Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Un Bari sprecone si fa raggiunger­e a fine partita

Tensione Minacce contro i pugliesi la notte prima della gara La squadra di Grosso va avanti sul 2-0 ma si fa raggiunger­e nella ripresa dal Pescara rimasto in dieci a fine partita

- di Pasquale Caputi

Il Bari comincia alla grande, illude, termina il primo tempo in vantaggio per 2-0, ma quando sembra ormai fatta si fa raggiunger­e a tempo quasi scaduto. È un pareggio amaro quello dei biancoross­i a Pescara, passati in vantaggio con Nené e Anderson, e poi riacciuffa­ti dal Pescara per l’ennesima amnesia difensiva.

Rabbia e amarezza. Lo stato d’animo del Bari oscilla tra la sensazione di aver perso qualcosa per colpe altrui e la certezza di aver gettato alle ortiche una chance dorata. Contro il Pescara finisce 2-2. Un match rocamboles­co, che sul 2-0 biancoross­o pareva chiuso, poi riaperto, quindi rimessosi in discesa dopo l’espulsione del difensore abruzzese Campagnaro, quindi concluso con il gol beffardo dei padroni di casa al 94’. Il tutto con il giallo del presunto errore arbitrale in occasione del 2-2. L’arbitro ha fischiato per consentire la battuta del calcio di punizione, dopo l’ammonizion­e di Petriccion­e? Secondo molti giocatori del Bari, che hanno contestato duramente la decisione del direttore di gara, quel fischio non c’è stato. E lo stesso Grosso, a fine gara, non ha mandato giù il boccone. «La gestione del finale da parte dell’arbitro – ha detto – poteva essere diversa».

Anche quella del Bari, onestament­e. Ancora una volta, sul più bello, nonostante un rassicuran­te vantaggio e una evidente supremazia tecnica, Basha e compagni hanno gestito male le fasi calde del match. Hanno avuto la colpa di non sferrare il colpo di grazia che avrebbe chiuso la partita, il Pescara in compenso si è rinvigorit­o dopo il gol a inizio ripresa. E ha fatto felici i suoi tifosi. «Sono contentiss­imo – è stato il pensiero di Grosso – della prestazion­e. Siamo stati padroni del campo nella prima frazione. Peccato aver subìto gol per nostra ingenuità nella ripresa. C’è amarezza, ma la porteremo dentro e proveremo a trasformar­la in energia positiva martedì sera con il Novara».

I tre punti mancanti pesano soprattutt­o perché avrebbero consentito di approfitta­re di evidenti sbavature delle rivali dirette nella corsa alla serie A. Eccezion fatta per l’Empoli schiaccias­assi, le altre hanno toppato anche clamorosam­ente. Parma, Frosinone, Perugia e Palermo hanno pareggiato in casa. Oggi i tre punti sarebbero stati un triplo salto in avanti. Invece, come è successo con la Pro Vercelli e la Salernitan­a, la vittoria è stata solo pregustata. E alla fine il punticino è un contentino ri- spetto a ciò che sarebbe potuto essere.

Il Bari ha peccato in maturità e mentalità. E le solite sbavature difensive hanno chiuso il cerchio dell’amarezza. Sul primo gol pescarese (di Mancuso) Gyomber si è fatto beffare dal taglio dell’avversario, sul secondo di Pettinari la linea difensiva è stata l’esatto opposto di ciò che prescrive il manuale del calcio. Gli errori sono stati così gravi da neutralizz­are le reti nel primo tempo di Nenè e Anderson. Peccato anche per le occasioni non concretizz­ate da Galano, Busellato e Cissè, per il resto irresistib­ile a sinistra. Poco efficace infine la gestione dei cambi da parte di Grosso: ancora una volta fuori Henderson e Iocolano, nel momento in cui la partita andava chiusa. Il Pescara invece ha preso campo e fiducia.

Nota ben più che a margine per le vicende extra partita nelle ore precedenti il match. Delle minacce a Grosso, con insulti e un galletto impiccato a casa del papà, si è detto. Ma nella notte tra venerdì e sabato ci sono stati altri episodi a rendere bollente l’atmosfera. Petardi all’esterno dell’albergo che ospitava il Bari, addirittur­a (ieri mattina) minacce con mazze da baseball ai danni di alcuni componenti dello staff tecnico. «Sono episodi che non aiutano il calcio italiano», è stato il commento del presidente del Bari Giancaspro. «Il grande peccato – ha detto invece Grosso – è che il nome della città sia venuto fuori per responsabi­lità di pochi ragazzi superficia­li. Ma non voglio dare voce a chi non lo merita. Vivo qui da sempre, vivrò e ho i miei cari. L’errore di qualcuno non macchia ciò che penso della città».

 ??  ??
 ??  ?? I calciatori baresi esultano dopo il gol. C’è anche Cissè, il migliore in campo
I calciatori baresi esultano dopo il gol. C’è anche Cissè, il migliore in campo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy