Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Con i «Perdune» al via la Passione di Taranto
Esauriti alberghi e b&b. La città si prepara a vivere i giorni più importanti dell’anno
La prima coppia di «Perdune» uscirà oggi alle 15. E a Taranto cominciano i due giorni nei quali devozione e fede creano la miscela emotiva che ogni tarantino verace attende per dodici mesi, da un anno all’altro. I Riti della settimana santa, che fino a qualche anno fa erano un appuntamento delle tradizioni locali, sono diventati un brand riconosciuto quasi ovunque; ne hanno parlato televisioni e giornali, Sky Arte gli ha dedicato una trasmissione e spopolano anche sui social, tanto da essere diventati attrattori turistici. Alberghi e B&B sono prenotati da settimane e hanno esaurito la disponibilità.
La loro origine risale ai primi anni del ’700, quando il patrizio tarantino don Diego Calò fece realizzare a Napoli le statue di Gesù Morto e dell’Addolorata. Nel 1765 un suo discendente, Francesco Antonio Calò, fece regalo alla confraternita del Carmine delle due statue con il vincolo di continuare a organizzare la processione dei Misteri.
Così, ancora oggi, i confratelli si preparano a «nazzicare». Sono le ore che precedono le due processioni, dell’Addolorata il giovedì santo a mezzanotte e dei Misteri il venerdì alle 17, curate nei minimi dettagli dalle due Arciconfraternite su cui ricade la responsabilità storica e l’onere di organizzarle.
Oggi alle 15 si mettono in marcia i «Perdune». Sono le coppie di confratelli del Carmine che vanno in pellegrinaggio a visitare i «sepolcri» allestiti nelle chiese della città. Sia del Borgo nuovo, la «posta di campagna» perché in origine questa zona non esisteva ancora, che della Città vecchia, la «posta di città». I «Perdune conquistano la «posta» con un’asta che quest’anno ha toccato quota 1500 euro per la prima della città vecchia, la più ambita. Seguono un percorso prefissato e devono rientrare alle 23.
Alle 24 in punto prende il via la processione dell’Addolorata dalla chiesa di San Domenico, nella città vecchia. Raduna attorno a sé migliaia di fedeli, di amanti della tradizione, turisti e presenzialisti ad ogni costo. Dopo una sosta alle Suore di Maria Immacolata, in città nuova, riattraversa il ponte girevole per rientrare a san Domenico il venerdì mattina.
I Riti continuano domani. Alle 17 sarà il «troccolante» ad affacciarsi dalla chiesa del Carmine per far allungare dietro di sé, scandendone la marcia, la processione dei Misteri con le sue otto statue. Dopo una «nazzicata» estenuante di oltre dodici ore il «troccolante» busserà tre volte al portone della chiesa. Sabato mattina, attorno alle sette secondo tradizione, le porte si apriranno e i confratelli troveranno l’adeguato riposo. E cominceranno a pensare al prossimo anno.