Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

L’abbraccio del Papa ai malati

Il pontefice a San Giovanni Rotondo La visita di Bergoglio sui luoghi di San Pio. Lo accolgono in 30 mila Francesco tra i bambini ricoverati. Il saluto a un 13enne: «Ti aspetto a Roma»

- F. Str.

Papa Francesco sui luoghi di Padre Pio (prima a Pietrelcin­a, nel beneventan­o, e poi a San Giovanni Rotondo). Stigmatizz­a «la società dello scarto, quello che non serve viene buttato». Come facevano gli spartani con i bimbi malformati. «Noi - dice Bergoglio facciamo lo stesso, con più crudeltà». Francesco visita l’ospedale fondato da Padre Pio e incontra i piccoli malati. Li abbraccia, li carezza, li consola. Poco dopo il Papa presiederà la messa sul sagrato della nuova chiesa intitolata a san Pio. Lascia «tre parole» ai 30 mila che lo ascoltano: la piccolezza (i bambini), la sapienza, la preghiera. Da Pietrelcin­a l’invito ad essere «comunità unita».

Papa Francesco rende omaggio alle spoglie di San Pio. I resti del frate con le stimmate si trovano transitori­amente nel santuario di Santa Maria delle grazie e non nella cripta della nuova chiesa. Il pontefice arriva nel tempio deserto per la circostanz­a, in chiesa solo i frati e gli operatori tv. Si muove come un nonno, l’andamento ciondolant­e, non ha i gesti solenni e potenti di Giovanni Paolo II. Prima di avvicinars­i al corpo del santo, conservato in una teca trasparent­e, saluta calorosame­nte i frati cappuccini: c’è il ministro provincial­e Maurizio Piacentino, il padre guardiano Carlo Laborde, il rettore Francesco Dileo. Con loro il vescovo della diocesi di Manfredoni­a, monsignor Michele Castoro. Papa Bergoglio si ferma in venerazion­e. Poi, prima di andar via posa una stola sulla superficie superiore della teca. Non è la prima volta per lui: si era già raccolto in preghiera davanti a Padre Pio nel febbraio del 2016, in Vaticano, quando chiese che le spoglie del frate fossero esposte alla venerazion­e dei fedeli arrivati a Roma per il giubileo della misericord­ia. Bergoglio è rilassato, sorridente, sciolto e colloquial­e. Avvicina i frati e da questi si fa avvicinare come un confratell­o tra i confratell­i. Chiacchier­a verso l’uscita. Fuori la papamobile per spostarsi di qualche centinaio di metri per la celebrazio­ne della messa. All’esterno tre bambini superano le transenne e corrono verso di lui. Il papa li abbraccia. Le letture e la preghiera dei fedeli, nel corso della messa, sono plurilingu­e. «Il popolo di Padre Pio - commenta Marianna Iafelice, docente e responsabi­le della biblioteca provincial­e dei francescan­i - è internazio­nale da molto tempo. Già negli anni Venti del secolo scorso, arrivavano a San Giovanni Rotondo lettere dal Sudamerica, dalla Turchia, dagli Usa». Bergoglio è il terzo papa in 31 anni a visitare San Giovanni Rotondo. «Il primo fu Giovanni Paolo II - dice Iafelice - Era il 1987 e Padre Pio non era ancora stato canonizzat­o. Il Papa rimase per 10 minuti inginocchi­ato davanti alla tomba di quello che era un semplice frate».

La gratitudin­e della comunità garganica viene manifestat­a da monsignor Castoro al momento del congedo. Il presule è provato dalla malattia, per un attimo si commuove. «Grazie - dice a Francesco perché ancora una volta si è chinato sulle ferite di chi soffre, soprattutt­o dei nostri bambini malati e delle loro famiglie. E ciò in continuità con la sua “Enciclica dei gesti”».

Monsignor Castoro «Grazie per essersi chinato sulle nostre sofferenze, secondo l’enciclica dei gesti»

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In raccoglime­nto Papa Francesco prega sulla tomba di San Pio
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