Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Progetto Enea a Frascati Amati protesta e chiede una nuova valutazione «Commissione di parte»
Una commissione indipendente. È quanto chiede il consigliere regionale Pd, e presidente della commissione Bilancio, Fabiano Amati dopo che la scelta per l’insediamento Enea sulla fusione nucleare è caduta su Frascati, nel Lazio. La candidatura della Cittadella della ricerca di Brindisi (arrivata seconda) è stata bocciata per soli 4 voti, ma Amati avanza seri dubbi sulla imparzialità di chi ha operato la scelta. «La commissione era composta per la gran parte da personale Enea in servizio a Frascati», dice senza mezzi termini.
«Da una prima valutazione — spiega Amati —, la scelta di Frascati in danno di Brindisi mi sembra molto forzata». E spiega nel dettaglio perché. «La proposta di Brindisi ha ottenuto lo stesso punteggio di Frascati sui requisiti essenziali (100), un punteggio maggiore sugli ulteriori elementi (100 contro 91) e il miglior punteggio sull’offerta economica (5 contro 0). Abbiamo invece perduto (22,49 contro 4,5) sul vaper lore delle infrastrutture». Ma, obietta Amati, non è chiaro se Frascati abbia messo sul piatto della bilancia l’intera struttura di ricerca ottenendo così quel punteggio sulle infrastrutture. «Dobbiamo forse pensare che a Frascati intendano abbandonare tutte le attività in corso destinare interamente gli spazi all’esperimento Dtt di fusione nucleare?».
Da qui la sua richiesta di ottenere un riesame della valutazione, questa volta affidata a una commissione totalmente indipendente. E se ciò non dovesse accadere, Amati spinge
lo sguardo ancora più in là e prospetta un’impugnazione dinanzi all’autorità giudiziaria. «Che la scelta sia stata forzata è facilmente riscontrabile anche dalla lettera di trasmissione della graduatoria da parte del presidente della commissione, Alessandro Ortis, al presidente dell’Enea — dice ancora Amati —. In quella lettera, infatti, si legge che “Frascati si presenterebbe come il sito che storicamente è impegnato sulla fusione e che quindi offre interessanti garanzie per il successo dell’impresa, minori costi di realizzazione e più agevoli condizioni per il coinvolgimento di personale Enea”. Ciò vale quanto dire che l’avviso pubblico era inteso come mera foglia di fico e quindi si poteva evitare, perché se i requisiti di scelta erano rivolti al sito che storicamente si occupa di fusione e a una sede con personale Enea, l’esito in favore di Frascati l’avrebbe fatto conseguire anche il sorteggio per esclusioni successive. La scelta dell’avviso pubblico è molto impegnativa e non si risolve in mere concessioni alla narrativa della trasparenza». Per la Cittadella di Brindisi, l’insediamento del centro Enea sarebbe stata un’occasione unica per dare nuovo slancio alla struttura, che oggi è in gran parte vuota. La Regione Puglia, sollecitata proprio da Amati, l’aveva candidata soprattutto per queste ragioni, ma anche per la vicinanza di due Università e per le ricadute economiche.
A supporto della protesta di Amati si è schierato il vicepresidente del Consiglio della Regione Puglia, Peppino Longo, che ritiene necessario « il coinvolgimento di tutto il Consiglio regionale a difesa di un sito pugliese considerato dagli esperti all’avanguardia, come del resto ampiamente dimostrato dai punteggi ottenuti nel confronto diretto con Frascati». Il deputato uscente di Forza Italia Rocco Palese parla invece di «silenzio assordante della politica pugliese e delle istituzioni che non hanno fatto niente per “condizionare” questa decisione a favore del nostro territorio». Proteste anche dalla Regione Abruzzo: il sito di Manoppello è arrivato terzo.
Seconda La Cittadella della ricerca di Brindisi è arrivata seconda a quattro punti dal sito del Lazio
Requisiti Il sito pugliese è risultato primo in tutti i requisiti richiesti ma non nelle infrastrutture