Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Biodiversità e archeologia: il Salento guarda al futuro
Nel Salento Cantine Aperte propone anche esperienze singolari, come quella delle Cantina Moros di Guagnano, nelle terre del Negroamaro, dove è stata allestita una galleria che apre uno spaccato su arte e storia locale. Il progetto, curato dal vignaiuolo Claudio Quarta, si chiama «Un vigneto, una cantina, un vino». Saranno esposte opere di Ercole Pignatelli e reperti archeologici custoditi nella bottaia ipogea. La cantina è una rarità nel panorama italiano, anche perché, con l’annesso vigneto vasto poco più di un ettaro, è dedicata in modo esclusivo alla produzione del vino Mo- ros Salice Salentino Riserva Dop, che alla sua terza annata ha già collezionato diversi, importanti riconoscimenti, tra cui la Medaglia d’oro al prestigioso «Concours Mondial de Bruxelles».
«Tenute Eméra» si trova invece a Marina di Lizzano, a due passi dalla costa jonica, nel cuore delle Dop locali Manduria e Lizzano. È la più grande delle cantine di Claudio Quarta. Qui, in collaborazione con la Facoltà di Agraria dell’Università di Milano, è stato impiantato il vigneto di biodiversità, il più grande al mondo nel suo genere, per le varietà coltivate. Si tratta di circa 500 varietà di vitigni minori, in prevalenza di origine caucasica e mediterranea. In questo caso si potrà visitare la cantina, la bottaia ipogea, la masseria con l’antica stalla.