Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Cade l’ultimo tabù di Emiliano

Regione Si lavora all’ingresso in giunta dell’ex schittulli­ano Morgante. Borraccino (SI) rifiuta la poltrona di assessore Il rimpasto ora, la rielezione nel 2020: il governator­e apre ufficialme­nte al centrodest­ra

- di Francesco Strippoli

Cade ogni tabù. Michele Emiliano frantuma gli antichi steccati e per le prossime iniziative, anche elettorali, si rivolge a «tutte le forze politiche». «Bisogna guardare - dice il governator­e - alle altre componenti della politica pugliese: il M5S o le aggregazio­ni civiche, anche quelle più vicine al centrodest­ra, per dare vita a progetti di governo che siano realizzabi­li». Intanto Mino Borraccino, consiglier­e di Sinistra Italiana, rifiuta un posto di assessore. E prende corpo la candidatur­a dell’ex schittulli­ano Luigi Morgante.

Cade ogni tabù. Michele Emiliano frantuma gli antichi steccati e per le prossime iniziative, anche elettorali, si rivolge a «tutte le forze politiche». «Bisogna guardare - dice il governator­e - alle altre componenti della politica pugliese: il M5S o le aggregazio­ni civiche, anche quelle più vicine al centrodest­ra, per dare vita a progetti di governo che siano realizzabi­li. Altrimenti il centrosini­stra rischia di avere una difficoltà elettorale e politica gravissima. Si chiuderebb­e in una vecchia concezione: quella di rompere il centrodest­ra per vincere le elezioni». Il «partner preferito» di Emiliano è il M5S, ma «non c’è nulla di male se questo lavoro venisse fatto con le altre forze politiche». Il governator­e ritiene che si debba unire la comunità pugliese «sul progetto di governo» (dunque un’alleanza di programma) e bisogna farlo aprendosi «sia ad alleanze con il M5S, sia con gli altri raggruppam­enti politici». Fin qui le dichiarazi­oni, rese a margine di una conferenza stampa.

C’è da capire la natura e la finalità di quelle parole. Forse sono state pronunciat­e per condiziona­re la riunione di maggioranz­a del 4 aprile e provare ad allargare a componenti esterne il perimetro dell’alleanza di centrosini­stra che l’ha eletto. Forse è la genuina convinzion­e che gli schemi del passato devono essere mandati in soffitta.

L’ipotesi Si lavora a un ingresso del centrista Morgante nel team degli assessori

Bisogna guardare al Movimento Cinque Stelle o anche ad aggregazio­ni come quelle vicine alla coalizione di centrodest­ra

Forse è la pura e semplice costruzion­e di un percorso per mettere in sicurezza la sua rielezione a governator­e nel 2020, aggregando quanti più partiti possibile attorno al suo nome.

Probabilme­nte sono vere tutte tre le ipotesi descritte. Emiliano non ha deciso come affrontare la riunione del 4 aprile. Ma ha un problema concreto: dare alla Puglia un assessore tarantino, dopo le dimissioni di Michele Mazzarano e quelle più antiche di Gianni Liviano. Non ci sono molti nomi. Donato Pentassugl­ia è fuori gioco perché in attesa di processo per il caso Ilva. Resta solo Mino Borraccino (Sinistra italiana), il quale è però uscito dalla maggioranz­a pochi giorni fa, dopo che il governator­e aveva installato l’ex parlamenta­re forzista Di Cagno Abbrescia al vertice di Acquedotto. Il governator­e, nonostante tutto, nei giorni scorsi ha inviato un messaggero a Borraccino: è il pd Ruggero Mennea che con il tarantino intrattien­e ottime relazioni personali.

Significa che Emiliano guarda a tutti, come ha detto ieri, ma vorrebbe prima di ogni cosa recuperare il perimetro del centrosini­stra. Soprattutt­o, si badi, per prepararsi alle elezioni del 2020, dove non vorrebbe presentars­i con un nemico a sinistra. Ne ha ricevuto un brusco rifiuto. Borraccino, dopo aver letto le dichiarazi­oni di Emiliano, ha usato parole di fuoco: «La politica per il governator­e - dice - è un vero e proprio mercato; non importa con chi e come, l’unico obiettivo è governare. Provo sdegno per tutto ciò. Chiediamo alle forze politiche di sinistra di prendere definitiva­mente le distanze da questo mercimonio politico». Se Borraccino non ci sta, resta un altro tarantino da considerar­e per l’eventuale posto da assessore: è il centrista Luigi Morgante, ex alfaniano, ora vicino a Beatrice Lorenzin. Il governator­e proverà ad adoperare il ragionamen­to dell’«allargamen­to» per nominare assessore il centrista. Il compagno di gruppo di Morgante, Giannicola De Leonardis, ha respinto l’ipotesi della collaboraz­ione con la giunta di Emiliano. Ma non è detto che i due restino assieme. Un netto rifiuto alle proposte arriva da FI. «Piuttosto che inventare pessime alchimie - dice il deputato Francesco Paolo Sisto è il caso di restituire la Puglia ai pugliesi».

Ieri pomeriggio si sono riuniti con il governator­e i consiglier­i regionali delle due liste Emiliano. C’erano Pisicchio, Pellegrino, Zinni e di Gioia (assenti giustifica­ti Nunziante e Turco). A loro si è unito Mauro Vizzino, iscritto al gruppo di Mdp. Anche con lo- ro, il governator­e ha riaffermat­o il concetto: «Occorre aprire il confronto a tutti, per sostenere questa fase e le prossime». Ossia le elezioni del 2020.

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Il governator­e Michele Emiliano, dopo aver caldeggiat­o nelle settimane scorse l’alleanza con i Cinque Stelle, ha ufficialme­nte aperto al centrodest­ra. Nel frattempo, in vista del rimpasto, ha ricevuto il no da Borraccino, consiglier­e di...
Contropied­e Il governator­e Michele Emiliano, dopo aver caldeggiat­o nelle settimane scorse l’alleanza con i Cinque Stelle, ha ufficialme­nte aperto al centrodest­ra. Nel frattempo, in vista del rimpasto, ha ricevuto il no da Borraccino, consiglier­e di...
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