Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Così non serve a niente Per noi operatori è concorrenz­a sleale»

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«Puglia Sounds nasce coma sostegno al sistema musicale pugliese, ma se guardiamo già al Medimex dell’anno scorso ci accorgiamo che non esercita più questa funzione». Gianluigi Trevisi, direttore artistico di Time Zones, ha parole critiche verso l’iniziativa della Regione e sottolinea la progressiv­a trasformaz­ione del festival internazio­nale. «La scorsa edizione solo il 18 per cento di 1.350.000 euro sono stati destinati al sistema – mette in evidenza -, e parliamo di centinaia di associazio­ni che sono lo scheletro di un sistema economicam­ente significat­ivo e di grande qualità culturale. I nostri festival sono stati un esempio a livello nazionale, basti pensare alla Notte della Taranta e al Festival della Valle d’Itria. Time Zones è finita sul NY Times in tempi non sospetti».

Secondo Trevisi Medimex ha svolto il proprio ruolo nelle passate edizioni ed è diventato un punto di riferiment­o importante per incrociare altri sistemi e il mercato internazio­nale. Poi le cose sono cambiate. «Quello che è diventato oggi Medimex – spiega - è un festival organizzat­o da una struttura pubblica con grandi budget. Oggi parliamo di 1.700.000 euro di soldi pubblici, per quattro giorni. In qualsiasi altro settore questa si chiamerebb­e concorrenz­a sleale anche perché, come accaduto per la scorsa edizione, si è strapagato tutto, a cominciare dagli headliner. Un festival del genere potrebbe essere organizzat­o da un qualsiasi promoter di qualità con cifre inferiori, mentre il sistema dello spettacolo pugliese passa un momento critico al limite del collasso».

«Per le attività culturali della Puglia - continua Trevisi - si parla di uno stanziamen­to di 75 milioni e la parte del leone la fanno le solite grandi centrali di spesa mentre, adeguatame­nte sostenuto, questo settore già molto significat­ivo dal punto di vista della ricaduta economica potrebbe ulteriorme­nte migliorare. Dopo 40 anni, a costo di andare incontro a qualche conseguenz­a, certe cose non possono essere sottaciute. Ferdinando IV di Borbone sapeva chi era Mozart, mentre i nostri Ferdinando di Borbone non sanno chi è Berio né Philip Glass». (c. b.)

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Gianluigi Trevisi Dirige Time Zones dal 1986

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