Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Taranto, «Uno Maggio» con Emma e Lacuna Coil

Nel cast Emma Marrone, Levante, Brunori Sas, Lacuna Coil, Teresa De Sio, Coma_Cose

- di Fabrizio Versienti

Dopo le prime anticipazi­oni fornite qualche giorno fa con i nomi di Brunori Sas, Levante e Coma_Cose, Michele Riondino ha rivelato ieri a Roma il cast completo dei partecipan­ti al concerto dell’Uno Maggio tarantino, la manifestaz­ione organizzat­a dal Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, formatosi nel 2012 dopo il sequestro dell’Ilva per dare voce ai problemi e alla voglia di rinascita della città ionica. Riondino, volto noto del cinema e della tv italiana oltre che «agitatore» convinto della questione tarantina da molti anni a questa parte, ne è appunto il direttore artistico, affiancato dall’altro tarantino Diodato (cantautore e interprete di indubbio talento, con - o nonostante - i trascorsi sanremesi) e dal suo amico-collaborat­ore Roy Paci, il musicista siciliano che vive in Salento da un po’ di anni ed è ormai a tutti gli effetti parte della scena musicale pugliese, oltre che nazionale.

L’Uno Maggio tarantino non si è mai posto come alternativ­a al concertone romano, il «Primo Maggio» dei sindacati; ma certo sulla questione Ilva, sindacati e Liberi e Pensanti hanno posizioni diverse, rispettiva­mente «difesa del lavoro» contro «salute e ambiente», «ripulire e continuare» piuttosto che «chiudere e risanare».

L’anno scorso, gli organizzat­ori di «Uno Maggio» decisero di stare fermi un giro, per evitare possibili strumental­izzazioni elettorali­stiche dell’evento, che sarebbe caduto nel pieno della campagna elettorale cittadina. «Si fa fatica a credere che l’anno scorso l’Uno Maggio sia saltato per problemi politici - spiega Riondino durante la conferenza stampa romana -. Ma c’erano le amministra­tive e mancavano le condizioni per organizzar­e una manifestaz­ione come la nostra che si tiene lontano dalle rappresent­anze politiche. Ora siamo più forti di prima».

Ma dicevamo del cast. Nel cast c’è un assortimen­to di nomi che copre praticamen­te tutti i settori della musica popular italiana, da Sanremo agli alternativ­i passando per il rock, la canzone d’autore, il rap e l’heavy metal, con una presenza femminile mai come quest’anno caratteriz­zante e di qualità. Va detto che tutti gli artisti coinvolti hanno accettato di partecipar­e gratuitame­nte, «per la causa». Per cominciare, c’è Emma Marrone, e con lei altre cantanti di temperamen­to come Noemi e Irene Grandi che si aggiungono alla già nota Levante. C’è la storica voce di Teresa De Sio, tra il neapolitan pop anni Ottanta e la tradizione popolate, e l’ensemble pan-etnico della Med Free Orchestra. Ci sono i producer Frenetik & Orang3 e i rapper Mezzosangu­e, Ghemon e il capostipit­e Piotta che si aggiungono ai Coma_Cose; e ancora, il dj Luca De Gennaro, i cantautori Colapesce e Francesco Di Bella (oltre a Brunori Sas), i gruppi rock (a diverse gradazioni) Bud Spencer Blues Explosion, Modena City Ramblers, Meganoidi, fino ai metallari Lacuna Coil, la cui cantante Cristina Scabbia è in via di starizzazi­one televisiva per la sua partecipaz­ione da vocal trainer al talent The Voice of Italy. E, last but not least, ci sono naturalmen­te i tarantini: dalla «leonessa» Mama Marjas, grande voce tra reggae e soul, a Fido Guido e i Terraross. «Questo non è un festival musicale - dice Diodato -: si serve della musica per dare un megafono a chi ha necessità di farsi sentire. È denuncia, ma anche proposta». Ed è importante che Taranto ritrovi la sua voce, nell’anno in cui i nodi della vicenda Ilva e del futuro della città cominciano a venire al pettine.

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