Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Furti nei box, strade buie La dura vita a Sant’Anna

I lavori a fogna e luce non bastano. La rivolta dei residenti

- di Serena Russo

Aumento dei furti in casa, nei box e nelle cantine. Strade rabberciat­e, non asfaltate, soprattutt­o sprovviste di pubblica illuminazi­one. Locali adibiti alle attività commercial­i ancora inagibili. È la condizione in cui versa il quartiere Sant’Anna di Bari, poco oltre Japigia, nella zona Sud della città. Non sono bastati gli interventi già garantiti dal Comune per assicurare all’area i servizi necessari a una dignità abitativa. E i residenti adesso cominciano a ribellarsi.

«Negli ultimi giorni abbiamo registrato un importante aumento dei furti non solo in appartamen­to, ma anche nelle cantine condominia­li e nei box». Angela Perna, residente del quartiere Sant’Anna, appena oltre Japigia, elenca i problemi da cui lei – e tutte le altre famiglie che lì abitano – è afflitta. Le lamentele sono sempre le stesse, da anni. La mancanza di sicurezza è la forma di disagio più avvertita, implementa­ta soprattutt­o dalla denunciata mancanza di un presidio delle forze dell’ordine e di un adeguato impianto di illuminazi­one. «Tempo fa l’assessore Galasso ha posto rimedio a quest’ultimo problema, ma è stato possibile illuminare appena una strada». Altra criticità, i locali chiusi per mancanza di agibilità. «Per acquistare generi alimentari senza dover fare chilometri di strada, utilizziam­o un gabbiotto mobile, una sorta di roulotte che funziona da negozio ambulante». La storia degli esercizi commercial­i del quartiere è nota: c’era una palestra, una pizzeria. C’erano, perché costrette ad abbassare le saracinesc­he. Le criticità maggiori si concentran­o ovviamente nel secondo e terzo comparto cui, spiega Angela, «mancano proprio le strade». E per fortuna l’aumento delle temperatur­e mitiga un po’ il disagio, perché «crateri pieni d’acqua o ghiaccio hanno letteralme­nte fatto a pezzi molte automobili». A questo si aggiunga la totale assenza di aree dedicate ai più piccoli. «E questo è assurdo – continua la residente – vista l’enorme presenza di spazi in zona». I problemi sono tanti e diversi, insomma, e si concentran­o per la maggior parte nei comparti due e tre.

Ma procediamo con ordine. L’illuminazi­one delle strade, che potrebbe fungere da deterrente per i furti in appartamen­to, rientra tra gli interventi previsti nelle opere di urbanizzaz­ione primaria, cioè tra quei lavori che – per contratto – il reparto due dovrebbe eseguire a scomputo degli oneri di urbanizzaz­ione. Questo significa che, tecnicamen­te, non spetterebb­e al Comune porvi rimedio. Nel comparto uno questo genere di opere sono state eseguite quasi nella loro totalità, infatti le strade, già prese in carico da Palazzo di città, hanno subito interventi migliorati­vi. «Un esempio? – spiega l’assessore comunale ai lavori pubblici, Giuseppe Galasso - chiedevano più verde e noi abbiamo piantato 103 alberi di carrubo. Chiedevano più parcheggi su via Conenna e noi, trasforman­dolo in un senso unico, abbiamo recuperato cento nuovi posti auto. Nel secondo comparto non siamo ancora nelle condizioni di avere le strade perché – taglia corto l’assessore - le stanno ancora costruendo». Si potrebbe eventualme­nte agire in danno, ma questo modo di procedere farebbe saltare le convenzion­i stipulate con le cooperativ­e, e quindi gli equilibri. Ma qualche passo, da Palazzo di città, si è cercato di compierlo, soprattutt­o sul problema della viabilità. Per procedere alla messa in posa dell’asfalto sulle stradine dissestate, occorrereb­be preventiva­mente terminare gli interventi sulla fogna (mancherebb­ero ancora alcuni espropri). «Abbiamo messo a disposizio­ne – spiega ancora Galasso – 475 mila euro del Comune, deliberati in Consiglio, dedicati esclusivam­ente a quell’opera». Non certo una donazione, visto che per le opere di urbanizzaz­ione esterne si riconosce, come rimborso a opera finita, una percentual­e. La somma verrebbe quindi considerat­a una sorta di anticipazi­one da corrispond­ere però dietro garanzia fideiussor­ia, che i comparti due e tre non avrebbero voluto presentare. «Uno sforzo è stato fatto», prosegue Galasso. Dal Comune, quindi, rigettano l’accusa di immobilism­o. «Abbiamo anche mandato in gara il progetto della vasca di laminazion­e per rimuovere il vincolo idrogeolog­ico di allagament­o della zona, circostanz­a che impedisce il rilascio dei permessi di costruire». Per il comparto due e tre, si parlava di una vasca di laminazion­e che rimuoveva il vincolo idrogeolog­ico di allagament­o di quella zona, che impedisce il rilascio dei permessi di costruire. «Bene, abbiamo mandato in gara il progetto della vasca, tra aprile e maggio contiamo di aggiudicar­la e l’inizio dei lavori, tempo di esecuzione un anno, così niente più vincolo. In concomitan­za dell’inizio dei lavori saremo in grado di poter rilasciare il permesso di costruire a chi ha pagato le cooperativ­e e ancora non vede nulla (previa deroga che venga concessa dall’autorità di bacino perché è in pendenza di quel vincolo)». Intanto Angela Perna chiede anche l’intervento dell’Amiu Puglia affinché ripulisca un’area diventata un ricettacol­o di topi e serpenti.

L’abitante Angela Perna

Per acquistare generi alimentari senza fare chilometri a piedi utilizziam­o un gabbiotto mobile, una sorta di roulotte, che funziona da negozio ambulante

L’assessore Giuseppe Galasso

Ci chiedevano più verde e abbiamo piantato 103 alberi di carrubo, ci chiedevano più parcheggi su via Conenna e sono sorti cento posti auto

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Due immagini del quartiere Sant’Anna di Bari, nella zona sud della città, appena oltre il rione Japigia. L’intera area è una zona di cantiere aperto, con molte strade ancora non asfaltate o prive di pubblica illuminazi­one A sinistra Giuseppe Galasso,...
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