Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Corfù e la Pasqua ortodossa: un’esperienza indimenticabile
Tra bande, cibi e luci, i riti dell’isola corfiota sono i più maestosi e suggestivi dell’intera Grecia
La Pasqua a Corfù è un’esperienza unica, diversa dal resto della Grecia. è una festa gioiosa animata da bande, cibi, luci, colori, festeggiamenti e fratellanza nei riti religiosi. La popolazione corfiota è in maggioranza di fede cristiana-ortodossa, ma c’è anche un 4% di fede cattolica. Dal 1964 greci e cattolici festeggiano insieme il rito pasquale. Le manifestazioni prendono vita nel cuore della città e si diramano nei villaggi. In particolare, le celebrazioni pasquali cominciano una settimana dopo la Pasqua cattolica: pertanto Corfù si vestirà a festa nel secondo week end di aprile. Nel Venerdì Santo si svolge l’esecuzione dell’Epitaffio di Metropolis che proviene da una grotta alle dieci di sera in un’atmosfera dai colori viola. Alle sei del mattino del Sabato Santo, in Virgin Mary of Foreigners, i fedeli battono le panche per rappresentare il terremoto che seguì la Resurrezione del Signore. Alle undici, nella Piazza Superiore, la gente getta dalle finestre brocche d’acqua, in modo da creare molto rumore. A Pinta, il vecchio centro commerciale della città, l’usanza di “mastelas” rivive: una botte con acqua viene abbellita e riempita di monete dai passanti. La sera sono tutti radunati in piazza Ano dove si svolge la processione divina e multicolori fuochi d’artificio abbelliscono il cielo. Al termine della rottura delle brocche, ha inizio la sfilata delle tre bande musicali storiche di Corfù. Infine, in serata presso la Pano Platia, ovvero la piazza Superiore, si celebra la Resurrezione. Qui il momento è davvero suggestivo reso ancora più solenne non solo dai rulli dei tamburi, ma dalle tantissime luci delle candele accese sul davanzale di ogni finestra. A mezzanotte il rito pasquale giunge al suo momento più delicato: il sacerdote (il “pope”) bussa dall’esterno per tre volte alla porta maggiore della chiesa e annuncia che Cristo è risorto. A questo punto le porte della chiesa si spalancano e il coro intona l’inno della Resurrezione con il lancio di foglie di alloro mentre i fedeli con in mano le candele accese ritornano in processione alle loro case.
Dal VenerDì Santo alla Domenica, ci Si può tuffare in un’atmoSfera ScanDita Da muSica e folklore