Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Ucciso da quattro colpi all’addome A Catino lite in famiglia con delitto
Vittima Antonio Scaglioso. La cognata picchiata con una mazza da baseball
Il pestaggio di una donna a colpi di mazza da baseball e, subito dopo, un omicidio. Due episodi avvenuti a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, attorno alle 17 di ieri, nel quartiere Catino (periferia nord di Bari). In via Caravella è stato freddato Antonio Scaglioso, 43 anni, ex sorvegliato speciale, accusato di associazione mafiosa. L’uomo è stato ucciso a colpi di pistola.
Il pestaggio di una donna a colpi di mazza da baseball e subito dopo un omicidio. Due episodi avvenuti a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro, ieri pomeriggio intorno alle 17 nel quartiere Catino, estrema periferia di Bari. In via Caravella è stato freddato Antonio Scaglioso, 43 anni, ex sorvegliato speciale, accusato di associazione mafiosa. L’uomo - stando ad una prima ricostruzioneè stato ferito a morte con una pistola semiautomatica da una o forse da due persone.
Sul posto tre pattuglie delle Volanti e un’ambulanza del 118. Inutili i tentativi di rianimarlo. Scaglioso colpito all’addome con almeno quattro colpi di pistola, è morto pochi minuti dopo. I poliziotti hanno trovato dieci bossoli. Poco prima in via Ancona, a due isolati di distanza dal luogo dell’omicidio, era stata aggredita la cognata di Scaglioso, 43 anni (pare sia la sorella della moglie) con una mazza da baseball. La donna, ferita in più parti del corpo e anche sul viso, è stata trovata a bordo della sua auto. Un’ambulanza l’ha trasportata al Policlinico di Bari dove è ricoverata per un trauma cranico. Pare comunque che non sia in pericolo di vita, pur se in serie condizioni.
Due episodi collegati, questa almeno è la ricostruzione degli investigatori della squadra mobile. La donna è stata dunque la prima ad essere aggredita brutalmente pare proprio dalla vittima dell’omicidio. Poco dopo in via Caravella al civico 10, proprio sotto l’abitazione di Scaglioso (nella zona dei portici) è scattato l’agguato nei confronti del pregiudicato. I sicari erano lì ad aspettarlo, forse per punirlo dell’aggressione subita dalla donna. Si tratta, al momento, solo di congetture investigative che nelle prossime ore potrebbero assumere nuovi contorni. Gli investigatori ipotizzano che l’aggressione prima e l’omicidio dopo siano maturati in ambito familiare e che il movente non sia da cercare invece in ambienti mafiosi. Anche se l’ipotesi non è del tutto accantonata dal momento che Scaglioso aveva un passato criminale di un certo spessore: nel 2003 fu coinvolto nell’inchiesta antimafia “Araba fenice” che portò all’arresto, tra gli altri, di cinque pezzi da novanta del clan Piperis di Enziteto, tra i quali proprio Scaglioso. Ieri sera la polizia ha eseguito perquisizioni e sottoposto ad interrogatorio i familiari della donna e di Scaglioso per ricostruire i fatti accaduti nel pomeriggio. È possibile che nella notte siano stati eseguiti degli stub (per rilevare eventuali tracce di polvere da sparo su pelle o abiti) e che gli inquirenti possano emettere qualche provvedimento di fermo qualora, come ipotizzato sin dal primo momento, i due episodi siano maturati in ambito familiare. Angela Balenzano