Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Implantologia a misura di paziente Con la chirurgia computer guidata
Si evitano incisioni traumatiche e fastidiosi punti di sutura. E il sorriso che sembrava perduto, si può recuperare anche in un giorno
L'implantologia guidata dal computer ha rivoluzionato il trattamento implantare, garantendo meno invasività e più comfort per il paziente. Uno dei vantaggi principali di questa tecnologia è che tutto viene programmato prima dell'intervento chirurgico, quindi anche la protesi è realizzata in anticipo, in modo da poter essere applicata in tempi molti ridotti, rispetto alle metodiche tradizionali. Oggi sono ancora tante le persone che hanno perso la serenità e la sicurezza personali, a causa di inestetismi del cavo orale o di problemi tecnici legati alle protesi mobili. In molti casi, una corretta informazione può essere determinante nel decidere di darsi una nuova opportunità. «Con l’avvento dell’era digitale, l’implantologia ha subito grandi cambiamenti – dichiara il dottor Francesco Vurro, odontoiatra e protesista dentale con studio a Modugno, esperto del settore – al punto che gra- zie alle tecnologie moderne è oggi possibile ritrovare il sorriso in un solo giorno». Precisa, sicura e, soprattutto rapida, la chirurgia computer assistita consente di installare gli impianti in pochissimo tempo, senza traumatiche incisioni chirurgiche-gengivali e fastidiosi suture , con risultati ottimali in termini di qualità dei materiali, efficacia del prodotto e soddisfazione del paziente.
«Questa tecnica – spiega il dottor Vurro – può essere utilizzata nei casi di edentulia (perdita di denti) parziale o totale, dando la possibilità all’interessato di entrare la mattina nello studio odontoiatrico, con una protesi mobile e di uscirne il pomeriggio, con una fissa». Il passaggio da un’installazione all’altra, diventa fondamentale per la qualità di vita del paziente. E il tutto, si risolve con un minimo di tre appuntamenti dal dentista di fiducia. Il primo passo è la visita diagnostica: l’odontoiatra studia il caso e valuta se è possibile intervenire con la chirurgia computer assistita. A questo punto, il paziente viene sottoposto a Tac Dental Scan. Quindi, l’odontoiatra in- serisce gli impianti e la nuova protesi. «Utilizzando il proprio computer – riprende il dottor Vurro – si può lavorare “virtualmente” sulle immagini prodotte dalla Tac, in modo da studiare la morfologia ossea del paziente, simulare la posizione finale degli impianti in base alla quantità e qualità ossea e disegnare fin da subito la protesi fissa».
La terapia impiantare, è bene sottolinearlo, è una modalità di trattamento utile per sostituire elementi dentali mancanti. Nella comunità scientifica internazionale è considerata affidabile e con un’elevata percentuale di successo, ma questo non vuol dire che rappresenti sempre la soluzione ideale per sostituire denti naturali mancanti o per sostituire denti dalla prognosi incerta. Fondamentale, dunque, è il ruolo dell’odontoiatra, che valuta il quadro di salute del paziente e i benefici di un impianto, rispetto ad altre terapie. Tra le controindicazioni, all’odontoiatra spetta valutare i fattori di rischio legati al paziente, come le patologie sistemiche e l’abituale assunzione di farmaci che controindicano la chirurgia in genere. In caso di patologie, è bene che venga consultato anche il medico di famiglia.
Tra i fattori di rischio di un impianto, ci sono senz’altro il fumo di sigaretta, il diabete mellito scompensato, la chemioterapia antiblastica in atto, l’assunzione di difosfonati, usati nella terapia dell’osteoporosi. Altri fattori di rischio sono l’immunodepressione, le parafunzioni che aggravano i problemi meccanici e la crescita non ultimata del paziente stesso come ad esempio negli adolescenti perché l’osseointegrazione avviene regolarmente, ma l’impianto non segue l'accrescimento osseo e si potrebbe ritrovare , a termine crescita, decentrato rispetto alla posizione dei denti naturali. «L’inserimento dell’impianto – raccomanda il dottor Vurro – deve essere eseguito da personale qualificato e con procedimenti atti a escludere ogni contaminazione». La sterilità, come le caratteristiche merceologiche dell’impianto, sono garantite dalle normative europee, che impongono un marchio di conformità (CE), il quale, però, non garantisce l'affidabilità clinica del sistema implantare. Questa deve essere convalidata da studi clinici a medio e, preferibilmente, a lungo termine, pubblicati su riviste controllate da un comitato di lettura e recensite dagli organi internazionali. All’odontoiatra, ovviamente, spetta di accertarsi che gli impianti possiedano tali caratteristiche.
Il medico opera sulla base delle immagini della Tac, per studiare la morfologia ossea del paziente
È una soluzione rapida, sicura ed efficace al problema dell’edentulia, la mancanza di denti