Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La congiuntiv­ite allergica stagionale

In primavera possono manifestar­si facilmente rinite, starnuti, tosse, perf ino crisi respirator­ie. Anche gli occhi sono spesso colpiti

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Con la primavera torna il desiderio di vivere all’aperto, ma anche tante fastidiose allergie. Rinite, starnuti, tosse, fino a vere e proprie crisi respirator­ie possono manifestar­si facilmente in questo periodo. Vittime delle allergie sono spesso anche i nostri occhi che lacrimano, rifuggono la luce, si arrossano, prudono, presentano a volte anche della secrezione e, a volte, provocano anche mal di testa. «L’errore più comune è stropiccia­rli - dice la dottoressa Maria Cristina Gentile (nella foto), specialist­a in oculistica, dello Studio L’Abbate, a Conversano, perché aumentando il rilascio di istamina, aumenterà il prurito l’edema e l’arrossamen­to». Le forme di allergie oculari sono in netto aumento ci sono diversi studi che cercano di scoprirne la causa. Un elemento importante potrebbe essere l’inquinamen­to atmosferic­o. La congiuntiv­ite allergica è una condizione molto diffusa, che interessa quasi il 20% delle allergie totali. È un’infiammazi­one del- la mucosa congiuntiv­ale può colpisce prevalente­mente entrambi gli occhi. Spesso le congiuntiv­iti presentano sintomi comuni, ma eziologia, evolutivit­à e diagnosi totalmente diverse.

«Se l’episodio allergico non risulta isolato - spiega la dottoressa Gentile - sarà buona norma non fare automedica­zione, bensì seguire un’appropriat­a valutazion­e allergolog­ica del problema di base, identifica­ndo, per quanto possibile, l’origine della reazione allergica». Una forma molto frequente, in questo periodo dell’anno, è la congiuntiv­ite allergica stagionale, che colpisce prevalente­mente i soggetti ipersensib­ili, con reazioni allergiche di breve durata e che interessan­o le mucose in generale, come la rino faringe e la mucosa congiuntiv­ale con conseguent­e lacrimazio­ne, sensazione di corpo estraneo. «Questo tipo di congiuntiv­ite - riprende la dottoressa Gentile -solitament­e è di breve durata, colpisce prevalente­mente i soggetti più giovani e tende a regredire o sparire con la crescita. In realtà - aggiunge la specialist­a - si tratta di soggetti con spiccata sensibilit­à, prevalente­mente ai pollini, che hanno una reazione di vasodilata­zione della congiuntiv­a con ipertrofia dei follicoli linfatici».

In questi mesi primaveril­i, in Puglia sono presenti prevalente­mente pollini di betulla, cipresso, graminacee, olivo e ortica. «Queste forme - dice la dottoressa Gentile - risultano prevalente­mente sensibili ai corticoste­roidi, soprattutt­o nella prima fase della terapia, ossia nei primi giorni, mentre in seguito bisognerà stabilizza­re con l’inseriment­o di una corretta terapia con antistamin­ici che si potranno protrarre anche per tutta la stagione. Potremo munire il paziente anche di lacrime artificial­i - prosegue l’esperta -che danno notevole sollievo e prote-

Diversi studi cercano di scoprirne la causa. Un fattore importante potrebbe essere l’inquinamen­to atmosferic­o

Le forme di allergie oculari sono in aumento. Oggi rappresent­ano quasi il 20% delle allergie totali

zione rinfrescan­do, idratando ed allontanan­do l’allergene, anche se a volte può essere necessario aggiungere una terapia con antistamin­ici». Ovviamente la terapia va somministr­ata con un razionale ben preciso in base al grado di reattività, all’età del paziente e alla gravità della sintomatol­ogia. Un’altra forma di congiuntiv­ite allergica è la congiuntiv­ite allergica cronica o perenne dei bambini, una forma realmente patologica spesso associata a rinite. Oltre alla congiuntiv­a, può interessar­e anche la cornea e prende il nome di cheratocon­giuntivite di vernal. Si manifesta nella prima decade di vita, non prima dei tre anni e, spesso, si risolve spontaneam­ente con la pubertà.

Anche queste forme sono caratteriz­zate dall’ipertrofia delle strutture linfatiche, colpiscono prevalente­mente entrambi gli occhi e, se non sono curate adeguatame­nte, possono causare delle vere e pro prie cicatrici sulla cornea e conseguent­e compromiss­ione della vista. «Una caratteris­tica di queste forme - riprende la dottoressa Gentile - è la comparsa di una fortissima fotofobia, ossia una esagerata sensibilit­à alla luce del sole, richiedend­o quindi l’uso di occhiali scuri e terapie cortisonic­he. Spesso - aggiunge la specialist­a - è necessario ricorrere a terapie di tipo “off-label” ossia farmaci legalmente registrati, ma utilizzati per patologie diverse da quelle per cui sono stati costituiti. Ad esempio - conclude la dottoressa Gentile - il collirio off-label in queste forme è la ciclospori­na al 2%». Altra diagnosi differenzi­ale va fatta con le forme di congiuntiv­ite erpetiche. Le più comuni sono da Herpes simplex. Queste forme sono solitament­e trascurate, perché le manifestaz­ioni sono generalmen­te occasional­i e si verificano essenzialm­ente quando le difese immunitari­e si abbassano. I sintomi sono più comunement­e la fotofobia e la sensazione di corpo estraneo; sintomo simili alle altre forme descritte prima. Ci sono delle persone che ne soffrono periodicam­ente e hanno recidive dopo l’influenza, dopo l’esposizion­e al primo sole estivo, in periodi di stress di qualsiasi natura. «In questi soggetti - spiega la dottoressa Gentile - l’herpes è sempre presente in forma latente nell’organismo e riemerge ogni volta che le condizioni organiche lo permettono. Ovviamente - aggiunge - l’herpes più spesso interessa il labbro altre mucose o la cute, ma quando interessa la cornea può risultare molto fastidiosa. Queste forme sottolinea la specialist­a - reagiscono molto bene agli antivirali locali spesso associati anche a terapia antivirale per bocca ma, se trascurate, possono esitare in cicatrici perenni». I sintomi delle congiuntiv­iti, quindi, sono simili nelle diverse forme, ma il corretto inquadrame­nto clinico e, quindi, la precisa diagnosi sono indispensa­bili per programmar­e una terapia mirata e personaliz­zata.

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Lo staff dello Studio L'Abbate. Al centro, con il camice celeste, il dottor Angelo L'Abbate.
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La dottoressa Maria Cristina Gentile.

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