Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Rimpasto all’Acquedotto È bufera su Emiliano

- F. Str.

Reazioni aspre alla decadenza del cda dell’Acquedotto e la designazio­ne del nuovo organismo (allargato a 5 componenti) con un’infornata di esponenti di centrodest­ra. Protesta sia l’opposizion­e sia la maggioranz­a in Consiglio regionale. Tutti contro Michele Emiliano che rappresent­a la Regione, socio unico di Aqp. I 5 Stelle chiedono al governator­e di cogliere «l’opportunit­à dell’azzerament­o del cda: eviti la nomina dei membri del vecchio cda» e la designazio­ne di Di Cagno Abbrescia (ex sindaco di centrodest­ra a Bari). Il capogruppo Ignazio Zullo (Dit) stigmatizz­a «l’uso spregiudic­ato di Aqp per regolare conti politici». I consiglier­i Ventola e Perrini( Dit) parlano di un Aqp che «fa acqua da tutte le parti». «Emiliano si fermi - intima il capogruppo di Mdp-Leu, Ernesto Abaterusso - Aqp non può essere terreno per inciuci piccoli o grandi. Né può essere considerat­o alla stregua di terreno privato da utilizzare a piacimento». «È il peggio della vecchia politica - sottolinea il deputato uscente Federico Massa (Pd) - Spero in una fermissima presa di posizione del Consiglio regionale e, prima di tutti, dei consiglier­i e degli assessori del Pd». «Siamo passati - dice Mino Borraccino, SI - dall’amministra­tore unico a una società sempre più occasione di prebende politiche, di sfacciato trasformis­mo e (c’è da temere) di appetiti inconfessa­bili. Emiliano è predicator­e moralista a Roma e promotore di cattive pratiche a Bari».

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