Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Idea per Mattarella: un governo al dì
Attenzione. Occorre aggiornare il fortunato slogan della Settimana Enigmistica: «La rivista che vanta innumerevoli tentativi di imitazione, più uno: la nascita del nuovo governo in Italia». Altro che rebus, altro che sciarada, altro che sudoku. Qui siamo di fronte a un guazzabuglio inestricabile di enigmi politico-strategico-tattico-istituzionali che la pagina della Sfinge a confronto pare la tabellina del due. L’incarico va dato al leader del primo partito o a quello della coalizione vincente? E Di Maio o Salvini riusciranno a trovare i numeri in Parlamento? Non gli converrebbe allearsi? E, nel caso, è Di Maio che si allea con Salvini o Salvini che si allea con Di Maio? E Berlusconi ha cambiato gusti, gli piacerà fare solo il voyeur? E se non ci sono i numeri, si torna al voto? E con che legge elettorale? Si può fare un governo solo per approvarne una nuova? E, nel caso, quale governo? Per quale legge? Il PD appoggerà un governo di scopo? E chi decide lo scopo? E chi decide nel PD? E chi decide chi decide nel PD? Insomma, più che a un enigma siamo di fronte a un totale bordello. Fiduciosi nella saggezza del Presidente Mattarella, ci permettiamo sommessamente di ricordare al capo dello Stato un illuminante detto anglosassone: «When in trouble, go big». E cioè, se sei nei casini, non rifugiarti nell’espediente, nella soluzione che sembra più semplice e rassicurante, non fare catenaccio. Vai all’attacco, osa, spingi, pensa in grande, rovescia il tavolo. E dunque, fossi in Mattarella, proverei con un nuovo modello istituzionale: il governo a giorni alterni. Lunedì e mercoledì a Di Maio, martedì e giovedì a Salvini, sabato (fascista) a Giorgia Meloni. E la domenica a una figura istituzionale da cambiare ogni mese. Si potrebbe cominciare con il papa e poi, a salire, Alberto Angela, Gerry Scotti, Gianluigi Buffon. Secondo me funzionerebbe. Comunque meglio delle alternative.