Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fatale Ascoli per Grosso Addio al secondo posto
Brutta battuta d’arresto per gli uomini di Grosso sorpresi dal gol in avvio Biancorossi pericolosi solo con tiri da lontano
Il Bari torna sulla terra. Dopo i gol con il Brescia e la pioggia di complimenti, i biancorossi si perdono e perdono ad Ascoli. Decide Buzzegoli all’alba del match, ma incide soprattutto l’incapacità di trovare il varco giusto. Non è un fatto di volontà (il Bari ce l’ha messa tutta), ma di qualità delle giocate. Stavolta l’approccio di Sabelli e compagni lascia parecchio a desiderare. L’Ascoli parte meglio, vivace e ambizioso. Non a caso dopo tre minuti i padroni di casa passano in vantaggio. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo Buzzegoli ha la possibilità di calciare indisturbato da circo 20 metri. Nessuno “sale”, Micai è coperto, la doccia è parecchio gelata. Sui biancorossi tornano ad aleggiare gli spetti dei primi tempi, quelli in cui la squadra non si propone, anzi subisce. I primi 20 minuti seguono questo canovaccio, con la difesa ospite che balla pericolosamente prima con Marrone, poi con Empereur. Dal 25’ il Bari comincia a giocare. Nenè si fa vedere con un bel diagonale, Henderson tenta il destro di classe, Improta non riuscire a superare Agazzi in uscita dopo una bella giocata di Cissè. Nulla da fare.
Complessivamente il Bari difetta nella fase iniziale della manovra, con Tello e Petriccione spesso prevedibili, e questo non agevola il compito del tridente, che pure sembra in palla. Non è un caso che il Bari abbia un possesso palla di gran lunga predominante, senza però trovare varchi e pericolosità. L’Ascoli è compatto, e in contropiede sa come farsi sentire, soprattutto dopo l’ingresso in campo di D’Urso e Clemenza. Grosso per accendere la luce si affida prima a Galano, poi a Iocolano, ma il fortino ascolano regge senza gravi patemi. Col passare dei minuti il Bari prende campo, l’Ascoli cala. Petriccione e Sabelli ci provano dalla distanza, il primo in mezzo al campo prova a crescere in personalità. I “galletti” tentano l’assedio, con calci d’angolo e piazzati. Ma non c’è nulla da fare, il bunker regge, anche l’ingresso di Kozak non cambia nulla. Il Bari perde una chance e fa un deciso passo indietro, sia sul piano della prestazione, che in prospettiva rimonta.