Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Avanti piano, solo un punto per il Bari

I biancoross­i non sfondano, 0-0 nell’insidiosa gara in trasferta contro il Cittadella

- Pasquale Caputi

Un pareggio e poco spettacolo. Finisce a reti inviolate la sfida del «Tombolato» tra Cittadella e Bari. Il risultato permette alle due squadre di tenere a distanza le inseguitri­ci restando saldamente in zona playoff. Nel primo tempo i veneti sfiorano il vantaggio al 34’ con Iori, fermato da un intervento miracoloso di Micai. Nella ripresa il Bari è più vivace anche se il Cittadella spreca un'altra occasione al 35', quando Arrighini riceve palla sottoporta da Strizzolo e calcia incredibil­mente fuori. Dal canto suo, il Bari reclama per una spinta in area di Varnier su Kozak al 5' della ripresa. Il copione dei biancoross­i è sempre lo stesso: primo tempo poco propositiv­o, ripresa migliore, difficoltà nel creare occasioni da gol. «Credo che il risultato sia giusto - commenta Fabio Grosso, tecnico del Bari - nonostante le due squadre abbiano dato il massimo per superarsi». La classsific­a: Bari quinto a -7 dal Frosinone secondo. Per i biancoross­i è ancora tutto aperto: l’ingresso nei playoff è decisament­e alla porta ma l’aggancio al quinto posto dopo tre pareggi consecutiv­i, è sempre più difficili.

Guardando la classifica, BARI consideran­do che si giocava in casa di una delle squadre più in forma del momento, il bicchiere è quasi mezzo pieno. Al «Tombolato» di Cittadella il Bari ottiene il suo sesto risultato utile consecutiv­o (tre vittorie e altrettant­i pareggi), scrivendo un canovaccio già visto nelle precedenti partite: primo tempo poco propositiv­o, ripresa migliore, difficoltà nel creare occasioni da gol, ma capacità di far punti con continuità.

Certo, non va dimenticat­o che di questo filotto le ultime tre gare sono stati altrettant­i pareggi. E senz’altro non va taciuto che sotto il profilo del gioco i biancoross­i sono assai lontani dalla squadra spumeggian­te apprezzata nel girone d’andata. Ma la classifica parla chiaro, la stranezza del campionato pure. E allora il quinto posto del Bari, a -7 dal Frosinone secondo della classe, può ancora essere un trampolino di lancio. A maggior ragione consideran­do la partita in meno rispetto ai ciociari. Empoli a parte (ancora una vittoria, stavolta con il Venezia), i risultati delle concorrent­i parlano chiaro: pareggio per Frosinone, Cremonese e Palermo, sconfitta per lo stesso Venezia e per il Parma.

In quest’altalena continua, insomma, il Bari continua a ondeggiare, anche con un punticino per volta. «Avremmo dovuto avere più coraggio nel primo tempo – ha detto Grosso nel post partita – perché quando l’abbiamo avuto, siamo stati pericolosi, sfornando molti cross. Invece ci siamo schiacciat­i troppo e gli abbiamo lasciato campo. Nella ripresa non a caso ci siamo impossessa­ti del pallino del gioco. Poi nel finale sono nuovamente usciti loro, anche perché noi abbiamo pagato un po’ di stanchezza. Alla fine credo che il risultato sia giusto, tra due squadre che hanno dato il massimo per superarsi».

In effetti la «questione primo tempo» sta diventando un tema fisso. E anche quando, come ieri, i biancoross­i hanno cominciato la gara con una buona occasione (Cissè dal limite dell’area), la scintilla non è scoccata. Il Cittadella ha vinto i duelli in mezzo al campo, dove Basha e Tello non hanno vissuto la loro miglior giornata, e Chiaretti tra le linee ha creato gioco e potenziali pericoli. I padroni di casa hanno avuto qualche chance per andare in vantaggio e solo un grande Micai, tornato sugli standard della scorsa stagiozie ne, ha evitato la capitolazi­one. Non che il Bari sia rimasto a guardare. Soprattutt­o nella fase finale della frazione, grazie a Henderson e al confermato Balkovec, in area di rigore sono arrivati palloni invitanti, senza che Kozak, il più dotato per stazza e altezza, sia riuscito a farli propri. Come da copione il secondo tempo è partito con una squadra arrembante, specialmen­te gra- al calcio facile di Balkovec e alla verve di Anderson e Improta. Quasi un fuoco di paglia però, ed è paradossal­e che nel momento in cui Grosso abbia lanciato nella mischia gli uomini con più qualità (Brienza e Galano, quest’ultimo partito dalla panchina per i postumi di una contusione), il Cittadella sia tornato a rendersi pericoloso. Prima con Pelagatti, poi con Arrighini.

Resta quindi la bontà del punto guadagnato, a dispetto di una prestazion­e non esaltante, e in casa di una diretta concorrent­e. A metà del girone di ritorno il Bari è pienamente in corsa per raggiunger­e l’obiettivo prefissato: i playoff. Urge però ritrovare gioco e i gol degli attaccanti. Il digiuno di Galano, Cissè e Improta continua. E se Brienza non inventa e i calci piazzati non fruttano, le reti non arrivano. Il bigliettin­o da visita non convince fino in fondo.

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 ??  ?? Karamoko Cissè tornava titolare dopo un lungo periodo di problemi fisici. L’attaccante guineano è anche andato vicino alla rete del vantaggio dopo pochi minuti di partita. Fabio Grosso ha proposto anche ieri il 4-3-3 ma con interpreti diversi rispetto...
Karamoko Cissè tornava titolare dopo un lungo periodo di problemi fisici. L’attaccante guineano è anche andato vicino alla rete del vantaggio dopo pochi minuti di partita. Fabio Grosso ha proposto anche ieri il 4-3-3 ma con interpreti diversi rispetto...
 ??  ?? Jure Balkovec ha disputato ieri la sua seconda partita con la maglia del Bari. Iil terzino sinistro sloveno ha sfiorato il gol
Jure Balkovec ha disputato ieri la sua seconda partita con la maglia del Bari. Iil terzino sinistro sloveno ha sfiorato il gol
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