Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nella sala da tè dove l’orologio gira al contrario

La storia di Vania e di Alessandro, primi sommelier pugliesi del tè

- Di Monica Caradonna

Si chiama Sinensis, si trova a Putignano e i loro proprietar­i sono i primi sommelier pugliesi del tè. Questa è la storia di Vania e Alessandro, due ragazzi che hanno creato un suggestivo locale dove degustare il tè diventa qualcosa di simile a un esercizio spirituale.

Aloro piace che le lancette vadano all’indietro. Hanno deciso che la loro vita, ragioniere lei e idraulico lui, dovesse assumere un’impronta più slow. Hanno fatto in modo che la favola avesse inizio; e non solo quella di una coppia stanca di un precariato asfissiant­e, ma anche quella di due persone che cercavano un senso nuovo per il loro tempo. Ecco, sì, è il tempo la variabile che detta legge nella storia di Vania e di Alessandro che, dismessi gli abiti da dipendenti, hanno vestito il loro miglior sorriso e indossato il papillon e sono diventati i primi tea sommelier di Puglia.

«Abbiamo seguito una nostra passione – racconta Vania – ma abbiamo deciso di imboccare la strada più difficile, quella della formazione, lontano da casa». Essere sommelier del tè è un po’ come diventare degustator­e di vino. Bisogna riconoscer­e, distinguer­e, sentire, studiare. Un corso durato tre anni per un totale di cinque livelli di formazione nella sede di Adematè a Novara dove si stanno formando i primi esperti italiani in questo settore e che ha aperto le porte verso un mondo davvero affascinan­te a Vania e Alessandro. Entrare nella loro tea room a Putignano (Sinensis, in piazza Plebiscito 5) è come attraversa­re la porticina del Paese delle Meraviglie di Carrollian­a memoria ed entrare in un luogo di grandi sorprese e di scoperte. Comodi sui divanetti di velluto, guardinghi, quasi in attesa che la teiera prenda vita, Vania dà il via alla degustazio­ne sensoriale.

Sono tre le fasi del gusto che bisogna seguire. Le stesse che sceglie un tè tester, perché il tè non è solo la bevanda bollente che scalda dal freddo invernale, ma è una cultura sconfinata. Si parte dalla fase secca, che va toccata e ne vanno sentiti i sentori, per poi passare all’infusione, quella che i sommelier chiamano liquore. Tatto, olfatto e gusto, sono le tre fasi di percezione che chi siede da Sinensis non può trascurare.

Solo dopo inizia il gioco degli abbinament­i, con il dolce ma anche con il salato. Il tè, come il vino, ha le sue specifiche proprietà aromatiche e la sua intensità, e deve essere abbinato ai cibi giusti in base alla sua capacità di reggere la struttura di un piatto. Tutto cambia, allora, se si sceglie un tè giallo o bianco, difficilme­nte abbinabili se non con un cibo senza grassi; più semplice lavorare con i tè blu e verdi. Con il salmone o con la carne, i tè sommelier non hanno dubbi perché la scelta ricade sul tè nero o su quelli fermentati. Il segreto è nella capacità di pulire il palato e prepararlo a un nuovo assaggio e a un altro ancora, mentre il tempo scorre... al contrario.

I sensi impegnati Tatto, olfatto e gusto rappresent­ano le tre fasi della percezione

I colori come guida Dopo comincia il gioco degli abbinament­i, con il dolce o con il salato

 ??  ?? Sugli scaffali Oltre 65 tipologie di tè da toccare, annusare e gustare, mentre il tempo scorre al contrario nel locale di Vania e Alessandro, il Sinensis di Putignano
Sugli scaffali Oltre 65 tipologie di tè da toccare, annusare e gustare, mentre il tempo scorre al contrario nel locale di Vania e Alessandro, il Sinensis di Putignano
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