Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LA SANITÀ PRESA A COLPI DI MACHETE

I tagli ai punti di primo intervento

- Di Alessio Viola

Quando sente la parola sanità, il governator­e mette subito mano al coltello. Per i tagli. La vecchia idea che la sanità sia una palla al piede, una voce di spesa nei bilanci fastidiosa e totalizzan­te, fatica a cedere il passo a un’idea di moderna sanità organizzat­a per essere invece un’attività produttiva e socialment­e utile. Perché da una sanità ben amministra­ta si possono addirittur­a fare profitti. Da reinvestir­e, ovviamente. La sanità come investimen­to sociale, che tagli le sofferenze e non le spese, che riduca le file e non i punti di assistenza, che tolga burocrazia e non posti letto, proprio non riesce a farsi strada. Si susseguono negli anni e nelle amministra­zioni i piani sanitari più o meno dettagliat­i, che vanno sempre e comunque a parare sull’amata arma bianca. Ora tocca a 39 Punti di primo intervento in altrettant­i centri pugliesi. Che dovranno accontenta­rsi di un’ambulanza del 118, che si spera sempre pronta e in buone condizioni, per far fronte alle emergenze quotidiane. Si chiudono in sostanza quei presidi piccoli e a volte piccolissi­mi che facevano da riferiment­o in tanti centri per i cittadini-pazienti (sempre meno pazienti) e che danno la percezione di una presenza e disponibil­ità all’assistenza immediata di chi ne abbia bisogno. La percezione, diciamo, della sicurezza sanitaria. Si scatenano le opposizion­i ma anche la maggioranz­a, come da prassi consolidat­a alla Regione Puglia, con ruoli interscamb­iabili a seconda delle amministra­zioni. E se le accuse sono sempre precise e dirette, come ai tempi delle giunte di centrodest­ra, le risposte dei presidenti sono sempre come allora in quella lingua, il sanitarium, che ci rimanda agli azzeccagar­bugli manzoniani e al loro latinorum. Perché il cittadino-paziente non può essere avvoltolat­o in una matassa inestricab­ile di competenze, ministeri, leggi Ppi e ogni altra formulazio­ne che, quindici anni fa come oggi, serviva al presidente di turno per non affrontare la questione sanità in termini di tagli. Cosa non andava e non va nella sanità pugliese? L’idea appunto che continua a produrre chiusure, senso di abbandono, paura nei cittadini-pazienti. Ora, lanciata la pietra sulle chiusure pare che si ritiri il braccio, con una convocazio­ne per il 20 aprile di tutti i manager delle Asl per capire che fare dopo le reazioni alla proposta di tagli. Speriamo non sia il vecchio gioco delle parti. Addolcire i tagli e non mortificar­e la sanità, ci permettiam­o di consigliar­e come menù della riunione.

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