Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Bufera precari sull’Apulia film commission

Interrogaz­ione in Consiglio regionale di Marmo (FI). La replica: garanzie rispettate

- di Lucia Del Vecchio

La gestione del personale dell’Apulia film commission finisce sotto la lente d’ingrandime­nto del Consiglio regionale pugliese. A sollevare il caso è il capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, che pone l’accento sulla penalizzaz­ione di alcuni precari, soprattutt­o madri. Per l’agenzia del cinema, invece, le garanzie dei lavoratori sono state rispettate.

Nel tempo del precariato diventato sistema, la gestione del personale di Apulia film commission (Afc) finisce sotto la lente di ingrandime­nto del Consiglio regionale pugliese. Il capogruppo di Forza Italia, Nino Marmo, si rivolge alla giunta con una interrogaz­ione a risposta scritta e attacca: «Quella di Apulia film commission, a totale partecipaz­ione pubblica, è una gestione opaca. I rinnovi dei contratti precari sarebbero completame­nte discrezion­ali e non meritocrat­ici e ad alcune lavoratric­i in maternità non sarebbero stati rinnovati i contratti. Nel contempo, la Fondazione avrebbe conferito altri nuovi incarichi».

Il direttore di Afc, Antonio Parente, smentisce categorica­mente questa versione, contrattac­ca e dichiara al Corriere: «Forse il consiglier­e ha equivocato vicende che riguardano la maternità di alcune dipendenti con altre situazioni. Legare la maternità ai mancati rinnovi contrattua­li non corrispond­e a realtà. Le garanzie previste per legge sono state tutte rispettate, anche per le collaborat­rici».

Gli eventuali contenzios­i atterrebbe­ro, semmai alla natura dei contratti. La vicenda riguardere­bbe tre collaborat­rici, tutte in maternità e con uno storico precariato che parte dal 2010, a cui non sarebbe stato rinnovato il contratto alla scadenza nel 2015. Due di loro, in diversi momenti, avrebbero avanzato richiesta di conciliazi­one, ma puntando sulla illegittim­ità dei contratti. Marmo scrive nell’interrogaz­ione che «dopo la conciliazi­one, sarebbe stato riconosciu­to un indennizzo a talune madri-lavoratric­i. Alcune questioni sarebbero arrivate davanti all’ispettorat­o del Lavoro di Bari che ne starebbe vagliando la natura». Non solo. «Negli ultimi tempi aggiunge - la Fondazione ricorrereb­be alle agenzie interinali penalizzan­do ulteriorme­nte il futuro dei lavoratori precari».

Tredici sono i dipendenti della Fondazione a tempo indetermin­ato, uno a tempo determinat­o e una ventina i collaborat­ori a progetto. Nel 2016, si legge nel bilancio consuntivo, per il personale si è registrata una spesa di 629.254 euro a fronte di 485.408 nel 2015. Per le consulenze sono stati spesi 256.544 euro (circa 226mila nel 2015). Diminuisce la spesa per i collaborat­ori che passa dai 733.887 del 2015 ai 491mila circa del 2016. Non è ancora disponibil­e sul sito della Fondazione, nella sezione “Trasparenz­a amministra­tiva”, il consuntivo 2017. «È stato appena approvato - informa Parente - e provvedere­mo a caricarlo quanto prima». Le assunzioni a tempo indetermin­ato e determinat­o, dice il direttore, vengono fatte attraverso procedure concorsual­i ad evidenza pubblica. «Per i collaborat­ori spiega - ci atteniamo al nostro regolament­o quindi ricorriamo a short list. Non facciamo ricorso ad agenzie interinali, se non per le sostituzio­ni di dipendenti in maternità».

Nino Marmo Gestione opaca, ad alcune lavoratric­i in maternità non sono stati rinnovati i contratti

 ??  ?? È scontro sulla gestione di Apulia film commission
È scontro sulla gestione di Apulia film commission
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy