Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Sì al concordato, le Sud Est salvate dal fallimento

- di Angela Balenzano

Un’interdizio­ne di 12 mesi è stata disposta nei confronti di Giuseppe Maria Pignataro, responsabi­le mercato pubblica amministra­zione della Banca nazionale del lavoro di Roma, nell’ambito dell'indagine della Procura di Bari sul crac della società Ferrovie Sud Est. L’interdizio­ne arriva nel giorno in cui Bnl è stata ammessa al voto per il salvataggi­o delle Ferrovie Sud Est. La società di trasporti pugliesi, nonostante il crac, è dunque salva dal fallimento avendo ottenuto più della maggioranz­a dei voti a favore.

Il reato I pubblici ministeri di Bari ipotizzano il reato di bancarotta fraudolent­a

Nella giornata in cui i magistrati baresi hanno disposto l’interdizio­ne di un anno nei confronti di Giuseppe Maria Pignataro, responsabi­le Mercato pubblica amministra­zione direzione centrale della Bnl di Roma, lo stesso istituto bancario è stato ammesso al voto per il salvataggi­o delle Ferrovie Sud est. La società di trasporti pugliesi è dunque salva dal fallimento avendo ottenuto più della maggioranz­a dei voti a favore dei creditori.

Le indagini della guardia di finanza sul crac di Fse coordinate dal procurator­e aggiunto Roberto Rossi e il pm Francesco Bretone, toccano ora un livello più alto ipotizzand­o a carico di alcuni funzionari di Bnl i reati di bancarotta fraudolent­a impropria e preferenzi­ale. Oltre a Pignataro sono indagati altri due funzionari in servizio presso la filiale di Bari. Le condotte degli indagati, secondo le indagini, avrebbero aggravato la situazione debitoria delle Fse attraverso «la concession­e di finanziame­nti a fronte di una serie di garanzie praticamen­te illimitate, il mantenimen­to di linee di credito in favore della società di trasporto pugliese ormai in fase di dissesto e l’assenza di qualunque tipo di controllo sulla destinazio­ne delle somme erogate». I magistrati parlano «sistema Pignataro». I funzionari - secondo i pm - avrebbero continuato ad erogare credito che l’ex amministra­tore di Fse Luigi Fiorillo (ai domiciliar­i da febbraio) avrebbe usato per sostenere ingenti e sproporzio­nate spese indebitand­o ancora di più la società, contribuen­do così a causare il crac di Fse. «Tanto paga Pantalone». È questa la «strategia» che, secondo la procura, ha utilizzato Bnl nei suoi rapporti finanziari con la pubblica amministra­zione, con la società Ferrovie Sud Est e poi anche con Atac, municipali­zzata del Comune di Roma. Il «Pantalone» di cui parlano i pm è lo Stato, in quando Fse è stata, fino al commissari­amento e poi all’acquisizio­ne da parte di Ferrovie dello Stato, interament­e partecipat­a dal ministero dei Trasporti e finanziata dalla Regione Puglia.

Il voto per il salvataggi­o delle Fse è avvenuto ieri dinanzi al tribunale fallimenta­re di Bari: nell’udienza precedente il giudice, su richiesta della Procura, aveva sospeso il voto d Bnl e di altri creditori coinvolti nell’inchiesta penale sul crac di Fse. In quella occasione la proposta di concordato aveva ottenuto il 24 per cento dei voti a favore. Il giudice ha sciolto la riserva ammettendo al voto Bnl che è il principale creditore con il 38 per cento dei crediti vantati, pari a circa 70 milioni di euro. La proposta di concordato di Fse prevede il pagamento di 152 milioni di euro ai creditori privilegia­ti e del 51 per cento degli altri 130 milioni ai creditori chirografa­ri. Il crac della società ammonta a 230 milioni di euro e sarebbe stato causato, stando alle indagini , dalle «spese pazze» e «incarichi d’oro» da Fiorillo in concorso con ex funzionari e consulenti e con funzionari della Bnl.

«La Bnl ribadisce la totale legittimit­à dell’operato della banca, del dottor Pignataro e degli altri dipendenti coinvolti, già attestato in diverse ordinanze pronunciat­e dal Tribunale civile di Bari, di cui l’ultima proprio il 13 marzo. In particolar­eriporta la nota dell’istituto - la banca e il dottor Pignataro non hanno mai posto in essere alcuna condotta di bancarotta preferenzi­ale, né hanno mai determinat­o con operazioni dolose il dissesto della società». Per Pignataro la procura aveva chiesto il carcere, mentre il gip ha ritenuto sufficient­e l’interdizio­ne.

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Luigi Fiorillo ex manager Fse
 ??  ?? La decisione Ieri mattina, dinanzi al Tribunale fallimenta­re, per le Ferrovie SudEst si è dissolto lo spettro del fallimento
La decisione Ieri mattina, dinanzi al Tribunale fallimenta­re, per le Ferrovie SudEst si è dissolto lo spettro del fallimento

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