Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
LA SANITÀ PRESA A COLPI DI MACHETE
I tagli ai punti di primo intervento
Quando sente la parola sanità, il governatore mette subito mano al coltello. Per i tagli. La vecchia idea che la sanità sia una palla al piede, una voce di spesa nei bilanci fastidiosa e totalizzante, fatica a cedere il passo a un’idea di moderna sanità organizzata per essere invece un’attività produttiva e socialmente utile. Perché da una sanità ben amministrata si possono addirittura fare profitti. Da reinvestire, ovviamente. La sanità come investimento sociale, che tagli le sofferenze e non le spese, che riduca le file e non i punti di assistenza, che tolga burocrazia e non posti letto, proprio non riesce a farsi strada. Si susseguono negli anni e nelle amministrazioni i piani sanitari più o meno dettagliati, che vanno sempre e comunque a parare sull’amata arma bianca. Ora tocca a 39 Punti di primo intervento in altrettanti centri pugliesi. Che dovranno accontentarsi di un’ambulanza del 118, che si spera sempre pronta e in buone condizioni, per far fronte alle emergenze quotidiane. Si chiudono in sostanza quei presidi piccoli e a volte piccolissimi che facevano da riferimento in tanti centri per i cittadini-pazienti (sempre meno pazienti) e che danno la percezione di una presenza e disponibilità all’assistenza immediata di chi ne abbia bisogno. La percezione, diciamo, della sicurezza sanitaria. Si scatenano le opposizioni ma anche la maggioranza, come da prassi consolidata alla Regione Puglia, con ruoli interscambiabili a seconda delle amministrazioni. E se le accuse sono sempre precise e dirette, come ai tempi delle giunte di centrodestra, le risposte dei presidenti sono sempre come allora in quella lingua, il sanitarium, che ci rimanda agli azzeccagarbugli manzoniani e al loro latinorum. Perché il cittadino-paziente non può essere avvoltolato in una matassa inestricabile di competenze, ministeri, leggi Ppi e ogni altra formulazione che, quindici anni fa come oggi, serviva al presidente di turno per non affrontare la questione sanità in termini di tagli. Cosa non andava e non va nella sanità pugliese? L’idea appunto che continua a produrre chiusure, senso di abbandono, paura nei cittadini-pazienti. Ora, lanciata la pietra sulle chiusure pare che si ritiri il braccio, con una convocazione per il 20 aprile di tutti i manager delle Asl per capire che fare dopo le reazioni alla proposta di tagli. Speriamo non sia il vecchio gioco delle parti. Addolcire i tagli e non mortificare la sanità, ci permettiamo di consigliare come menù della riunione.