Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
All’inglese Winterbottom l’Ulivo d’Oro alla carriera
Jamal è un ragazzo afghano deciso a raggiungere Londra via terra con il miraggio di un avvenire migliore. La sua storia è di quelle che commuovono e non si scordano. Ma è anche la storia di tanti migranti che oggi fuggono disperati da guerre e miserie che la loro terra genera in abbondanza.
A raccontarla è Cose di questo mondo (In this world, 2002), un film di Michael Winterbottom vincitore dell’Orso d’oro a Berlino nel 2003. Winterbotton, 57 anni, regista inglese di Blackburn, cresciuto alla scuola impegnata di Ken Loach, già sobillatore di emozioni e riflessioni con Welcome to Sarajevo (sugli orrori della guerra) e con il documentario The Road to Guantanamo (sul campo di prigionia all’interno della base navale americana a Cuba), riceverà questa sera l’Ulivo d’Oro al Festival del Cinema Europeo di Lecce (alle 20.30, sala 2 del Multisala Massimo). Il regista incontrerà il pubblico, introdotto da Luca Bandirali, e ritirerà il premio alla carriera. Al termine dell’incontro sarà proiettato Cose di questo mondo. Quel viaggio della speranza e della disperazione che, ogni giorno, mette in marcia i più poveri del mondo verso quelle frontiere ricche dell’Occidente che gli Stati tendono sempre più a chiudere. Un film politico, quanto mai attuale. «Gente che percorre migliaia di chilometri – disse Winterbottom presentando il film - che impegna tutti i suoi risparmi, che rischia. Ho fatto questo film per mostrare tutto questo».
L’omaggio al regista continua con la proiezione di Genova (2018), un film con Colin Firth, girato nel capoluogo ligure (la storia di un americano, traumatizzato dalla morte della moglie. Per elaborare il lutto arriva a Genova con le due figlie) e con un’ampia retrospettiva dei suoi lavori.
Oltre Michael Winterbottom, per la sezione «I protagonisti del cinema europeo», il Festival rende omaggio alla regista ungherese Ildikó Enyedi, presentando l’intera retrospettiva delle sue opere. Alle 18 (sala 3) in programma un laboratorio a cura di Massimo Causo con la proiezione del film Magic Hunter (1994).
Stasera sarà la giornata anche di Mena, un mini documentario (17’) di Maria Cristina Fraddosio sul gasdotto Tap di Melendugno. E del corto Mi voleva Winspeare, di Gianni Ippoliti, volti curiosi di quel Salento descritto dal regista di Depressa.
Alle 20 (sala 3 del Multisala) comincia la prima proiezione della sezione «Omaggio al Sessantotto», curata da Luciana Castellina e da Carlo Verdone. In programma Qualcosa nell’aria (Francia 2012) di Olivier Assayas, non tanto il racconto del maggio francese del ’68, quanto piuttosto l’affresco di un gruppo di ragazzi che con quella pesante eredità sulle spalle, s’affaccia alla vita.