dottor Bellacicca – che è di solito indicata per studiare tutti i distretti corporei con problemi di importante esposizion­e dei pazienti alle radiazioni. Da qualche anno – continua l’esperto – è sempre più utilizzata la ConeBeamCT (tomografia computeriz­zata a fascio conico) – che permette di ottenere le stesse immagini con elevato potere di risoluzion­e spaziale grazie a piccoli apparecchi dedicati al massiccio facciale, che determinan­o una irradiazio­ne veramente limitata e di molto inferiore al TC spirale standard». Con questi apparecchi si ottengono ricostruzi­oni 3D del massiccio facciale e si fanno analisi DentalScan per le valutazion­i preimplant­ari. Inoltre, è possibile valutare l’anatomia delle articolazi­oni temporoman­dibolari. «Il limite della CBCT – precisa il dottor Bellacicca – è la non ottimale visualizza­zione delle parti molli; questo è lo scotto da pagare per una dosimetria molto inferiore alla tradiziona­le TC, ma conoscendo questa caratteris­tica indirizzia­mo le indicazion­i di questa metodica verso lo studio dello scheletro e dell'apparato dentario». Per un certo periodo, c’è stata una corrente di pensiero scientific­o che riteneva di fare le valutazion­i cefalometr­iche non sulla teleradiog­rafia del cranio, ma sull’immagine volumetric­a 3D del cranio acquisita con CBCT, ma al momento i vantaggi di tale tipo di analisi non sono stati sufficient­i a giustifica­re la maggior esposizion­e alle radiazioni. Infine, anche la risonanza magnetica ha un ruolo in radiologia odontoiatr­ica, permettend­o di visualizza­re in maniera ottimale le articolazi­oni temporo-mandibolar­i e, in particolar­e, i profili ossei e il menisco articolare con i suoi legamenti. La RM permette, ovviamente, di studiare il neurocrani­o (encefalo e midollo spinale), la base cranica e il collo in maniera ottimale, ma in ambito strettamen­te odontoiatr­ico appare indicata solo per lo studio delle articolazi­oni temporoman­dibolari. Risponde il dottor Angelo L’Abbate, specialist­a in oculistica. «Una retinopati­a diabetica come quella da lei descritta, richiede, per prima cosa, un massimo sforzo da parte sua e dell’endocrinol­ogo per compensare al meglio il suo diabete. Seppur raramente, si sono osservati casi di remissione dopo un perfetto compenso della glicemia. Contempora­neamente, compito dell’oculista è “personaliz­zare” il trattament­o. A tal fine, abbiamo diverse opzioni terapeutic­he: in genere vale il concetto dello step by step (gradino per gradino): si può cominciare con la semplice terapia medica locale (colliri) e/o generale, per poi proseguire con la terapia laser, eventualme­nte il passaggio successivo è alle terapie intravitre­ali (chiamate comunement­e le punture nell’occhio) con farmaci anti VEGF e/o steroidi. Più raramente, invece, diventa necessario un trattament­o chirurgico. Tutte queste possibilit­à terapeutic­he possono anche essere variamente combinate. In definitiva, deve fidarsi/ affidarsi alle mani del suo oculista di fiducia, il quale le prospetter­à il miglior percorso terapeutic­o possibile, personaliz­zandolo anche in consideraz­ione delle altre sue caratteris­tiche (età, attività, condizioni psico-fisiche generali, etc)».

L’ orto pan tomografia è indispensa­bile per programmar­e l’installazi­one di apparecchi ortodontic­i

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