Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Ateneo, la rivolta di Medicina

Università I docenti proclamano sciopero e mettono a rischio gli appelli, gli studenti non ci stanno Le associazio­ni al preside: «Noi danneggiat­i, alla fine paghiamo sempre per tutti»

- Di Lucia Del Vecchio

I docenti proclamano sciopero, gli appelli estivi potrebbero saltare e gli studenti di Medicina guidano la protesta. «Non possiamo pagare per tutti», sostengono le associazio­ni in una petizione presentata affinché si ponga rimedio alla situazione. Il preside, Loreto Gesualdo, assicura interventi adeguati.

«Un sistema universita­rio, i cui docenti sono umiliati dal governo, è un sistema universita­rio destinato alla morte del pensiero»: la frase che Piero Calamandre­i pronuncia nei Discorsi all’Assemblea Costituent­e campeggia in un video pubblicato sulla pagina facebook del “Movimento per la Dignità della Docenza Universita­ria” che, dopo il mancato sblocco degli aumenti stipendial­i da parte del governo, proclama un nuovo sciopero.

In sostanza, durante la sessione estiva, i docenti che aderiranno si asterranno dallo svolgiment­o del primo degli appelli previsti per gli esami di profitto. Per gli studenti, secondo il Movimento, non danni, ma solo disagi che saranno comunque alleviati da tutele ad hoc per i laureandi, gli studenti Erasmus, le studentess­e in attesa di un bambino e per coloro che abbiano problemi di salute documentat­i. I docenti chiedono anzi pieno appoggio, tanto più che, tra le richieste rivolte al governo, c’è anche quella che vengano stanziati 80 milioni di euro ai fini di incrementa­re il “Fondo integrativ­o statale per la concession­e delle borse di studio” per gli studenti universita­ri.

Il rettore dell’Università Aldo Moro, Antonio Uricchio rassicura: «Saranno messe in campo modalità di tutela per non danneggiar­e nessuno, come è stato fatto in occasione di un altro sciopero», dichiara. Ma gli studenti non ci stanno. Si organizzan­o soprattutt­o gli studenti della Scuola di Medicina, che a Bari conta circa quattromil­a iscritti. Le Associazio­ni Studenti Per, Ops-Obiettivo Profession­i sanitarie e Per Le Distaccate presentano una petizione sottoscrit­ta dalla maggioranz­a degli studenti e la inviano al presidente della Scuola, il professor Loreto Gesualdo. Che al Corriere spiega: «Intanto, mi auguro che questo sciopero possa rientrare. Magari con la formazione del nuovo governo, potrebbero esserci prospettiv­e diverse. In ogni caso, non mi preoccuper­ei più di tanto, anche perché i miei docenti sono sempre stati disponibil­i e lo saranno sicurament­e, anche ad aggiungere un appello, laddove ci fosse la necessità, perché al primo posto mettono gli studenti. Sono abbastanza fiducioso - prosegue - che non si creeranno disfunzion­i, qualora lo sciopero fosse confermato e l’adesione fosse alta. Monitorere­mo, nei prossimi giorni, la situazione. Manterrei la calma».

Gli studenti, però, non mollano. «L’intera comunità studentesc­a è concorde nel considerar­e le modalità di tale sciopero inadeguate e inopportun­e, perché ancora un volta il corpo studentesc­o è utilizzato come mezzo di amplificaz­ione di problemati­che di cui non è soggetto», si legge nella petizione firmata dai rappresent­anti delle Associazio­ni Ilenia Ritacco, Nunzio Simeone, Stefano Martano ed Emanuele Rollo. Petizione attraverso cui chiedono «che per tutti gli esami interessat­i dallo sciopero venga stabilito che il numero degli appelli che ogni studente può sostenere a luglio sia di due per ogni esame di profitto, in mo- do da consentire l’acquisizio­ne dei crediti formativi universita­ri necessari per presentare la domanda di borsa di studio e procedere in maniera lineare il proprio percorso accademico. Una decisione che deve essere presa nel più breve tempo possibile». Impegno che il presidente della Scuola di Medicina, Gesualdo, annuncia: «Sicurament­e interverrò per garantire agli studenti i loro diritti. Non sono loro a dover pagare colpe che sono del governo».

«Pur rispettand­o e comprenden­do le ragioni di tutti afferma il portavoce, Rollo crediamo vada assicurata la possibilit­à di proseguire il percorso accademico senza ritardi e intoppi. Dopo l’esperienza vissuta con l’ultimo sciopero dei docenti universita­ri nella sessione invernale, abbiamo formulato un questionar­io sottoposto ad un campione di studenti iscritti a diversi corsi di laurea. E i risultati evidenzian­o forti disagi». Eccoli: secondo l’indagine, «il 60% degli studenti ha confermato che lo sciopero relativo alla sessione settembre-ottobre ha rallentato notevolmen­te il personale percorso accademico, sia perché si è conclusa in ritardo la sessione di esami, sia perché è stata ostacolata la possibilit­à di accumulare i crediti formativi necessari per la richiesta di eventuali borse di studio, inficiando il diritto allo studio stesso di cui l’Università è garante». Non solo. Dal questionar­io risulta che «il 4% degli studenti non è riuscito a raggiunger­e i crediti formativi universita­ri necessari per l’iscrizione all’anno successivo, con l’obbligo di iscriversi con lo status di studente ripetente e il conseguent­e pagamento del massimo importo previsto dal regolament­o tasse dell’Ateneo».

In vista del prossimo sciopero, gli studenti manifestan­o preoccupaz­ione per la impossibil­ità di pianificar­e il proprio percorso di studio, anche a causa della incertezza sull’adesione o meno del docente di riferiment­o e quella di non riuscire poi ad avere in tempo i crediti necessari per partecipar­e al bando per ottenere borsa di studio e alloggio.

Le associazio­ni Le modalità dell’astensione sono inadeguate, studenti utilizzati per amplificar­e problemati­che che non li riguardano

Il preside Gesualdo Nei prossimi giorni esaminerem­o la situazione, interverrò per tutelare i diritti di tutti Non si possono pagare colpe del governo

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