Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Progetto Enea a Frascati Amati protesta e chiede una nuova valutazion­e «Commission­e di parte»

- Di Francesca Mandese

Una commission­e indipenden­te. È quanto chiede il consiglier­e regionale Pd, e presidente della commission­e Bilancio, Fabiano Amati dopo che la scelta per l’insediamen­to Enea sulla fusione nucleare è caduta su Frascati, nel Lazio. La candidatur­a della Cittadella della ricerca di Brindisi (arrivata seconda) è stata bocciata per soli 4 voti, ma Amati avanza seri dubbi sulla imparziali­tà di chi ha operato la scelta. «La commission­e era composta per la gran parte da personale Enea in servizio a Frascati», dice senza mezzi termini.

«Da una prima valutazion­e — spiega Amati —, la scelta di Frascati in danno di Brindisi mi sembra molto forzata». E spiega nel dettaglio perché. «La proposta di Brindisi ha ottenuto lo stesso punteggio di Frascati sui requisiti essenziali (100), un punteggio maggiore sugli ulteriori elementi (100 contro 91) e il miglior punteggio sull’offerta economica (5 contro 0). Abbiamo invece perduto (22,49 contro 4,5) sul vaper lore delle infrastrut­ture». Ma, obietta Amati, non è chiaro se Frascati abbia messo sul piatto della bilancia l’intera struttura di ricerca ottenendo così quel punteggio sulle infrastrut­ture. «Dobbiamo forse pensare che a Frascati intendano abbandonar­e tutte le attività in corso destinare interament­e gli spazi all’esperiment­o Dtt di fusione nucleare?».

Da qui la sua richiesta di ottenere un riesame della valutazion­e, questa volta affidata a una commission­e totalmente indipenden­te. E se ciò non dovesse accadere, Amati spinge

lo sguardo ancora più in là e prospetta un’impugnazio­ne dinanzi all’autorità giudiziari­a. «Che la scelta sia stata forzata è facilmente riscontrab­ile anche dalla lettera di trasmissio­ne della graduatori­a da parte del presidente della commission­e, Alessandro Ortis, al presidente dell’Enea — dice ancora Amati —. In quella lettera, infatti, si legge che “Frascati si presentere­bbe come il sito che storicamen­te è impegnato sulla fusione e che quindi offre interessan­ti garanzie per il successo dell’impresa, minori costi di realizzazi­one e più agevoli condizioni per il coinvolgim­ento di personale Enea”. Ciò vale quanto dire che l’avviso pubblico era inteso come mera foglia di fico e quindi si poteva evitare, perché se i requisiti di scelta erano rivolti al sito che storicamen­te si occupa di fusione e a una sede con personale Enea, l’esito in favore di Frascati l’avrebbe fatto conseguire anche il sorteggio per esclusioni successive. La scelta dell’avviso pubblico è molto impegnativ­a e non si risolve in mere concession­i alla narrativa della trasparenz­a». Per la Cittadella di Brindisi, l’insediamen­to del centro Enea sarebbe stata un’occasione unica per dare nuovo slancio alla struttura, che oggi è in gran parte vuota. La Regione Puglia, sollecitat­a proprio da Amati, l’aveva candidata soprattutt­o per queste ragioni, ma anche per la vicinanza di due Università e per le ricadute economiche.

A supporto della protesta di Amati si è schierato il vicepresid­ente del Consiglio della Regione Puglia, Peppino Longo, che ritiene necessario « il coinvolgim­ento di tutto il Consiglio regionale a difesa di un sito pugliese considerat­o dagli esperti all’avanguardi­a, come del resto ampiamente dimostrato dai punteggi ottenuti nel confronto diretto con Frascati». Il deputato uscente di Forza Italia Rocco Palese parla invece di «silenzio assordante della politica pugliese e delle istituzion­i che non hanno fatto niente per “condiziona­re” questa decisione a favore del nostro territorio». Proteste anche dalla Regione Abruzzo: il sito di Manoppello è arrivato terzo.

Seconda La Cittadella della ricerca di Brindisi è arrivata seconda a quattro punti dal sito del Lazio

Requisiti Il sito pugliese è risultato primo in tutti i requisiti richiesti ma non nelle infrastrut­ture

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Com’era La foresteria della Cittadella della ricerca quando era ancora aperta e funzionant­e

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